Il giallo di Cinzia, trovata morta
a 20 anni nella sua cameretta

Il giallo di Cinzia, trovata morta a 20 anni nella sua cameretta
di Marco Ingino
Lunedì 11 Marzo 2019, 12:30
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«Cinzia, svegliati». Prima di entrare nella cameretta della figlia, mamma Maria Michela De Biase ha ripetuto quell'esortazione per almeno tre volte. In una domenica mattina apparentemente tranquilla, riscaldata da un pallido sole e animata dal suono delle campane che si udivano per contrada San Rocco a Santa Lucia di Serino, la donna non immaginava nemmeno lontanamente che, dietro la porta di quella stanzetta, la sua Cinzia avesse chiuso da chissà quanto tempo gli occhi al mondo. La scoperta, drammatica e agghiacciante, mamma Maria l'ha fatta poco dopo quando si è decisa ad entrare nella stanza per svegliare quella figlia che alle 9,30 era ancora a letto. Nel toccare più volte il braccio di Cinzia, però, la mamma si è ritrovata a vivere un incubo. Nel giro di qualche secondo, al capezzale della ventenne si è catapultato pure papà Martino che ha disperatamente provato, a sua volta, a rianimare quella ragazza dalla folta capigliatura. La speranza di fare riaprire gli occhi a Cinzia, purtroppo, si è affievolita drammaticamente con il passare di quei pochi, interminabili e tremendi minuti che hanno separato la disperata telefonata al 118 dall'arrivo sul posto dei primi operatori di soccorso. La situazione, pure agli occhi di medici e infermieri, è apparsa immediatamente compromessa. Malgrado ciò i sanitari arrivati dalla Misericordia di Serino, dal vicino ospedale di Solofra e da quello di Avellino hanno provato per diversi minuti a strappare quella ventenne alla morte. Tra le grida di disperazione dei familiari e dei vicini, è toccato verso le 10 al medico del 118 abbassare lo sguardo in segno di resa e dare l'ordine di smorzare le sirene. Constatato il decesso, come da prassi, sono stati subito avvertiti i carabinieri della stazione di Serino diretti dal maresciallo Michele Liccardi.
 
In via San Rocco, mestamente, sono arrivati anche i militari della compagnia di Avellino, guidati dal capitano Niccolò Pirronti, che hanno preceduto il magistrato di turno e il medico legale, Elena Piciocchi. Da un primo esame esterno del cadavere non sono stati riscontrati segni di violenza. All'interno della stanza, tuttavia, gli inquirenti hanno ritrovato indizi importanti che potrebbero essere alla base di un decesso provocato dall'assunzione di un mix mortale fatto di alcool, farmaci e altre sostanze. In una lettera, rinvenuta a poca distanza dal letto ma su cui sono in corso indagini per capire quando sia stata scritta, Cinzia potrebbe aver svelato le ragioni di una morte che, si presume, potrebbe essere stata cercata e voluta. A stabilirlo sarà l'autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni presso il Moscati di Avellino dove, da ieri pomeriggio, è stata traslata la salma di Cinzia Sossio.

Un religioso e rispettoso silenzio ha accompagnato per ore le indagini, i rilievi degli inquirenti e il trasporto della bara di una ventenne la cui morte ha sconvolto l'intera popolazione di Santa Lucia di Serino. Cinzia Sossio, che aveva festeggiato il compleanno lo scorso 20 febbraio, come la maggior parte delle ragazze della sua età era particolarmente attiva pure sui social. Proprio in un post impresso la scorsa settimana sul suo profilo facebook, la ventenne aveva manifestato al mondo un certo malessere: «Ho scelto di lasciar correre e di non correre più dietro». Una frase che fotografava lo stato d'animo di chi stava provando a curare quel dolore interno anche attraverso l'assunzione di qualche psicofarmaco a base di metadone. Stando alle prime risultanze investigative, proprio queste sostanze potrebbero esserle risultate fatali insieme ad un mix di alcool.
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