L'appello di Boccia ad Avellino:
«Ora la priorità è aprire i cantieri»

L'appello di Boccia ad Avellino: «Ora la priorità è aprire i cantieri»
di Luigi Basile
Domenica 24 Febbraio 2019, 11:59 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 06:43
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«L'apertura dei cantieri serve all'Italia e ancor più al Mezzogiorno. La Lioni-Grottaminarda è utile al territorio e crea lavoro. Non capisco perché non si agisca». Il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha bacchettato il governo, durante il convegno sul tema «Ricominciamo dal SudPerché no?», organizzato nella mattinata di ieri - dall'associazione L'Altra Avellino, presso il Carcere borbonico del capoluogo. Al suo fianco anche il rettore dell'Università degli studi di Salerno, Aurelio Tommasetti, il presidente nazionale della Lega dilettanti, Cosimo Sibilia, e Riccardo Monti, membro del consiglio di amministrazione di Triboo spa, azienda attiva nel settore dell'e-commerce e dell'advertising digitale ed ex presidente dell'Ice, l'agenzia per l'internazionalizzazione delle imprese italiane. «Con la realizzazione delle infrastrutture ha spiegato il numero uno di Viale dell'Astronomia si attiverebbe una manovra anticiclica, senza far ricorso a debiti, utilizzando risorse già stanziate. Il fattore tempo soprattutto in questo momento è determinante: in quanto tempo realizziamo ciò che diciamo e come reagiamo ad una criticità economica che tocca il Paese?». Boccia ha poi manifestato pieno sostegno alla posizione assunta sulla vicenda dal presidente degli industriali irpini, Giuseppe Bruno, che nei giorni scorsi aveva sottoscritto, insieme alle organizzazioni sindacali e a diversi rappresentanti istituzionali del territorio, una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con la quale si chiedeva la proroga della struttura commissariale che controlla l'esecuzione dell'intervento e la ripresa dei lavori: «Siamo totalmente in linea con la Confindustria locale e condividiamo il contenuto della lettera aperta. L'opera rientra in un piano organico delle infrastrutture». Anche sulla vertenza della Novolegno, il presidente di Confindustria ha espresso con nettezza la sua opinione: «Ogni volta che chiude un'impresa è un problema per la comunità e per noi è come un lutto in famiglia. Vedremo il da farsi. E' chiaro che bisogna affrontare le emergenze, ma anche guardare con attenzione alle prospettive, per creare nuova occupazione. Servono investimenti».

 

E rispetto alle polemiche sulle emissioni dello stabilimento: «Non esasperiamo le questioni. Non dimentichiamo che non abbiamo materie prime e fonti energetiche. L'industria italiana esporta 450 miliardi all'anno, che significano ricchezza. Se iniziamo con i dogmi, per questo Paese è finita». Boccia ha poi evidenziato la necessità inserire nuovamente nell'agenda politica la priorità del Mezzogiorno: «Negli ultimi venti anni il Sud è stato tradito. La questione meridionale non è un problema che riguarda solo i cittadini di quest'area del Paese, ma è un elemento centrale dell'unità nazionale e dello sviluppo economico e sociale dell'Italia». Rispetto alle polemiche che si registrano sulla possibilità di interventi straordinari nel Sud del Paese e in merito all'ipotesi di concedere un'autonomia differenziata alle Regioni del Nord che ne hanno fatto richiesta (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), è giunto l'invito a superare con pragmatismo le controversie: «In una fase di difficoltà generale come quella che stiamo vivendo non ha senso dividersi, ma piuttosto bisognerebbe confrontarsi tra territori, tra forze politiche e tra i partiti ed i corpi intermedi. E' necessario aprire un dibattito nel Paese e passare dalla constatazione all'azione, indicando soluzioni». Di qui la proposta di Boccia: «Serve un piano per la promozione del lavoro giovanile, con detassazioni e decontribuzioni per le aziende che assumono a tempo indeterminato». La presidente dell'associazione L'Altra Avellino, Ines Fruncillo, invece, ha aperto i lavori fotografando la realtà della provincia di Avellino: «Il nostro territorio presenta tutte le criticità del Mezzogiorno, ma ha anche molte potenzialità che aspettano di essere valorizzate».
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