Acqua verso la Puglia,
nuovo scippo all'Irpinia

Acqua verso la Puglia, nuovo scippo all'Irpinia
di Gianluca Galasso
Martedì 13 Novembre 2018, 11:00
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La Regione Campania rinnova la concessione di grande derivazione d'acqua a uso potabile dalla sorgente Sanità nel Comune di Caposele a favore dell'Acquedotto Pugliese. L'accordo scadrà nel 2032. Il provvedimento è stato adottato dall'Unità operativa dirigenziale Tutela delle acque e contratti di fiume. È stato pubblicato sull'edizione di ieri del Bollettino Ufficiale di Palazzo Santa Lucia. La concessione viene rinnovata «nelle more di una ridefinizione dei prelievi effettuati nei sistemi idropotabili Sele-Calore e Ofanto, conseguentemente al rilascio della concessione per l'invaso di Conza della Campania, e nelle more della sottoscrizione dell'Accordo Unico per la regolamentazione dei trasferimenti idrici a scala di distretto, la concessione a derivare, fino al 29 giugno 2032 senza soluzione di continuità, la portata massima di 363 litri al secondo dalla sorgente Sanità nel Comune di Caposele, subordinatamente all'osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione».
 
La Regione pretende che sia garantita la naturale integrità ecologica. Nel provvedimento si stabilisce, infatti, che Acquedotto Pugliese «dovrà assicurare il rispetto del deflusso minimo vitale del fiume Sele, come definito dall'Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed Interregionale Sele con Decreto numero 19 dell'11 marzo 2014, modulando il rilascio, a valle della derivazione, delle portate mensili definite nel Rapporto Finale del Tavolo Tecnico Interistituzionale per il trasferimento di risorse idriche tra Campania e Puglia e riportate nel disciplinare di concessione agli atti dell'ufficio». Non è tutto. Gli uffici di Palazzo Santa Lucia hanno inserito nel decreto dirigenziale anche un altro aspetto a garanzia del territorio. Nell'atto si sottolinea che «la concessione di derivazione potrà essere modificata in caso di contrasto con il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di qualità o con quelli indicati nel Piano di Tutela delle Acque della Regione Campania, ovvero nel Piano Regolatore Generale degli Acquedotti della Regione Campania».

L'Acquedotto Pugliese dovrà corrispondere a Palazzo Santa Lucia i canoni di concessione connessi alla derivazione autorizzata, salvo adottare decisioni consequenziali. Nel provvedimento dell'Unità operativa regionale si rimarca, inoltre, che «il Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale - 2° ciclo 2015-2021 - approvato nel 2016, prevede l'integrazione e la rimodulazione dei prelievi alle sorgenti degli schemi acquedottistici Sele-Calore e Ofanto nell'ambito dei trasferimenti idrici interregionali tra la Campania e la Puglia». Non solo. Nelle premesse dell'atto si ricorda che nel mese di luglio dello scorso anno è stata concessa ad Acquedotto Pugliese l'autorizzazione provvisoria a derivare dall'invaso di Conza della Campania la portata media di mille litri al secondo e massima di 1.500 litri al secondo, sempre per uso potabile. Peraltro, evidenzia ancora il provvedimento della Regione Campania, dalla stessa sorgente Sanità è già in atto a favore dell'Acquedotto Pugliese, in forza della legge numero 245 del 1902, la concessione per la derivazione di quattromila litri al secondo, la cui scadenza è fissata al 29 giugno 2032, secondo quanto stabilito dalla Direzione Generale Difesa del Suolo del Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio nel 2001. Tra la Regione Campania e la Puglia la tensione sull'argomento della risorsa idrica irpina resta alta. Mesi addietro sulla questione si sono scontrati il governatore Vincenzo De Luca e il collega Michele Emiliano che ha tentato a dicembre 2017 di ottenere il trasferimento delle sorgenti di Caposele nella gestione esclusiva dell'Acquedotto Pugliese.
 
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