Avellino, appello al prefetto:
«Anagrafe nel caos, intervenga»

Avellino, appello al prefetto: «Anagrafe nel caos, intervenga»
di Flavio Coppola
Martedì 1 Giugno 2021, 08:42 - Ultimo agg. 2 Giugno, 20:52
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Un'attesa lunga mesi per ottenere un cambio di residenza. Diritti trasformatisi in favori. Ormai è l'ordinaria amministrazione dell'ufficio Anagrafe di Avellino. La zona rossa è finita da un pezzo, l'annunciato trasferimento al Comando della polizia municipale è svanito nel nulla. Il settore è passato sotto la guida del nuovo dirigente, il comandante dei caschi bianchi, Michele Arvonio. Ma la musica è rimasta la stessa. Tra un'ordinaria polemica e una chiamata alle forze dell'ordine da parte dei cittadini, si inserisce l'iniziativa politica del capogruppo di «Avellino Prende Parte», Francesco Iandolo, che ha scritto al sindaco, Gianluca Festa, e pure al prefetto, Paola Spena. Come è noto, il settore è estremamente sottodimensionato in termini di personale rispetto agli anni passati. Ma Avellino ricorda Iandolo è pure uno dei soli 4 Comuni d'Irpinia che non ha aderito al sistema telematico dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente.

L'interrogazione di Iandolo, la seconda sull'Anagrafe in pochi mesi, è indirizzata non a caso pure agli assessori al Personale e all'Innovazione tecnologica, Laura Nargi e Marianna Mazza. Al Prefetto si sollecita «la vigilanza sulle funzioni svolte dalle amministrazioni locali in relazione ai servizi di competenza statale, per sollevare la risoluzione dei numerosi problemi che riguardano uno dei principali servizi di front office del Comune». Iandolo documenta «numerosi disagi, lunghe file, servizi molto spesso non tempestivi». Fatti noti e conclamati. Il capogruppo di opposizione assolve il personale, ridotto al lumicino, ma sottolinea le colpe dell'esecutivo Festa: «Non è raro il caso di cittadini che, da mesi, non riescono a esercitare un diritto fondamentale tanto semplice quanto, all'apparenza, banale come il cambio di residenza. Pratiche di cui si perde notizia nel momento stesso in cui vengono depositate». I servizi minimi - è l'assunto - non vengono resi. Come nel caso dei parcheggi tutti fuori uso.

Ed ancora. «Ho ricevuto molte segnalazioni di persone non informate di ulteriori problemi e necessarie integrazioni. Si comunica con estrema difficoltà con gli uffici che, a causa del Covid, hanno accessi contingentati e rare risposte ai numeri di telefono o mail. E anche laddove si riesca ad arrivare allo sportello, non si trovano le pratiche, non si sa chi le sta lavorando e a che punto effettivamente siano». Una situazione di caos dalla quale - accusa - scaturirebbe un ulteriore fenomeno negativo: «L'esercizio di un diritto si trasforma nella concessione di un favore». Riorganizzazione a parte, il Comune sarebbe indietro anche e soprattutto nell'informatizzazione delle procedure: «Sono già a disposizione della pubblica amministrazione strumenti tecnologici per poter far fronte a questa emergenza. ricorda il consigliere - Uno di questi è sicuramente l'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, dove Avellino risulta essere alla data odierna uno dei 313 Comuni Italiani non ancora iscritti, e uno dei 4 in provincia». Iandolo chiede al Prefetto di intervenire, e all'amministrazione si sbrigarsi. «Lo strumento messo a disposizione del Ministero dell'Interno consente ai cittadini di scaricare i certificati direttamente online, persino risparmiando il costo del Bollo.

Ma anche di effettuare la richiesta di pratiche e aggiornamenti della propria posizione senza affollare gli uffici». 

Un grande risparmio, dunque, di energie e risorse. E qui l'affondo all'amministrazione diventa politico: «Se Avellino vuole essere una città all'altezza dei tempi e delle sfide, non può più rimandare l'appuntamento con la transizione digitale, che significa in primo luogo riuscire a fornire servizi migliori ai propri cittadini. Questo deve rappresentare una priorità dell'azione amministrativa. L'intervento. - chiosa - non può più essere rimandato». Il Comune che prova ad uscire dalla pandemia e dai pensionamenti degli ultimi 3 anni è dunque un ente tutto da riorganizzare. Il numero del personale, rispetto ai 500 dipendenti del passato, si è dimezzato. Finalmente, l'amministrazione ha pubblicato i primi 3 bandi di concorso per reclutare nuove figure. Uno di questi riguarda l'assunzione di un funzionario per il settore Anagrafe. Ma a tempo determinato, 24 ore a settimana. Una pezza decisamente troppo piccola per arginare l'enorme falla che si è generata da tempo nel più importante ufficio del Comune di Avellino.
 

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