Alto Calore, blitz delle fiamme gialle verifiche su bandi, corsi e tirocini

Era stato il governatore De Luca a sollecitare i giudici a dare risposte

La sede dell'Alto Calore
La sede dell'Alto Calore
Gianni Coluccidi Gianni Colucci
Giovedì 2 Febbraio 2023, 08:59 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 17:09
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Guardia di Finanza alla sede di Alto Calore ad Avellino. Otto ore di lavoro per le fiamme gialle del comando provinciale guidato dal colonnello Salvatore Minale. Gli uomini del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno prelevato copie di deliberazioni, contabilità e contratti relativi a corsi di formazione svolti in tempi recenti. Su delega della Procura di Avellino i finanzieri hanno riscontrato bandi, dati di contabilità e progetti posti a finanziamento di corsi formativi, tirocini extracurricolari e apprendistati, tra l'altro già materia di infuocate polemiche con il sindacato. I magistrati Vincenzo Russo e Luigi Iglio ieri hanno ascoltato direttamente in azienda diversi funzionari.

Lo spunto dell'attività di indagine è offerto dalle novità in materia introdotte dalla legge di bilancio 2022: le linee guida prevedevano la corresponsione di un'indennità congrua al tirocinante, la stesura di un bilancio delle competenze e le sanzioni per l'uso illecito. Verifiche quindi sia sull'uso dello strumento dell'apprendistato professionalizzante che sulla formazione continua per tutti i dipendenti. Il presidente Michelangelo Ciarcia, che è stato presente al momento dell'accesso, ha chiesto la consulenza di un proprio legale per poter rispondere compiutamente alle richieste dei finanzieri. Si tratta solo dell'ultimo degli accessi all'Alto Calore da parte delle fiamme gialle. Nel 2022 c'erano stati altre verifiche e controlli.

Nell'anno horribilis della richiesta di fallimento da parte della Procura, si sono sviluppati diversi filoni di indagine sull'attività nell'azienda. L'attività di ieri potrebbe lasciar intendere che la delega del magistrato sia relativa alla verifica sul capitolo formazione preso in considerazione, in particolar modo in riferimento ad eventuali riflessi sulla situazione contabile e finanziaria. Proprio la verifica con i funzionari dell'amministrazione di corso Europa è servita a mettere insieme materiale utile all'attività di inchiesta.

L'Alto Calore vive un delicatissimo passaggio, la settimana prossima è quella decisiva in cui si incardina la procedura che porterà all'affidamento del servizio idrico. L'Ente idrico campano all'inizio della prossima settimana adotterà il piano d'Ambito e da quel momento si aprirà la strada verso l'assegnazione del servizio idrico integrato. L'Alto Calore dopo aver ricevuto il sì al concordato si pone come l'ideale ente gestore del servizio e la Regione Campania, alla luce di questa decisione del magistrato, dovrebbe operare l'affidamento in una situazione di sostanziale garanzia di tenuta della società (si tratta di affidamento quinquennale).

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Era stato il governatore De Luca a sollecitare i giudici a dare risposte per evitare che la gestione passasse al ministero che - venendo meno i requisiti degli operatori locali - procederebbe autonomamente con la gara. Se emergessero dall'inchiesta nuove criticità sui conti e sulla gestione, anche se non riferibili alla situazione economico finanziaria, potrebbero ripercuotersi sul giudizio riguardo all'affidamento. Un giudizio cominciato il 20 gennaio scorso quando è stato recapitato alla Direzione regionale del Ciclo integrato delle acque e dei rifiuti il piano industriale dell'Alto Calore calibrato solo sul distretto idrico irpino. Un ente ridimensionato di recente con la separazione degli ambiti Irpinia e Sannio. Il presidente Ciarcia ritiene che l'ultimo miglio sia alla portata: «Ottenere la convenzione, nonostante di fatto l'Alto Calore gestisce l'erogazione del servizio da 80 anni, resta un traguardo fondamentale».
Le divise dei finanzieri a Corso Europa, però, agitano gli spettri di nuove inchieste che potrebbero raffreddare gli entusiasmi.
 

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