Avellino, la carica dei 1.400 a scuola:
gli alunni rispondono presente

Avellino, la carica dei 1.400 a scuola: gli alunni rispondono presente
di Flavio Coppola
Martedì 12 Gennaio 2021, 08:40 - Ultimo agg. 13:14
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Il Comune incassa l'adesione in massa degli studenti e guarda alla riapertura delle altre tre classi delle scuole elementari, come confermato dal sindaco Festa ieri sera.

Millequattrocento bambini su duemila tornano a scuola in presenza. Risponde bene Avellino, con un tasso di adesione che l'assessore all'Istruzione di Palazzo di Città, Giuseppe Giacobbe, stima nel «60 per cento» per i 1.200 piccoli degli assili e nel «95 per cento» dei 600 alunni delle prime e seconde elementari chiamati al rientro. Per l'amministrazione comunale, il primo e delicatissimo test con il ritorno tra i banchi fila liscio. Tutto ok al netto di un incidente a Borgo Ferrovia. Salta la caldaia - pronto l'intervento dei tecnici - e le prime lezioni si svolgono con gli alunni costretti a indossare i giacconi. Ben più caldo, almeno alla vigilia, il clima tra i genitori, che avevano subissato il sindaco, Gianluca Festa, di richieste affinché non riaprisse i plessi. 

Lo stesso sindaco invece incassa il successo e rilancia sulle altre riaperture: «Siamo pronti a partire dal 18 anche per terze, quarte e quinte elementari, e dal 25 anche per le medie.

Per le superiori mi riservo una valutazione rispetto alla condizione sanitaria. Ma i dati degli ultimi giorni dicono che la percentuale del contagio si è notevolmente abbassata e intanto abbiamo realizzato un apposito piano traffico. 

Dunque, è buona la prima. «Una ripresa - commenta l'assessore Giacobbe - secondo le previsioni. Ho fatto personalmente il giro delle scuole e ho visto che gli insegnanti erano convinti della riapertura. Significa che le cose stanno andando bene». L' amministrazione, insomma, rivendica la scelta: «Non c'è stato malcontento - precisa l'esponente dell'esecutivo Festa - ma preoccupazione per quello che potrebbe succedere. Purtroppo, noi dobbiamo conciliare il diritto allo studio con quello alla salute. E penso che in questo momento possiamo assicurare che le cose stanno funzionando. Se volessimo seguire l'onda dell'emotività - riflette - sarebbe difficile fare la cosa giusta. La politica deve assumere delle scelte e noi abbiamo rispettato tutti i protocolli e le indicazioni del Comitato tecnico scientifico». 

E infatti ora l'obiettivo è riaprire terze, quarte e quinte elementari il 18 gennaio, come ribadito da Giacobbe: «Credo sia un fatto normale e fisiologico continua Piuttosto, temiamo qualche difficoltà in più il 25, per l'apertura delle superiori». Ieri sono ripartiti gli screening del personale scolastico e di tutti i semplici cittadini interessati con i tamponi antigenici a Campo Genova. Giacobbe ha scritto ai dirigenti scolastici chiedendo riscontri sull'adesione. Indiscrezioni parlano di numeri non altissimi, pari a circa 1 su 2. Ma potrebbero salire man mano. «Lo screening ora è rivolto ai docenti delle terze quarte e quinte elementari continua l'assessore - I dirigenti scolastici ci hanno fatto un resoconto dei docenti che si sottoporranno. Se la percentuale resterà quella avuta con i docenti della prima e seconda elementare, saremo molto soddisfatti». In quella occasione, su 250 operatori, Giacobbe ne ha contati 240 scrinati. Sui moduli inviati alle scuole, viene specificato il tipo di occupazione del soggetto che si reca a Campo Genova. Così l'amministrazione riesce a ricavare un quadro numerico sugli operatori tamponati. 

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Il Comune ha dunque imboccato la strada delle riaperture e non sembra intenzionato a fare dietrofront. Ben più dura ed ambiziosa appare, però, la sfida di riportare in classe gli studenti delle scuole medie e sebbene qui gli istituti competano alla Provincia delle superiori. Il nodo più ostico restano i trasporti pubblici. Ma il tema è affrontato da più istituzioni: «Posso dire riferisce l'assessore all'Istruzione che abbiamo fatto un importante lavoro nel corso di più riunioni in Prefettura. È stato realizzato un programma che tiene conto degli orari di ingresso e uscita di ogni singolo plesso e siamo fiduciosi». Qui ovviamente occorrerà il via libera della Regione Campania.

Parte la scuola ma restano evidentemente congelati i servizi pubblici erogati dal Comune di Avellino. Sospesa la refezione, qui l'ente ha stornato l'impegno di spesa precedentemente approvato proprio in ragione del lungo stop seguito alle prime settimane di riapertura. Nel limbo pure il trasporto scolastico gestito dall'ente. Allo stato attuale l'utenza, già particolarmente risicata sarebbe assolutamente minima. L'amministrazione attende lo sviluppo della situazione epidemiologica e soprattutto l'apertura eventuale delle altre classi delle elementari per poter procedere alla riattivazione dei suoi mezzi.

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