Campo Genova, la Regione al Comune:
«Subito l'analisi del sottosuolo»

Campo Genova, la Regione al Comune: «Subito l'analisi del sottosuolo»
di Flavio Coppola
Mercoledì 24 Febbraio 2021, 08:33
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«Tutti gli enti seduti al tavolo hanno ribadito la necessità che il piano di caratterizzazione di Campo Genova vada fatto e rapidamente». La Regione conferma inappellabilmente l'obbligo di sottoporre la «Smile Arena» cara al sindaco, Gianluca Festa, ad un serrato piano di nuove indagini ambientali. Per scoprire se l'attuale contaminazione «potenziale» sia effettiva e, dunque, se occorra o meno una bonifica. E' un responso atteso, quello riferito dal dirigente del settore Autorizzazioni ambientali e rifiuti, Antonello Barretta, e che va decisamente contro alle speranze di Piazza del Popolo. Ma sembra inappellabile ed è stato condiviso, al tavolo svoltosi ieri a collina Liguorini proprio su istanza del Comune, anche da Asl, Arpac e Provincia.

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Da novembre, l'amministrazione Festa tenta in tutti i modi di sottrarsi alla prescrizione dell'Arpac. Al punto che, in 3 mesi, non ha mai realizzato il piano richiesto, e sta provando a cambiare la destinazione urbanistica del sito per allargare le maglie dei parametri sui quali si calcola l'inquinamento.

Ma l'Arpac ha ribadito la sua posizione e ora anche l'ente più importante, la Regione. Il Comune dovrà farsene una ragione e soprattutto adempiere ai suoi obblighi di legge. «Prevale il principio di precauzione continua Barretta -, su questo non tornerei indietro». Palazzo di Città dovrà recuperare i ritardi e predisporre il piano, individuando e pagando le figure tecniche competenti, ottenere l'approvazione dalla Regione, ente procedente, in Conferenza dei servizi, e poi eseguirlo. «Solo cosi, con l'approfondimento e le risultanze, cui verrà applicata l'analisi di rischio, tenuto conto di tutti gli aspetti specifici, dalla destinazione d'uso alle finalità dell'area, potremo accertare se il sito è contaminato o no. - spiega il dirigente regionale - Se lo fosse, servirebbe anche una bonifica». La vicenda, ovviamente, ha grande rilievo in città alla luce dei 250.000 euro che il Comune ha speso a Campo Genova per una riqualificazione che sarebbe servita a spostarvi il mercato bisettimanale. Scomparso da un anno e più. Ma se la caratterizzazione è un fatto ormai indispensabile, con tutto ciò che ne conseguirà, a questo punto, Festa resta col cerino in mano sulla drammatica vicenda degli ambulanti. La Regione, infatti ha chiarito anche un altro importante aspetto: «La caratterizzazione va fatta in tempi molti rapidi. Nelle more, fermo restando che l'ultima parola spetta al Tar, non si può escludere un utilizzo del sito per le attività che il Comune riterrebbe opportuno fare». Insomma, saranno i giudici ad aprile a dire come e dove bisogna riattivare il mercato. Ma il sindaco ha ancora qualche margine di manovra sull'utilizzo di Campo Genova. «Non so se un mercato corrisponda a questa casistica. - dice ancora Barretta - Di certo io non ci farei un'opera pubblica».

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Evidentemente, al di là del fatto che l'ordinanza che faceva di Campo Genova l'area mercatale è scaduta lo scorso 31 dicembre, ripuntando tutto su quel sito, Festa si assumerebbe diversi rischi. Va compreso alla luce del piano che verrà presentato, infatti, se l'attività bisettimanale di un mercato frequentato da centinaia di persone sarebbe compatibile con un serrato piano di campionamenti e prelievi sulle acque e sui suoli. E poi l'ente potrebbe esporsi ancora una volta al rischio di una richiesta di risarcimento danni se, dalla caratterizzazione, emergesse un inquinamento reale e non solo potenziale come quello riscontrato finora. Il Comune, però, è artefice del proprio destino. Al tavolo, poi, ha fatto sapere che, dalle attività svolte finora, non emergerebbe la necessità di misure di emergenza per la tutela della salute. Sicuramente, non sembra destinata incidere la strategia della modifica della destinazione urbanistica del sito, che l'amministrazione Festa sta provando a chiudere rapidamente per non fare la caratterizzazione. In merito, Barretta la mette così: «Direi che una cosa è la destinazione urbanistica prospettica, altra è quello che facciamo oggi. Ma prevale il principio della precauzione». Parole chiare. Sceglie di non parlare, invece, il sindaco Gianluca Festa. Nessuna strada, a questo punto, appare semplice per Piazza del Popolo. Ieri, l'ente ha fatto anche sapere di voler fare ulteriori approfondimenti con i propri legali. Verosimilmente, di mercato si riparlerà solo dopo la sentenza del Tar, ad aprile. Ma la caratterizzazione di Campo Genova rappresenta una grana che terrà impegnata l'amministrazione comunale ben oltre quella data.
 

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