Attentato al vescovado di Avellino,
la furia di Nelson dopo l'ultima lite

Attentato al vescovado di Avellino, la furia di Nelson dopo l'ultima lite
di Katiuscia Guarino
Sabato 24 Agosto 2019, 08:30 - Ultimo agg. 13:06
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Il gesto folle dopo un'accesa discussione avuta con un operatore del centro di ascolto Zaccheo della Caritas diocesana di Avellino.

Nelson Lamberti, 49 anni originario di Salerno e residente a Forino, è l'attentatore del Palazzo Vescovile. L'episodio è avvenuto nel pomeriggio di ieri poco prima delle 17. Ha posizionato cinque bombolette di gas da campeggio davanti al portone d'ingresso. Tre sono esplose. Il forte boato è rimbombato in piazza Libertà ed ha scosso l'intera città. Caos e terrore tra la gente in pieno centro. Il bilancio è di tre feriti: il direttore della Caritas diocesana di Avellino, Carlo Mele, un vigile urbano, Domenico Pironti di 59 anni e un passante, Antonio D'Agostino, 64enne avellinese. Per quest'ultimo le condizioni sono più serie, tanto che è stato trasferito al Centro Grandi Ustioni di Napoli.
 
Tempestivo l'intervento degli agenti di polizia municipale guidati dal comandante Michele Arvonio che hanno rintracciato Lamberti in via Soldi, poco distante dal Vescovado, intorno alle 17.10. Qui, è stato bloccato da un giovane del capoluogo e arrestato dai caschi bianchi. Lamberti è stato condotto presso il comando della polizia municipale. Ma le tensioni sono proseguite. Uno zaino sospetto è stato rinvenuto nei pressi di un bar di via Circumvallazione. Sul posto sono subito giunti gli uomini di Arvonio, i caschi rossi e gli artificieri. Fortunatamente è stata scongiurata la presenza di un altro ordigno. Nella borsa sono stati trovati solo effetti personali del 49enne.

Lamberti è stato tratto in arresto e condotto in carcere. Lunedì l'udienza di convalida. Il reato iniziale contestato è di fabbricazione di ordigni. Sull'episodio è stata informata subito la Procura Avellino. È intervenuto il magistrato Paola Galdo che coordina le indagini sul caso. Lamberti frequenta i centri della Caritas diocesana del capoluogo diretta da Carlo Mele. Il 49enne è molto conosciuto. È ospite solitamente della mensa dei poveri in via Morelli e Silvati. È sottoposto a cure per problemi di tossicodipendenza ed è senza un'occupazione lavorativa. Il Comune di Forino, dove risiede, lo ha aiutato in più occasioni. Ha un passato difficile, tra carcere e comunità, e da tempo vive una situazione di forte disagio.

Lamberti ieri mattina ha avuto una discussione con un operatore del centro di ascolto Zaccheo. Poi la decisione di mettere in atto il suo folle gesto. Ha confezionato in una scatola cinque bombolette di gas utilizzate per il campeggio, insieme a carta e ovatta. Poi ha posizionato il cartone davanti al portone d'ingresso del Palazzo Vescovile e gli ha dato fuoco. La scatola e le fiamme sono state notate da un passante che immediatamente ha allertato il vigile urbano già impegnato in un servizio di controllo. In quel momento si trovava nel Vescovado anche il direttore Mele insieme a un seminarista che stava attendendo il vescovo Arturo Aiello per una tappa fuori Irpinia. Non appena si sono avvicinati per tentare di spegnere il rogo è avvenuta l'esplosione. La deflagrazione è stata terribile. I tre sono stati colpiti dalla pioggia di frammenti e raggiunti dalle fiamme. Terrore e caos in zona. Nel giro di pochi minuti sono giunti le ambulanze del 118, le Volanti della Questura, i vigili del fuoco del Comando provinciale e gli uomini del colonnello Arvonio già operativi sul posto. La strada è stata transennata. I tre feriti sono stati subito soccorsi. Mele ha riportato lievi escoriazioni ed è stato medicato dai sanitari del 118. Non è stato necessario il ricovero in ospedale. Più serie, invece, le condizioni di Antonio D'Agostino che ha riportato ustioni importanti al braccio destro e al volto. Ricoverato all'ospedale Moscati, i medici hanno ritenuto opportuno disporre il trasferimento al Centro Grandi Ustioni di Napoli per ustioni di secondo grado a un braccio e al volto. Ferito anche il luogotenente della polizia municipale, Domenico Pironti che ha riportato escoriazioni a un braccio e problemi all'orecchio. È stato dimesso con sei giorni di prognosi, ma è in stato di choc. «La polizia municipale è presente per garantire sempre la sicurezza del cittadino. Un elogio ai miei uomini che hanno operato efficientemente», dice il colonnello Arvonio.
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