Avellino, assistenza non stop: via libera
alle reti dei medici famiglia

Avellino, assistenza non stop: via libera alle reti dei medici famiglia
Giovedì 14 Gennaio 2021, 08:48
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Via libera dell'Asl di Avellino alla costituzione delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), le reti dei medici di famiglia.
In applicazione dell'Accordo integrativo regionale della Medicina generale, l'ente di via Degli Imbimbo ha dunque approvato i piani operativi trasmessi dai direttori dei 6 distretti sanitari irpini. Si tratta di una svolta sulla modalità di lavoro dei camici bianchi sul territorio: infatti, queste associazioni di medici di famiglia (una ventina per ogni Aft) assicureranno una continuità assistenziale di almeno 10 ore al giorno, dalle 8 alle 20, tutti i giorni (col supporto il sabato e la domenica delle guardie mediche). Un paziente iscritto con un determinato medico nel momento in cui questi abbia terminato l'orario di lavoro, potrà rivolgersi ad un medico di famiglia facente parte della stessa aggregazione, il quale conoscerà già la sua situazione clinica grazie alla messa in rete della sua cartella.
La categoria ha già bene in mente numeri e potenzialità: «In Irpinia ci saranno 12 Aft», dice Francesco Sellitto, presidente dell'Ordine dei medici di Avellino. «Avremo la possibilità - continua - di condividere la stessa rete di comunicazione per la condivisione delle cartelle cliniche e ciò consentirà a un cittadino iscritto con un medico dell'aggregazione di potersi rivolgere, se il suo medico ha terminato l'orario di studio, a un altro medico che è già in possesso della sua cartella clinica, conosce la sua anamnesi, i farmaci in uso ed eventuali terapie già praticate, effetti collaterali ai farmaci».


Tutto questo non facendo mai venir meno, e anzi rafforzando, il rapporto fiduciario medico-paziente: «Il cittadino saprà di trovarsi con un altro medico che, oltre a conoscere la sua storia clinica, condivide gli stessi metodi e procedimenti».
Dunque, saranno 12 le Aft, più o meno una ogni 35mila abitanti.

Così suddivise: 3 nel distretto sanitario di Ariano Irpino; una in quello di Monteforte Irpino; 2 in quello di Sant'Angelo dei Lombardi; due in quello di Avellino; 3 in quello di Atripalda; e una in quello di Baiano. «C'è voluto un po' di tempo», commenta Sellitto ricordando che l'accordo con la Regione era stato raggiunto da tempo e si attendeva solo il nulla osta dell'Asl. «Ma finalmente è arrivata la presa d'atto: è un passo importante per le cure primarie al quale ci siamo preparati per tempo. Certo, ci sarà una fase di rodaggio che consentirà di mettere a punto gli strumenti informatici coi quali siamo chiamati a comunicare tra noi e a gestire le informazioni sui nostri assistiti. Ma nel giro di qualche mese, il sistema funzionerà alla perfezione». E consentirà pure la partecipazione ai programmi di screening attivati dalla Regione: «Dobbiamo immaginare una vera e propria rete integrata di presa in carico delle patologie croniche, aderenti a un modello di adozione di Percorsi diagnostici e terapeutici (Pdt) già licenziati in Regione Campania, il primo dei quali è quello inerente alle patologie respiratorie. Questo modello prevede che i medici di famiglia, per gli assistiti facenti capo alla loro aggregazione, potranno svolgere attività diagnostica, come ad esempio la spirometria. Laddove il paziente necessiterà di un approfondimento diagnostico sarà indirizzato direttamente ai reparti ospedalieri di Pneumologia, con una prenotazione effettuata dallo stesso studio medico, attraverso una piattaforma collegata».

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Le Aft offriranno il proprio sostegno anche in questa fase di emergenza sanitaria. Sia con l'effettuazione dei tamponi rapidi sia con la somministrazione del vaccino anticovid: «In questi giorni, siamo coinvolti in prima persona in quanto molti medici di base sono stati convocati per essere vaccinati. Abbiamo già avanzato all'Asl una dettagliata proposta per effettuare i tamponi rapidi ai nostri assistiti. L'idea è quella di girare l'Irpinia a bordo di camper, dividendo le risorse proprio in base alle neonate Aft. Per quanto riguarda i vaccini il nostro ruolo potrà rivelarsi fondamentale dalla seconda fase in poi, quando dovrà essere immunizzato il resto della popolazione. Abbiamo già dato disponibilità. E con il via libera ai vaccini Moderna (che lo ha già ottenuto) e Astrazeneca tutto è più fattibile. In quanto a differenza del Pfizer-BionTech, i nuovi vaccini possono essere conservati a temperature più alte, tra i 2 e gli 8 gradi».
 

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