«Abusi sessuali nei confronti di altri minorenni». Arrivano nuove e pesanti accuse nei confronti di Fode Gassama, il 37enne senegalese, ma residente da anni a Serino impiegato in un pastificio della zona, difeso dall'avvocato Nicola D'Archi.
Gli inquirenti dopo le prime denunce presentate dalla madre di un 11enne, allarmata per quanto rinvenuto sul cellulare del figlio, hanno avviato altre accurate indagini scoprendo che nella rete del 37enne erano caduti anche altri minori. La complessa ed al contempo celere attività investigativa è stata avviata dopo la denuncia presentata dalla donna che aveva notato una foto scabrosa, che non lasciava spazio a dubbi, sullo smartphone del figlioletto. La donna, spaventata, si rivolse subito ai carabinieri di Serino per denunciare il fatto.
Le investigazioni dei militari dell'Arma avrebbero portato alla luce l'atto sessuale che sarebbe avvenuto all'interno dell'abitazione del senegalese, dove il minorenne avrebbe subito gli abusi denunciati.
Il senegalese lasciò l'Irpinia, per andare a Novara dove fu raggiunto dalla misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari. Ora gli ulteriori sviluppi dell'inchiesta - dopo la prima denuncia - che sta portando alla luce altri inquietanti episodi di violenza sessuale nei confronti di minori posti in essere dall'uomo. Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito l'apertura di un'altra inchiesta per abusi sessuali, nei confronti di Fode Gassama. A breve le ulteriori vittime del senegalese potrebbero essere ascoltate in audizione protetta. Intanto l'11 gennaio per il 37enne senegalese, da anni residente a Serino, inizierà il processo dinanzi ai giudici della VI sezione penale del tribunale collegiale di Napoli. Il suo difensore Nicola D'Archi potrebbe optare per un rito alternativo. Stando all'impianto accusatorio i due undicenni sarebbero stati adescati dal 37enne senegalese. Dapprima l'invito a casa sua, poi gli avrebbe dato in dono piccole regalie o piccole somme di denaro, per poi chiedere foto di parti intime o prestazioni sessuali. Circostanza questa che nel corso dell'incidente probatorio non fu confermata dai minori. Gli inquirenti hanno appurato che le stesse modalità di adescamento sarebbero state poste in essere nei confronti di altri minorenni, circuiti dietro la promessa di piccole somme di denaro.