Avellino, agguato a Micovschi
gli ultras incastrati dalla telecamera

Avellino, agguato a Micovschi gli ultras incastrati dalla telecamera
di Katiuscia Guarino
Martedì 24 Maggio 2022, 09:36 - Ultimo agg. 09:40
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Sono stati incastrati dalle telecamere di videosorveglianza i tre tifosi dell'Avellino arrestati all'alba di ieri dalla Digos per aver minacciato e costretto il 23enne calciatore romeno, Claudiu Micovschi, a spogliarsi della tuta ufficiale dei lupi perché ritenuto indegno di indossare i colori biancoverdi. La vicenda risale alla sera del 4 maggio scorso, dopo la sconfitta contro il Foggia nella prima gara dei play-off. Esperienza subito archiviata e niente più sogno della serie B, almeno per la stagione appena conclusa.

L'accusa è di rapina aggravata in concorso e riunione tra loro con violenza e minaccia. Ai domiciliari sono finiti Edoardo Antonio Iannuzzi, di 22 anni, Francesco Pace di 33 anni e Diego Ardito, di 32 anni. I tre, tutti incensurati, sono stati già destinatari di provvedimenti Daspo, uno (quello per Iannuzzi) ancora in corso.

Ad eseguire l'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, sono stati gli agenti della Digos, guidati dal dirigente Vincenzo Sullo. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica, diretta da Domenico Airoma. I fatti si verificarono in tarda serata nel post-gara del match contro la squadra di Zeman. Prima le tensioni dentro e fuori lo stadio per la debacle.

Ci fu dapprima l'assembramento nei pressi della porta carraia alle spalle della tribuna Terminio, con circa duecento supporter che si radunarono per contestare il gruppo. Poi, gli episodi finiti al centro delle indagini. Quando le forze dell'ordine riuscirono ad allontanare le persone dalla zona retrostante la strada d'accesso agli spogliatoi, i calciatori cominciarono ad uscire dal Partenio-Lombardi a bordo delle proprie vetture.

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Secondo quanto emerso dalle indagini, Claudiu Micovschi, a bordo del suo Suv con il connazionale Marius Andrei Mocanu, vennero intercettati e seguiti da un'utilitaria a Mercogliano poco distante dal Movieplex che li affiancò e costrinse a fermarsi nei pressi di una stazione di servizio. A bordo della macchina uno degli arrestati. In senso contrario, piombarono altre due vetture che si fermarono davanti al veicolo del calciatore. Nella sequenza immortalata dalle telecamere della videosorveglianza pubblica si vedono le varie scene: il Suv seguito e affiancato e le altre due macchine che arrivano di fronte. Quindi, secondo l'accusa, si avvicinano al lato guida della vettura del calciatore romeno e costringono il 23enne a svestire la tuta ufficiale, dopo averlo colpito in volto con due schiaffi e averlo minacciato e offeso perché non degno di indossare i colori biancoverdi.

A questo punto decidono di andare via. Ieri, dunque, la misura cautelare che segue le perquisizioni a carico dei tre e di un quarto indagato eseguite lo scorso 14 maggio, dalle quali sarebbero emersi significativi elementi di riscontro, tra cui proprio la tuta sottratta consegnata spontaneamente da Edoardo Antonio Iannuzzi (difeso dall'avvocato Nicola D'Archi), fratello della consigliera comunale Alessandra Iannuzzi e nipote dello storico capo tifoso Franco Iannuzzi. Domani mattina l'interrogatorio di Edoardo Iannuzzi e degli altri due giovani, Francesco Pace e Diego Ardito, assistiti dall'avvocato Fabio Tulimiero. Da identificare anche altre persone che potrebbero essere coinvolte, tra cui una ragazza che avrebbe partecipato all'azione nei confronti di Micovschi. Prima del raid contro quest'ultimo, uno dei veicoli coinvolti avrebbe seguito la vettura dell'attaccante Riccardo Maniero fino al casello dell'A16 per imboccare l'autostrada per Napoli. Qui, la decisione di non proseguire l'inseguimento e, dunque, l'azione ai danni del 23enne calciatore romeno.

Le indagini vanno avanti per fare piena chiarezza sulla vicenda. Investigazioni in corso anche per altre presunte aggressioni verbali che si sarebbero verificate nei giorni successivi alla sconfitta con il Foggia contro altri calciatori. Uno dei quali sarebbe stato riconosciuto e offeso mentre si trovava in un negozio. La decisione di adottare la misura cautelare dei domiciliari nei confronti di tre ragazzi incensurati è stata assunta per esigenza di tutela nei confronti degli atleti. Domani, nel corso dell'interrogatorio, gli indagati potranno spiegare la loro posizione rispetto agli addebiti contestati. La notizia ha scatenato reazioni di condanna a vari livelli.

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