Avellino, alloggi popolari:
la graduatoria c'è, mancano le case

Avellino, alloggi popolari: la graduatoria c'è, mancano le case
di Flavio Coppola
Sabato 19 Giugno 2021, 08:41
4 Minuti di Lettura

Sette anni dopo, Avellino ha la nuova graduatoria per l'assegnazione degli alloggi. Gli aventi diritto sono 282, le case a disposizione, nessuna.
L'elenco definitivo degli aventi diritto ad una casa popolare, appena redatto dalla commissione provinciale, chiude un lavoro avviato nell'aprile del 2019 dall'ex commissario Giuseppe Priolo. E aggiorna una graduatoria che resisteva in piedi - anacronisticamente - dal 2014, quando c'era l'amministrazione di Paolo Foti.
L'esecutivo Festa, a questo punto, non ha più alibi per l'assegnazione delle case agli aventi diritto. Ma il punto è proprio questo. Le commissioni, prima quella comunale e poi quella provinciale, hanno scremato le oltre 400 domande ed esaminato i 100 ricorsi pervenuti sulla base dell'elenco provvisorio, che aveva accolto 237 istanze. Il risultato di questo lavoro è un enorme sos all'amministrazione comunale, che arriva da quasi 300 famiglie con 4 o più componenti, spesso con minori o disabili a carico, e che attualmente vivono in condizioni di reale emergenza abitativa. In più - come ricorda il segretario provinciale del Sunia Cgil, Fiorentino Lieto - «ad Avellino ci sono ben 20 persone che risultano domiciliate presso la casa comunale. Perché non hanno alcun tetto. Insomma, un esempio di povertà estrema».
A Palazzo di Città, le assegnazio

ni sono pressoché bloccate, tranne casi di particolare urgenza. L'assessore al ramo, Marianna Mazza, ha lavorato attivamente alle graduatorie, e ora sottolinea la necessità di trovare soluzioni per le case: «Innanzitutto dice stiamo per concretizzare l'acquisto degli alloggi offerti dal privato Tulimiero, a Piazza Garibaldi, nella manifestazione di interessi comunale e pubblicata l'estate scorsa. Stiamo per preparare una delibera, abbiamo l'ok della Regione per acquistarli». Una dozzina di appartamenti, che, però, servono a poco. «Ne siamo consapevoli continua l'assessore e stiamo anche immaginando un nuovo bando. Nel frattempo, vogliamo aprire un tavolo con i sindacati per comprendere meglio le esigenze della città».
Gli sfratti, infatti, sono ancora bloccati e i 100 abusivi individuati nel 2019 hanno di tempo fino al 30 giugno per sanare le proprie posizioni.

Per la verità, il disastro vero è quello dei lavori pubblici inerenti alle nuove costruzioni. Ci sono circa 150 appartamenti, tra Valle, via De Venuta e Picarelli, in cantiere, in alcuni casi, da 10 anni. Insomma, i bisogni dei 300 nuclei che possono aspirare legittimamente all'appartamento rischiano di restare drammaticamente inevasi.

Video


Il sindacato, dunque, non ci sta. Lieto (Sunia Cgil) ricorda un altro dettaglio poco edificante. «In città ci sono almeno 30 case murate. Si tratta di appartamenti che, nel tempo, si sono liberati. Ma il Comune, e anche l'ex Iacp, non hanno trovato il modo e le risorse di effettuare al loro interno quelle operazioni di piccola manutenzione necessarie per riassegnarli».
La sensazione, al netto dell'attivismo dell'assessore Mazza, che incontra quotidianamente gli inquilini, è che ci sia un drammatico stallo sul versante dei lavori. Basterebbe, infatti, molto poco per smuovere le acque. «Quella che occorre continua il sindacalista è la volontà politica. Ora c'è la graduatoria, bisogna mettere a disposizione di chi ne ha diritto case degne di essere abitate». Così anche il sindacato chiede «un incontro al sindaco Festa, subito dopo la pubblicazione dell'elenco, per fare sul serio». «La graduatoria era indispensabile, ma non basta se il Comune non lavora per dare un segnale concreto a chi ha bisogno di un alloggio. Le assegnazioni, in questi mesi, sono state ferme, se non in casi urgentissimi».
Per il segretario provinciale del Sunia Cgil, il fatto che ci siano più di 20 famiglie senza fissa dimora è «gravissimo». «Questi bisogni sono a carico di tutto il Consiglio comunale di Avellino». Se le nuove assegnazioni sono tutte da inventare, Lieto segue da tempo anche i trasferimenti degli inquilini che abitano nei prefabbricati nelle nuove case. Esempio ormai lampante di gestione politica non adeguata, il caso di via Tedesco: «È incredibile che nel 2021, un' amministrazione comunale perda anni per un ascensore o per un collaudo -sbotta- Siamo ai minimi storici».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA