Asilo degli orrori, il professore
trasferito dal carcere di Bellizzi

Asilo degli orrori, il professore trasferito dal carcere di Bellizzi
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 12 Giugno 2019, 14:00
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Violenze e maltrattamenti nell'asilo di Solofra, fissato il riesame. I ricorsi verranno discussi lunedì prossimo. Intanto per il maestro di Solofra, Gerardo De Piano (inizialmente sottoposto agli arresti domiciliari e successivamente tradotto in carcere per violazione delle prescrizioni imposte) ed al quale gli inquirenti contestano anche due episodi di palpeggiamenti nelle parti intime nei confronti di un minore, sarebbe imminente il trasferimento dal carcere di Bellizzi Irpino presso il carcere del Vallo della Lucania. La casa circondariale di Bellizzi Irpino non è dotata di una sezione per ospitare i detenuti accusati di questo tipo di reato e dunque, per motivi di sicurezza, si rende necessario il trasferimento del docente di religione.
 
Lunedì prossimo i giudici della XII sezione del tribunale partenopeo dovranno pronunciarsi sulle istanze di riesame presentate dall'avvocato Gaetano Aufiero contro le misure cautelari degli arresti domiciliari - firmate dal gip del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone il 6 giugno scorso - per gli indagati Gerardo De Piano (insegnante di religione accusato anche di atti sessuali) e Maria Laura Lieto, di Santa Paolina e sottoposta inizialmente agli arresti domiciliari sostituiti dal gip con l'obbligo di dimora. Gaetano Aufiero, difensore di entrambi gli indagati, accusati di maltrattamenti - insieme a Vincenza Palazzo (sottoposta agli arresti domiciliari) di Cava dei Tirreni e Mariarosaria Guerra (sottoposta alla misura interdittiva dal pubblico incarico) di Salerno - tenterà di scardinare le accuse mosse dagli inquirenti nei confronti dei suoi assistiti. Fondamentali le immagini video e gli audio effettuati dai carabinieri ed autorizzate dal magistrato dopo le denunce di due madri che avevano lanciato l'allarme dapprima nella chat della classe, e poi con una denuncia dai carabinieri. Inoltre le mamme avevano raccontato agli inquirenti anche della situazione drammatica vissuta dai loro figli manifestando un malessere generale: si rifiutavano di andare a scuola, piangevano al momento di prepararsi per recarsi all'asilo e avevano strani disturbi. L'inchiesta condotta dal pubblico ministero Luigi Iglio procede spedita in quanto non è escluso che nei prossimi giorni, possano essere ascoltate anche delle mamme, rappresentate dall'avvocato Raffaele Tecce, per fornire ulteriori elementi d'indagine. I quattro docenti della scuola materna di via Fratta, ad avviso della pubblica accusa, «offendevano in più occasioni l'onore, il decoro e la reputazione degli alunni proferendo nei loro confronti espressioni vessatorie e offensive». «Ti attacco sopra la trave, ti devo impiccare, oggi non fai merenda e se non vuoi che ti faccia piangere finiscila» queste alcune delle frasi rivolte dagli insegnanti coinvolti nell'inchiesta nei riguardi degli alunni tali da creare un clima drammatico da cagionare ad avviso del magistrato «sofferenze psichiche e psicologiche» nei minori. Ma ad aggravare la posizione degli insegnanti anche le riprese video dalle quali, ad avviso dell'accusa, sarebbero emersi spintoni e schiaffi. In alcuni casi i bambini venivano trascinati a terra per il grembiule o erano costretti a dormire con la testa china sul banco. Il tutto avveniva in presenza sempre di un'altra insegnante che non sarebbe mai intervenuta quando veniva compiuti i maltrattamenti e continuava ad assistere inerte alla scena.
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