Alta Irpinia, De Mita apre al confronto:
rinviata la resa dei conti con i sindaci

Alta Irpinia, De Mita apre al confronto: rinviata la resa dei conti con i sindaci
di Giulio D'Andrea
Martedì 15 Giugno 2021, 12:30
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Il rebus del Progetto Pilota non si risolve. La discussione sulle regole e sulla governance viene rinviata a venerdì prossimo e per il momento non si registrano rivoluzioni. 


A Calitri gli amministratori erano tutti presenti, c'era anche il presidente Ciriaco De Mita. È stato proprio il sindaco di Nusco a chiedere un aggiornamento per approfondire l'eventuale cambio di forma giuridica della Città Alta Irpinia. Ottenuto. Con lui un terzo delle fasce tricolore. «Lo confesso, ero venuto qua con l'intenzione di spiegare cosa ci avesse accompagnato fino a questo momento. Ho avuto non solo la sensazione, anzi la conoscenza di un arrembaggio aggressivo indipendentemente da quel pensiero che ci aiuta a registrare il futuro - ha esordito De Mita - Poi ho registrato il saluto e la stima del sindaco di Calitri e sono rimasto sorpreso. Non cambio idea sulle sensazioni, ma non mi tiro indietro e voglio approfondire le questioni che mi vengono poste».

La questione posta è il passaggio dell'unione dei 25 comuni dal vecchio protocollo d'intesa alla convenzione. In pratica il documento, che in sala viene spiegato dal sindaco di Cassano Irpino, Salvatore Vecchia, conserva gli obiettivi dell'accordo di 6 anni fa.

Toglie la voce sui rifiuti e soprattutto assegna la funzione di programmare un percorso volto a ottenere i fondi del Recovery Plan, visto che il Piano nazionale di ripresa e resilienza individua le aree pilota del Belpaese come beneficiarie di risorse ad hoc.

De Mita non si dice convintissimo. «Resteranno i passi che abbiamo già fatto? Non sono contrario se conserviamo ciò che è stato messo in campo», riflette. E aggiunge: «Noi non dobbiamo aggrapparci a un problema o a una difficoltà, dobbiamo trovare una soluzione razionale. La forma di un nuovo programma? No, non mi sento colpevole. Io la leggerò, ma ascoltando il tipo di entusiasmo sono andato in crisi perché il pensiero è una cosa delicata, non è un desiderio ma un dovere. Io non vorrei dire bugie ma voglio impegnarmi a creare un miglioramento per il territorio. Ho una grande paura. E la sensazione che anziché far crescere una comunità che si trasforma, stiamo dando vita a uno scontro. Rispetto la regola della maggioranza, sia chiaro. L'ho sempre rispettata. Però le maggioranze si fanno, si spiegano e poi si votano. Non è il contrario. Quindi chiedo un rinvio perché si discuta di programma e risorse».

Il punto delicato è anche il futuro vertice. Resterebbe il presidente con un comitato di quattro o cinque sindaci. Ma se ne discuterà nei prossimi giorni.

Nella seduta e dopo la seduta emergono delle perplessità. «Dobbiamo essere sicuri di migliorare e di non peggiorare. C'è bisogno di approfondire», avverte Stefano Farina, primo cittadino di Teora. «Così non ne veniamo fuori - interviene il sindaco di Monteverde, Francesco Ricciardi - Io non ho bisogno di riflessioni, ma altri sì. E allora giusto il rinvio. Tra l'altro non si può pensare di ragionare per maggioranze, perché chi resta in minoranza potrebbe benissimo non far passare la convenzione nei propri uffici comunali. E allora che si fa? Si manda tutto all'aria? Dobbiamo raggiungere l'unità assolutamente».

Di diverso avviso la schiera dei sindaci promotori del cambio di passo. Così il consigliere provinciale e sindaco di Cairano, Luigi D'Angelis, replica a Farina: «Non si tratta di inventare cose nuove. La convenzione è la migliore risposta possibile per le comunità visto che già la utilizziamo per il Piano di zona dell'Alta Irpinia (di cui Farina è presidente, ndr) e con buoni risultati». Dello stesso avviso la consigliera provinciale e delegata di Sant'Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole: «La convenzione è l'evoluzione di quello che avevamo già fatto. È un modello già presente sul territorio. Con un po' di buona volontà, il passo in avanti si può fare». Il sindaco di Lioni, Yuri Gioino: «Avevo perplessità anche io, ma basta leggere il protocollo per capire che non ci siano punti critici».

In molti invitano a muoversi rapidamente per ottenere le risorse sulla forestazione. Per il sindaco di Calitri, Michele Di Maio, «c'è urgenza di definire un organismo associativo. Tra tre giorni scade la misura 16.7.1 lettera A. Serve un passo avanti rispetto al protocollo iniziale». Per Lorenzo Melillo, sindaco di Caposele, «occorre costituire un'assemblea di fatto non costituita fino ad ora. La richiesta di rinvio è legittima ma non determiniamo ritardi». Rinvio di pochi giorni dunque. E la partita rimane aperta. 

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