Avellino: alloggi popolare, piano
per 50 sgomberi allertate le ditte

Avellino: alloggi popolare, piano per 50 sgomberi allertate le ditte
di Katiuscia Guarino
Mercoledì 9 Ottobre 2019, 10:28
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LA SVOLTA
Katiuscia Guarino
Alloggi popolari, il Comune accelera per gli sfratti. L'amministrazione di piazza del Popolo non vuole farsi trovare impreparata per il giorno x. Che potrebbe essere imminente. Forse per fine mese.
L'ente sta definendo gli ultimi passaggi per essere pronto con tutti gli strumenti necessari al fine di procedere con gli sgomberi. In tal senso, il comandante della Polizia municipale, Michele Arvonio, che è anche dirigente del settore del Servizio Politiche Abitative, ha approvato una determina a contrarre per l'individuazione delle ditte di trasloco che dovranno provvedere a trasferire mobili e oggetti dalle abitazioni occupate. È stata scelta la formula dell'invito a tre ditte interessate nel settore, così come previsto dalla normativa, per velocizzare le procedure. Anche perché si tratta di affidamenti sotto soglia.
L'investimento complessivo per questa voce è pari a 35mila euro, oltre Iva, per una somma totale che sfiora il tetto di 40mila euro. Responsabile del procedimento è Michelina Spina, che seguirà questo aspetto della vicenda.
La data degli sfratti potrebbe, dunque, essere imminente. Ma non è stata ancora decisa. Il compito spetta alla Prefettura. Sulla questione c'è stata nei giorni scorsi una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui ha partecipato tra gli altri l'assessore al ramo, Marianna Mazza. Da quel summit non è trapelato nulla. In considerazione dell'accelerazione impressa dagli uffici di Palazzo di Città i tempi non dovrebbero essere lunghi. Forse già entro fine mese.
Nella prima parte della delicata operazione dovrebbero essere eseguiti cinquanta degli sfratti esecutivi dagli alloggi di edilizia popolare su un totale di duecento. Non saranno procedure semplici. Il percorso si presenta irto di ostacoli e sarà necessario attivare tutte le precauzioni del caso. Per tale motivo non è da escludere un ulteriore briefing a Palazzo di Governo prima di procedere con le azioni di sgombero. Dall'ultimo appuntamento in Prefettura non è trapelato nulla, proprio in considerazione della delicatezza della questione. Bocche cucite sia da corso Vittorio Emanuele, sia da piazza del Popolo.
Gli sfratti riprendono a distanza di quattro anni dall'ultima volta. I cinquanta individuati vengono fuori da una serie di accurati accertamenti, con l'incrocio dei dati da parte degli organi preposti. Si tratta soprattutto di coloro che hanno un doppio alloggio o vantano un reddito alto rispetto ai parametri imposti. «Abbiamo analizzato caso per caso ha avuto modo già di sottolineare l'assessore Mazza nei giorni scorsi C'è stato un coinvolgimento dei servizi sociali in questa fase. Certamente non è facile. Abbiamo tenuto conto delle diverse situazioni, quindi dei casi con minori, diversamente abili e di coloro che non hanno alcun reddito».
Quello degli sfratti è un terreno scivoloso. Lo scorso maggio il colonnello Arvonio fu destinatario di una lettera con minacce. In una busta, che conteneva un proiettile, trovò un testo eloquente: «Al primo sfratto verrai sfrattato anche tu». Chiaro il messaggio al numero uno della Polizia municipale, che non si è lasciato intimidire. In supporto sono scesi in quella occasione l'amministrazione e altri rappresentanti istituzionali. Arvonio ha mantenuto la promessa e sta proseguendo sulla strada degli sgomberi dalle case popolari per chi non ne ha diritto. Ad aprile scorso c'è stato anche il bando per le nuove assegnazioni. Sono state presentate circa quattrocento domande. Una commissione ad hoc valuterà le diverse richieste che sono state protocollate agli uffici di piazza del Popolo.
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