Morto in fuga dopo gli spari,
sotto indagine i due carabinieri

Morto in fuga dopo gli spari, sotto indagine i due carabinieri
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 18 Gennaio 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Morte di Antonio Dello Russo: conferito l'incarico per l'autopsia al medico legale Elena Picciocchi. Il conferimento è stato effettuato alla presenza dei legali nominati dalle parti. I due carabinieri di turno martedì notte, della Compagnia di Baiano, sono stati iscritti nel registro degli indagati, per atto dovuto, al fine di consentire l'autopsia del cadavere del 39enne. La famiglia Dello Russo ha nominato l'avvocato Fabio Tulimiero, mentre i due indagati sono rappresentati dall'avvocato Pompeo Ledonne. L'accertamento verrà eseguito oggi pomeriggio alle 15, presso l'obitorio dell'ospedale «Moscati» per stabilire le cause che hanno determinato la morte del 39enne di Mercogliano dopo l'inchiesta aperta da parte della Procura di Avellino ed affidata al pubblico ministero Luigi Iglio.
 
Il giovane si è schiantato contro l'albero, dopo aver perso il controllo della vettura subito dopo l'esplosione, pare, di tre colpi d'arma da fuoco da parte dei militari, per aver forzato il posto blocco e aver tentato la fuga. Successivamente verrà disposta una nuova perizia per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente avvenuto lungo la strada statale 7bis tra i comuni di Avella e Mugnano, nonché una perizia balistica al fine di stabilire la traiettoria dei colpi esplosi dai militari in servizio, dopo aver imposto l'alt al 39enne. Perizia balistica che dovrà stabilire l'altezza e la traiettoria dei colpi esplosi dai militari e che hanno attinto le ruote e la fiancata destra dell'autovettura guidata dal giovane deceduto. Autovettura che al momento risulta sotto sequestro e che nelle prossime settimane sarà oggetto di accertamenti per gli ulteriori riscontri al fine di confrontare i risultati con la versione fornita dai due militari che avrebbero raccontato di aver esploso i colpi ad altezza gomme. Inoltre Antonio Dello Russo sarebbe stato attinto anche alla gamba destra da un proiettile, ma non in un punto vitale. Dunque non sarebbe stato il proiettile a determinare la morte del giovane autista ed impiegato presso una catena di spedizioni, con un contratto scaduto di recente. Infatti il 39enne, stando ad una prima ricostruzione effettuata dai soccorritori, avrebbe riportato un trauma cranico e toracico gravissimo che ne avrebbero determinato la morte subito dopo l'arrivo dell'ambulanza del 118 sul luogo dell'incidente. Ma per far totalmente luce su quanto accaduto lungo la strada statale 7 bis bisognerà attendere la relazione finale con gli esiti dell'esame autoptico, prevista tra 90 giorni. L'incidente è avvenuto intorno all'una di notte, quando all'altezza di Avella, il 39enne di ritorno da Napoli a bordo della Fiat Bravo, ha forzato il posto di blocco dei militari dell'Arma. Ne è scaturito un inseguimento proseguito per alcuni chilometri, fin nei pressi del cimitero di Mugnano del Cardinale dove sarebbe avvenuto l'impatto mortale. L'auto dei militari viene speronata dal giovane deceduto, finendo fuori strada. E' a quel punto che i militari, per bloccare la fuga del giovane, hanno impugnato l'arma esplodendo dei colpi. Il 39enne ha perso il controllo della sua auto impattando violentemente contro un albero e trovando la morte quasi subito dopo lo schianto. Un urto violentissimo, tanto che il motore della Fiat Bravo è stato sbalzato a diversi metri di distanza dal luogo dello schianto. L'auto si è trasformata in una trappola mortale per il 39enne. Infatti per estrarlo dal groviglio di lamiere è stato necessario richiedere l'intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino, al fine di affidarlo alle tempestive cure del 118. Ma gli operatori sanitari intervenuti, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Gli stessi militari dell'Arma hanno riportato delle ferite nell'impatto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA