I commercianti di Avellino si risvegliano con un'ordinanza che li obbliga ad alzare la saracinesca alle 10. Ed esplode durissima la polemica contro l'amministrazione comunale. Il provvedimento emanato dal sindaco, Gianluca Festa, per ridurre il traffico e i rischi Covid nel giorno della riapertura delle scuole, ancorchè concordato nei giorni precedenti in Prefettura, arriva solo all'ultimo. E sorprende decine e decine di esercenti. L'ordinanza, firmata martedì pomeriggio, non era stata adeguatamente preannunciata. E la pubblicazione sul sito istituzionale dell'ente è arrivata decisamente troppo tardi per consentire agli operatori delle categorie non esentate - edicole, tabacchi, farmacie, parafarmacie, cartolibrerie, bar, supermercati, negozi di alimentari - di organizzarsi e attutire il colpo. Ieri mattina, il copione si è riproposto pressochè identico in diverse strade della città. Al momento dell'apertura, l'amara scoperta di dover attendere anche due ore per poter aprire.
Superlavoro anche per i vigili, subissati di richieste dai dubbiosi commercianti, tra codici ateco non indicati e possibili esenzioni da verificare. Dal salotto buono al centro storico, lo stesso refrain.
Bollenti soprattutto i telefoni dei rappresentanti delle associazioni di categoria. E infatti, nel pomeriggio, anche Confersercenti, prende posizione contro il dispositivo e annuncia la possibilità di una modifica, dopo un'interlocuzione col sindaco, Gianluca Festa: «Abbiamo chiesto all'amministrazione comunale di modificare parzialmente il provvedimento, raccogliendo la disponibilità dell'ente. Anche al vicesindaco con delega al Commercio, Laura Nargi continua - abbiamo rappresentato le difficoltà operative e le preoccupazioni degli esercenti, in merito all'ordinanza emessa da Piazza del Popolo. La delicata fase che il comparto sta attraversando, all'indomani delle chiusure forzate, resesi necessarie a causa della pandemia, richiede massima attenzione da parte delle istituzioni. L'obiettivo del confronto istituzionale intrapreso è l'anticipazione di mezz'ora, rispetto a quanto previsto dall'ordinanza sindacale, cioè alle 9,30, dell'orario di apertura degli esercizi commerciali del capoluogo, da attuare già dalla prossima settimana». L'ordinanza della discordia, intanto, resta in vigore. E la modifica prospettata da Marinelli, considerato il tono delle proteste e l'esasperazione degli esercenti, potrebbe dimostrarsi solo un pannicello caldo.