Avellino, smog alle stelle:
ma il Comune non si muove

Avellino, smog alle stelle: ma il Comune non si muove
di Maria Stanco
Domenica 26 Gennaio 2020, 09:21 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 11:34
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Le polveri sottili non si fermano più. Avellino è invasa dallo smog. Ma la contromossa di Palazzo di Città resta congelata. Il sindaco, Gianluca Festa, non ha ancora sciolto le sue riserve sul clou del provvedimento da adottare. Da una parte, il dirigente all'Ambiente, Luigi Cicalese, gli ha proposto formalmente un'ordinanza che conteneva il blocco dei veicoli inquinanti, benzina Euro 0, 1 e 2, e diesel, Euro 0, 1, 2, e 3, fino alla fine di febbraio; dall'altra, come confermato dall'assessore al ramo, Giuseppe Negrone, c'è un nuovo provvedimento anche qui pronto per la firma incentrato sulla riduzione della temperatura nelle abitazioni private e negli uffici pubblici di 2 gradi, per un massimo di 18, e su una nuova stretta contro i roghi agricoli. Ma nel mezzo, con il cerino in mano, resta proprio il primo cittadino. A lui spetta l'ultima parola.

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Contrario al blocco del traffico, Festa non ha ancora deciso nemmeno se confermare la stretta agli impianti di riscaldamento. Consapevole che, in entrambi i casi, non solo rischierebbe di non incidere, ma si esporrebbe pure a critiche automatiche e vibranti. Così, mentre l'amministrazione comunale tiene congelata l'ordinanza, la città è sovrastata da una cappa di veleni. L'escalation, che nasce certamente dalle condizioni meteorologiche di alta pressione e scarse piogge che sta attraversando tutto il Paese, non viene frenata ad Avellino in alcun modo. In 26 giorni, la città ha sforato i limiti del consentito 16 volte, e viaggia spedita verso il diciassettesimo, che dovrebbe essersi verificato ieri (i dati definitivi non sono ancora disponibili). Un record negativo persino per il capoluogo irpino, visto che in meno di un mese l'aria è risultata irrespirabile la metà delle 35 volte consentite dalla legge in tutto un anno. Salvo colpi di scena, dunque, la prossima settimana si aprirà con l'attesa, ed inevitabile, ordinanza di Piazza del Popolo.

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Ma c'è il forte rischio che il dispositivo, alla fine, sia assolutamente depotenziato rispetto alle premesse. Quindi inefficace. Così cresce il fronte di chi evidenzia la necessità di partire proprio dall'odiato blocco del traffico veicolare. Massimo Mingarelli, assessore all'Ambiente nella giunta Ciampi, non usa giri di parole: «Sostenere che gli scarichi delle automobili non incidano sul livello di Pm10 mi sembra un'eresia. Bloccare le auto evidenzia - è un fatto culturale. Ogni amministrazione dovrebbe spingere verso un uso limitato delle macchine». Invece Festa ha anche accantonato il Protocollo di intesa sottoscritto in Prefettura. «Assurdo non rispettare quanto stabilito. - prosegue Mingarelli - Per affrontare determinare questioni, servirebbe innanzitutto un po' di umiltà. E non mi pare che in questa giunta ci sia qualcuno con tanta competenza in materia da poter sconfessare quanto asserito fino ad ora da specialisti nel campo». Quanto al problema delle emissioni da automobili, poi, Mingarelli non rinuncia ad una proposta: «Noi non facemmo in tempo - ricorda - ma la pulizia delle strade con l'acqua rappresenterebbe una strada percorribile per smaltire le polveri sottili che si accumulano sull'asfalto».

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Rispetto alla possibilità di fissare un tetto massimo di 18 gradi per gli impianti di riscaldamento, Mingarelli si mostra assolutamente scettico: «Quanto dichiarato anche dall'assessore Negrone è paradossale. Si emanerebbe l'ordinanza ma non si realizzerebbero i controlli, affidandosi ai cittadini. Insomma, un inutile palliativo. La gestione della questione smog, così come la vicenda legata allo spostamento del mercato chiosa - rivela che l'amministrazione Festa naviga a vista».

Anche per l'ex assessore fotiano Augusto Penna servirebbe un mix di provvedimenti: «In base alla mia esperienza - dice - c'è poco da fare. Le azioni sono quelle e vanno messe in campo tutte. La gran parte delle emissioni - ricorda - nasce dalle industrie e degli impianti di riscaldamento. Ma pesano anche le auto. Festa - afferma - dovrebbe applicare almeno queste misure emergenziali. E poi inserire nei regolamenti comunali provvedimenti strutturali, quali l'efficientamento energetico e un intervento sul trasporto pubblico». Anche Penna sostiene la necessità di lavare le strade. Di certo, bisogna agire: «Procrastinare - avverte - significa esporsi al rischio che poi servano misure ancor più drastiche».
 

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