Droga & bitcoin, 25enne in manette:
spacciava dosi comprate sul dark web

Droga & bitcoin, 25enne in manette: spacciava dosi comprate sul dark web
di Katiuscia Guarino
Sabato 26 Marzo 2022, 09:42
4 Minuti di Lettura

Acquistava droga dalla Spagna e dall'Olanda attraverso il dark web pagando in bitcoin e poi la spacciava in Irpinia. Importanti secondo l'accusa - i quantitativi acquistati e diversi i tipi di stupefacente richiesti. Tra cui cocaina, ecstasy, metanfetamine, hashish e marijuana. A finire in manette un 25enne di Bonito, incensurato, che è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lagonegro nell'ambito di una maxi-operazione durata mesi che ha portato all'arresto di 103 persone in tutta Italia e 84 denunce. A dare supporto ai colleghi lucani i militari del Comando Provinciale di Avellino. Il giovane dovrà rispondere del reato di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope.

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La complessa attività investigativa è iniziata durante il lockdown e ha portato a scoprire un nuovo modo di approvvigionarsi di droga utilizzando il web. Un lavoro lungo che ha permesso di sequestrare complessivamente nel corso delle attività 100 chilogrammi di sostanza stupefacente. Secondo l'accusa il 25enne irpino, come tutti gli altri arrestati, principalmente giovani, ordinava lo stupefacente attraverso il mondo sommerso di internet (dark web) oppure utilizzando semplicemente i social media, quali Facebook, Instagram e Telegram in grado di criptare le conversazioni.

Su questi canali gli acquirenti avevano modo di visionare non solo le immagini ma anche i video nei quali veniva illustrato, nel dettaglio, il tipo di stupefacente in vendita e il relativo prezzo. Il pagamento era effettuato in criptovaluta bitcoin, moneta virtuale priva di tracciabilità. Un modo per i venditori di celare la propria identità. Dopo il pagamento, veniva preparato il pacco contenente la droga. La sostanza era poi occultata in confezioni di generi alimentari come biscotti, frutta secca o cereali e successivamente cosparsa di essenze odorose per confondere i controlli dei cani antidroga. Il tutto spedito attraverso ignari corrieri che consegnavano il plico direttamente a casa del pusher.

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E così si sarebbe organizzato anche il ragazzo di Bonito finito nella vasta indagine andata avanti per mesi. Le investigazioni prendono spunto dal sequestro di un chilogrammo di hashish in possesso di un giovane di Lagonegro. Quella sostanza era contenuta all'interno di un plico postale proveniente dalla Spagna e consegnato regolarmente da un corriere autorizzato, completamente all'oscuro di cosa ci fosse all'interno.
Una modalità inusuale di ricezione della droga che ha messo in allarme la Dda e i Carabinieri di Lagonegro. Di qui, è partita l'attività di intelligence che ha permesso di risalire ai mittenti. Le sostanze partivano dalla Spagna, principalmente da Madrid e Barcellona, e dall'Olanda. Le indagini hanno fatto emergere una ramificata organizzazione che trafficava grandi quantità di droga in tutta Italia. L'intensa attività di distribuzione delle sostanze tra Spagna, Olanda e Italia era dunque affidata a ignari spedizionieri. Sono state monitorate migliaia di spedizioni che quotidianamente pervenivano in Italia. Corposa la quantità di sostanza stupefacente contenuta all'interno dei plichi che è stata quantificata in 60 chilogrammi di marijuana e 50 di hashish, 800 grammi di eroina e altrettanti di cocaina, 200 grammi di ecstasy, 100 metanfetamine e altri 100 di Ketamina. Ieri mattina la conclusione dell'operazione coordinata dalla Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza e i Carabinieri della Compagnia di Lagonegro.

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