Avellino: cori contro Salerno, il sindaco
non chiede scusa: «Disperdevo la folla»

Avellino: cori contro Salerno, il sindaco non chiede scusa: «Disperdevo la folla»
di Flavio Coppola
Lunedì 1 Giugno 2020, 08:39 - Ultimo agg. 15:25
4 Minuti di Lettura

Dall'isola della movida sicura alla città degli assembramenti. Avellino mostra il peggio di sé e assurge a modello negativo in tutte le cronache nazionali. L'attore protagonista di uno spettacolo ai confini della realtà, che va in scena sabato notte, è il sindaco Gianluca Festa. Uscito per vigilare sul rispetto delle regole nella zona pedonale di via De Concilis e Viale Italia, disposta con apposita ordinanza proprio per concedere più spazio ai giovani, finisce al centro di un assembramento senza precedenti. Circondato da centinaia di ragazzi, spesso senza mascherina e con in mano quelle bottiglie di vetro che proprio lui aveva vietato a partire dalle 19, il primo cittadino viene ripreso mentre dirige la folla, in un crescendo di cori da stadio che oltraggiano Salerno e, secondo alcuni, implicitamente, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Saltano tutte le regole anti Covid 19. I ragazzi si accalcano uno addosso all'altro. Il modello Avellino si rovescia: da città virtuosa nella quarantena, a inferno della movida scriteriata. Oltretutto sotto gli occhi del sindaco. All'indomani, la reazione del capoluogo è durissima e compatta. Dai consiglieri di opposizione alle forze politiche, dai commercianti fino a centinaia e centinaia di semplici cittadini, molti chiedono la testa del sindaco. C'è chi lo ha già denunciato. I più morbidi, e non sono molti, pretendono le sue scuse. Ma Festa non accontenta né gli uni e né gli altri.
 



«In realtà ricostruisce - la serata si era svolta in maniera impeccabile, dal Corso a Viale Italia, fino a mezzanotte passata. Tornando alla mia macchina, ho visto un enorme assembramento a via De Concilis e ho provato ad intervenire per disperdere la folla». E ritiene anche di esserci riuscito: «C'è stata una reazione molto euforica continua e i ragazzi si sono disposti in cerchio intorno a me». A quel punto, anziché andar via e chiamare la polizia o i vigili, il sindaco resta al centro, mentre i giovani sono ancora una folla, e soprattutto troppo vicini. Perché? «Ho avvertito le forze dell'ordine quando sono andato via risponde - ma, sul momento, dovevo intervenire. Quando nelle immagini si vede il cerchio, avevo già fatto disperdere gran parte della folla. E ho pensato che accompagnarli nelle loro richieste, anche con i selfie, potesse servire ad evitare reazioni peggiori». Tra queste richieste, però, ci sono stati anche cori oltraggiosi contro Salerno. Il sindaco Napoli, infatti, è furioso. Il primo viene lanciato dalla folla, e Festa non si dissocia, anzi annuisce. Poi invita i ragazzi a «parlare di Avellino e non degli altri». Ma è troppo tardi. «L'obiettivo era disperdere l'assembramento e non causarlo», ribadisce. Eppure, non è sembrato lottare con i giovani e persuaderli a star separati. Addirittura qualcuno gli si avvicina con in mano una bottiglia di vetro: «Gli ho subito ricordato che era vietato si difende il primo cittadino e ho fatto lo stesso con chi non aveva la mascherina». E i cori contro Salerno e De Luca? «Nel primo caso, non l'ho lanciato io; quanto a De Luca continua non c'era alcun riferimento. Questa lettura è destituita di ogni fondamento». Convinto che «le immagini non abbiano rappresentato l'accaduto», il capo dell'amministrazione cittadina non pensa minimamente alle dimissioni: «Capisco che le opposizioni non sappiano a cosa appellarsi. Questa ipotesi non la commento nemmeno». Per la prima volta, quella grande parte di città che finora l'aveva sostenuto, sembra averlo sfiduciato: «Tutti i commenti negativi partono da un presupposto sbagliato. Sono intervenuto per disperdere la folla e non per fomentarla - insiste - L'unica mia preoccupazione è chiarire con la mia gente»
IL MALCONTENTO
L'accaduto ha alimentato forte malcontento anche nella sua giunta, che si è confrontata nel pomeriggio di ieri. Più di un assessore ha sostenuto la necessità che il sindaco chiedesse scusa alla città, salvo poi convergere tutti su un sostegno quantomeno di facciata al primo cittadino. «L'amministrazione comunale, in questi lunghi mesi di lockdown, non ha arrestato neanche di un secondo la propria azione amministrativa. si legge in un comunicato congiunto dell'esecutivo - Le immagini diffuse, tramite social e prive di ogni opportuna contestualizzazione, non possono mettere in discussione il mandato di un'intera squadra, tantomeno essere strumentalizzate per colpire l'intera macchina amministrativa e, biecamente, il sindaco anche come persona». Per gli assessori, «le intenzioni, indubbiamente, erano delle migliori, ma le circostanze le hanno oscurate». Per contro, accusano i tanti tra cui «importanti influencer nazionali», che «hanno diffuso il video senza aver ascoltato la controparte in causa». Mentre spirano venti di sfiducia, c'è dunque volontà di andare avanti: «Continueremo a lavorare nel migliore dei modi, con il giusto spirito di sinergia che fino ad oggi ci ha contraddistinti». Stamattina giunta e consiglieri si ritroveranno in un confronto di maggioranza. Intanto, pure tra i festiani, c'è chi prende le distanze dall'accaduto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA