Avellino, ore 18: scatta il piano antimovida
in centro ma lo struscio resiste

Avellino, ore 18: scatta il piano antimovida in centro ma lo struscio resiste
di Rossella Fierro
Domenica 7 Marzo 2021, 11:28 - Ultimo agg. 17:48
4 Minuti di Lettura

E' «prevenzione» la parola d'ordine dell'ultimo sabato di Avellino in zona arancione. Una città blindata a prova di movida in particolare nelle strade maggiormente frequentate dai giovani. Le forze dell'ordine hanno presidiato, con posti di blocco e volanti, Viale Italia, via De Conciliis, Corso Vittorio Emanuele, Piazza D'Armi ed in particolare via Tuoro Cappuccini. Controlli straordinari così come concordato dal tavolo della sicurezza e dell'ordine pubblico coordinato dalla Prefettura. A via Cappuccini per l'intera giornata si è registrata la presenza fissa e contemporanea di macchine della Polizia, dei Carabinieri e dei Caschi Bianchi. Un'operazione di prevenzione: nessuna multa elevata, ma solo un'azione di sfollagente davanti ai bar dove, fino allo stop imposto delle 18, resta consentita la vendita da asporto. Obiettivo dell'intervento delle forze dell'ordine quello di evitare che, dopo aver acquistato un drink, le persone si fermassero in gruppo davanti ai locali per consumare trasformandosi così, con la mascherina inevitabilmente abbassata, in veicolo del virus. Una presenza massiccia che, già di per sé, ha rappresentato un deterrente soprattutto per i più giovani evitando particolari momenti di tensione.

LEGGI ANCHE Ischia, festa clandestina per i 18 anni 

Ma da lunedì i controlli saranno non solo di prevenzione ma anche di repressione.

Con l'ingresso in zona rossa infatti anche gli spostamenti all'interno del proprio comune di residenza dovranno essere motivati con tanto di autodichiarazione dunque il consumo nei pressi di bar e caffetterie non sarà tollerato.

Di sicuro l'aumento dei contagi, che non ha risparmiato neanche Avellino, non ha fermato lo struscio del fine settimana. Le strade vuote di dodici mesi fa sono un lontano ricordo. Complice anche la mattinata di sole e la temperatura mite pomeridiana, Corso Vittorio Emanuele e Piazza Libertà sono stati presi d'assalto da famiglie e comitive di ragazzini che, fino al coprifuoco delle 22, hanno continuato a passeggiare in lungo e in largo. Un'immagine stridente rispetto a quella degli sguardi di commessi e commesse costretti all'ennesimo stop. Qualche fila davanti ai maxi store del centro, dove le persone hanno atteso il proprio turno di ingresso nella speranza di poter fare l'ultimo affare con i saldi invernali.

Video

Un'ultima giornata di lavoro intenso dunque per commessi e cassieri di negozi di abbigliamento e calzature per adulti che, con l'arrivo della zona rossa, saranno costretti a restare a casa, per l'ennesima volta nel giro di un anno, a mani conserte ad attendere nel migliore dei casi l'arrivo di una cassa integrazione i cui tempi lunghi di erogazione mal si sposano con le esigenze della vita quotidiana.

Pieni, compatibilmente con le regole del distanziamento fisico e degli ingressi contingentati, anche negozi di parrucchieri, barbieri e centri estetici. L'avviso della serrata generale, come immaginabile, ha indotto tantissime persone a prenotare l'ultimo taglio di capelli o una ceretta last minute.

La maggior parte delle attività che si occupano della cura della persona, tra le più penalizzate dalle continue chiusure anti Covid, ha sfruttato anche la domenica per una giornata di lavoro straordinaria.

«È giusto che ognuno si sacrifichi in questa situazione, ma mentre noi chiudiamo le nostre attività lavorative, per strada si vede ancora troppa gente. Lo Stato deve aiutarci, perché le tasse continuiamo a pagarle anche nei periodi di chiusura» è lo sfogo di Mario Cimmiello del negozio Hair Stylist di via Luigi Amabile. Chiuse anche gioiellerie, pelletterie, mentre restano aperte le librerie ma non i negozi di dischi che provano a resistere organizzando le consegne a domicilio per gli appassionati di musica, come nel caso di «Camarillo Brillo» di via Mancini: «Ancora una volta dovremo chiudere perché i negozi di dischi creano assembramento, e ancora una volta ringraziamo la condotta indegna di gente che si crede immune» si legge sui canali social del negozio. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA