Avellino, è bufera targhe alterne:
anche i poliziotti dicono no

Avellino, è bufera targhe alterne: anche i poliziotti dicono no
di Flavio Coppola
Mercoledì 1 Maggio 2019, 18:00
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L'ordinanza per ridurre le polveri sottili finisce per alimentare la bufera. Tutti contro le targhe alterne e le domeniche semi-ecologiche. Commercianti, cittadini, candidati. Finanche i poliziotti fatto senza precedenti - insorgono contro il dispositivo antismog firmato ieri mattina dal commissario di Piazza del Popolo, Giuseppe Priolo. Le reazioni sono comunque durissime. «Non siamo per niente d'accordo con l'ordinanza. tuona il referente locale di Confcommercio, Giulio De Angelis Avevamo chiesto ricorda - di limitare le targhe alterne ai soli veicoli, inquinanti fino ad Euro 3, e che l'orario del blocco fosse limitato dalle, 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Le domeniche, poi, devono essere libere. Soprattutto se c'è la stretta delle targhe alterne».
 
Ancora una volta, il rischio paventato è che sia colpito ulteriormente un settore in agonia: «Questo provvedimento dice De Angelis peggiorerà le cose, scoraggiando ulteriormente le persone ad uscire. Anche nel periodo estivo ormai alle porte». Confcommercio chiede dunque «un incontro urgente al commissario Priolo, per cambiare l'ordinanza». Non solo: «E' necessario sottolinea il responsabile che facciano la propria parte anche gli altri comuni, altrimenti i flussi verso la città si ridurranno, e che si attui un piano che metta a disposizione aree in interscambio e navette verso il centro città». Rincara la dose Antonio De Lieto, segretario generale del «Libero sindacato di Polizia»: «Il provvedimento riduce la libera mobilità di molte famiglie, lavoratori e pensionati. Crea, inoltre, enorme disagio a tutti coloro che, per motivi di salute, sono costretti a recarsi presso il proprio medico di base o all'Ospedale, come pure a tutte le attività commerciali». De Lieto sottolinea che «la tassa di possesso e la copertura assicurativa per tutti i veicoli la cui ordinanza limita la circolazione sono corrisposte per l'intero anno solare. Allora ironizza - andrebbero quantomeno dimezzate». Per finire, un'obiezione di merito: «Come mai gli Euro 6 non subiscono limitazioni alla circolazione? Determinano emissioni di Pm10 come gli altri, che però effettuano periodica revisione. Il cittadino chiosa - dovrebbe forse compare una nuova autovettura per muoversi liberamente?». E poi i candidati alle prossime amministrative per il capoluogo. Italo De Cunzo, rappresentante dei commercianti nella lista civica «La Svolta», di Dino Preziosi, evoca il Tar: «Inconcepibile, assurda e oltremodo penalizzante, la nuova ordinanza mette definitivamente in ginocchio la città. Questa decisione penalizza soprattutto le persone meno fortunate, che hanno una sola vettura e non possono permettersi di scegliere nel parco auto familiare quella con la targa giusta. Va fatto ricorso». Sul web, gli avellinesi si scatenano. Sempre attraverso «Facebook», Raoul Pascucci, capogruppo di «Cittadini in movimento», lista che sostiene il candidato sindaco Massimo Passaro, aizza gli utenti: «Commercianti ancora in ginocchio. Penalizzati sempre coloro che non hanno possibilità di avere un' auto nuova». Una donna esprime causticamente un dubbio: «Quindi i bambini andranno a scuola un giorno sì e l'altro no?». L'unico a spezzare una lancia in favore del commissario Priolo è il coordinatore della Federconsumatori Cgil di Avellino, Fiorentino Lieto: «Non credo proprio che l'ordinanza parta da un colpo di testa del commissario o del comandante dei vigili. Ci sono ragioni ambientali e dati dell'Arpac ben precisi alla base». Anche Lieto, però, denuncia un evidente limite: «Il pezzo che manca riguarda un piano traffico vero, che parta dai trasporti pubblici. Non basta l'ordinanza restrittiva». La vicenda, adesso, è entrata violentemente nella campagna elettorale. Allora il responsabile della Federconsumatori si rivolge ai 7 candidati a sindaco: «Il problema è grave e datato. Cos' hanno da dire, e da proporre, su questo punto dirimente, nei loro programmi?».
 
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