Alessandra e Roberta, 28 anni:
l’amicizia spezzata all’ultima curva

Alessandra e Roberta, 28 anni: l’amicizia spezzata all’ultima curva
di Gianni Colucci
Domenica 11 Settembre 2022, 23:02 - Ultimo agg. 13 Settembre, 08:29
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 «Ma ricordate bene: tutto quello che farete nella vita non sarà così leggendario, se non avrete con voi degli amici». Era la frase che Alessandra Taddeo si era appuntata, ricavandola da «Himym», una celebre sit com americana, la posta sotto al foto della sua laurea. E Alessandra se n’è andata per sempre insieme ad una sua amica, Roberta, in un incidente in cui hanno rischiato la vita alle altre loro due compagne, salve solo per miracolo.

Via San Cosma, tra l’Irpinia e il Sannio, collega Airola e Cervinara. È una strada dal fondo ruvido, ma si raddrizza all’improvviso e porta a spingere sull’acceleratore. È lì che Alessandra Taddeo e Roberta Iuliano, 28 anni entrambe, sono morte sul colpo. Erano in una Cinquecento rossa guidata da una loro amica, Mariliva Raviele e con loro c’era Giovanna Magnotta, tutte della stessa età, tutte amiche dai tempi del liceo che frequentavano a Cervinara, il comune dell’Avellinese dove vivevano.

La macchina s’impenna alle 4 del mattino di ieri, le riportava a casa da una serata in giro per i locali della Valle Caudina, l’ultima tappa ad Airola nel Beneventano.

Una serata tra amiche, confidenze da adolescenti o poco più.

Uno spuntone nel muro di cinta di un grande deposito di ortofrutta che costeggia la provinciale ha tradito Mariliva. Forse non lo vede mentre sta albeggiando, ma il muro «aggancia» la vetturetta, la sbalza di lato e la fa schiantare frontalmente su un muretto.

Alessandra e Roberta sono sul lato passeggero, una seduta sul sedile anteriore, l’altra dietro. Subiscono lo scossone, rimangono ferite, gli organi interni subiscono lesioni.

Alessandra la trovano come rannicchiatasi per difendersi dall’urto, Roberta addirittura scende, o forse viene proiettata fuori, dall’abitacolo.

Alessandra, sfavillante di gioventù postava le foto della sua laurea conquistata un mese fa: dottoressa in medicina con il massimo dei voti e la lode. Roberta stava laureandosi in Giurisprudenza, aveva fatto degli stage al comune nel suo paesino. Le loro amiche paralizzate sui sedili opposti, quando la macchina si è fermata, altrettanto belle ed intelligenti, una psicologa, l’altra laureata in economia, hanno visto Alessandra e Roberta e agonizzare e morire sotto propri occhi. 

Sono state loro a chiamare i soccorsi. I vigili del fuoco, i carabinieri e gli agenti del commissariato di Cervinara. I sanitari hanno provato di tutto per rianimare le ragazze, poi di urgenza le hanno trasferite al Moscati di Avellino, ma le ferite che presentavano non hanno consenti nessun intervento medico.

Le loro amiche sopravvissute e miracolosamente quasi illese, sono state trasferite all’ospedale San Pio di Benevento. Gli esami consentiranno di accertare se c’era troppo alcol nel sangue di chi era alla guida: e se anche fosse i test taciteranno le assicurazioni, non altro. 

Alessandra aveva scelto di passare una serata con le amiche, il fidanzato, Renato Ricci, è un piccola celebrità del posto: l’indomani aveva una partita, è un semiprofessionista, aveva giocato nell’Avellino Calcio e ora milita in una squadra di Acerra nel Napoletano. 

L’appuntamento è presto fatto.

Mariliva, laureata in economia alla Parthenope, è la proprietaria della macchina. Figlia di un ispettrice di polizia e di un finanziere si offre di andarle a prendere. Giovanna, psicologa, figlia di una dipendente comunale in pensione, impegnata in politica, aveva da poco finito una riunione nella sede del circolo Pd.

«In tiro» per una serata fuori, ma niente selfie, niente bravate, Non c’è traccia su Fb o Instagram di una serata memorabile da postare. Le ragazze avevano incontrato qualche conoscente, ma avevano preferito stare da sole, tirare tardi a chiacchierare come chissà quante altre volte.

Le superstiti raccontano quella serata al sindaco di Cervinara, Caterina Lengua che le va a trovare in ospedale. Sono ferite, una al naso, l’altra la braccio, ma non hanno bisogno di cure particolari.

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Amiche da una vita, tutti le consideravano «come sorelle», avevano voglia di una serata di spensieratezza. I momenti terribili dell’incidente rimarranno per sempre nei cuori e nelle menti delle due giovani.

La famiglia di Alessandra, se possibile, soffrirà ancora di più. La madre se n’è andata per un male subdolo pochi anni fa; il papà, il medico del paese, aveva pensato di ritrovare la serenità con questa figlia che aveva seguito le sue orme macinando esami e conservando bellezza e spensieratezza.

Oggi il magistrato libererà le salme al termine dell’esame esterno che ha ordinato al medico legale, nella giornata di domani i funerali delle due giovani.

A Cervinara veglie per le giovani, grossi ceri con i nomi delle due ragazze sono accesi nella chiesa del Carmine. È stata sospesa la festa estiva Cervinara sotto le stelle, ed è stato proclamato il lutto cittadino. I locali del centro storico per una sera rimarranno chiusi, le luci abbassate in memoria di quelle ragazze che si facevano ammirare per bellezza e serietà. E tanti amici che le piangono. Perché, come diceva Alessandra: una vita senza amici non sarà mai leggendaria, nemmeno in punto di morte. 

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