Avellino, già cominciata la caccia
grossa alle aule: Comune in campo

Avellino, già cominciata la caccia grossa alle aule: Comune in campo
di Antonello Plati
Venerdì 3 Luglio 2020, 08:31
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L'amministrazione comunale di Avellino è a caccia di aule. Infatti, gli spazi adesso a disposizione nelle scuole per l'infanzia, primaria e secondaria di primo grado (quelle di competenza del Comune) non sono sufficienti ad accogliere gli alunni attualmente iscritti nel rispetto della linee guide emanate del Ministero dell'Istruzione su indicazione del Comitato tecnico-scientifico. Nessuno degli istituti scolastici di Avellino ha aule sufficientemente spaziose o altri locali utili alla redistribuzione delle classi. E allora?
LA BOCCIATURA
L'unica soluzione, al momento, è quella dei doppi turni, che però tutti, dirigenti scolastici e genitori degli alunni, vogliono scongiurare. Ieri pomeriggio a Palazzo di città, in due sessioni (dalle 15 alle 17 e dalle 17 alle 19), il sindaco Festa e Giuseppe Giacobbe, consigliere comunale con delega all'Istruzione, hanno incontrato tutti i dirigenti scolastici dei plessi avellinesi durante una conferenza dei servizi. Ma il doppio incontro, più che altro interlocutorio, s'è risolto con un nulla di fatto. Le parti si aggiorneranno il prossimo 20 luglio quando la giunta Festa dovrebbe mettere sul tavolo una serie di proposte per superare l'impasse e scongiurare i doppi turni, ma dovrà verificare anche la disponibilità degli organici.

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«Abbiamo accolto le richieste dei dirigenti», dice Giacobbe, che ammette i problemi ma assicura che tutto sarà superato prima del ritorno tra i banchi: «Le criticità che ci hanno segnalato saranno superate: se possibile faremo interventi strutturali all'interno delle scuole, altrimenti saranno trovati luoghi alternativi. Inoltre, nella prossima conferenza dei servizi saranno valutati gli effettivi organici a disposizione per capire come e se intervenire anche in questo senso». Portavoce dei dirigenti scolastici Attilio Lieto, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Perna-Alighieri: «Non c'è nessuna novità sostanziale», conferma il preside. «Quello che abbiamo avuto in Comune è stato un incontro, per lo più interlocutorio, durante il quale l'amministrazione comunale, attraverso il delegato all'Istruzione Giacobbe, ha voluto acquisire le richieste da parte dei dirigenti scolastici». Che sono, più o meno, le stesse da parte di tutti: «Sì, sostanzialmente abbiamo tutti bisogno di raddoppiare gli spazi: tutte le scuole di Avellino per rispettare le linee guida hanno, infatti, bisogno del doppio delle aule». Giacobbe ha assicurato che nel giro di un paio di giorno fornirà una prima informativa ai presidi per poi riconvocarli, come detto, in Comune tra due settimane. Intanto, si sonderà il terreno anche di concerto con la Provincia (che è già alle prese con la stessa problematica relativa alle scuole superiori) per verificare l'eventuale disponibilità di strutture. Inoltre, Piazza del Popolo starebbe vagliando pure la possibilità di adibire locali di sua proprietà. Insomma, quella appena iniziata sarà un'estate rovente sia per i dirigenti scolastici sia per i genitori degli alunni. Ma cosa dice la normativa? A fine giugno, Regioni ed Enti locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro a scuola da settembre. Tra le novità principali contenute nelle linee guida che il Ministero dell'Istruzione ha trasmesso alle Regioni e agli Enti locali sono presenti, tra le altre cose, le ultime indicazioni che il Comitato tecnico-scientifico ha dato su mascherine e distanza di un metro tra le bocche degli studenti. Nella bozza del documento è stato inserito questo esplicito riferimento al distanziamento fisico che richiama le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico: «Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali (le bocche, ndr) degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione», si legge nella bozza. Nelle linee guida è stato recepito il documento del Comitato tecnico-scientifico che continua a ritenere obbligatorio l'uso delle mascherine in classe dai 6 anni in su. Ma c'è anche un impegno scritto a verificare, due settimane prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, come sta evolvendo il contagio e se bisognerà portarla sempre.
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