Avellino, via al countdown:
c'è l'udienza al tribunale fallimentare

Avellino, via al countdown: c'è l'udienza al tribunale fallimentare
di Titti Festa
Lunedì 8 Luglio 2019, 12:00
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Il conto alla rovescia è scattato. La settimana decisiva per il futuro della Sidigas, dell'Us Avellino 1912 e della Scandone è cominciata. La prima data importante per Gianadrea De Cesare è domani quando dovrà decidere se iscrivere o meno la Scandone al campionato di serie B, poi il 12 luglio c'è l'udienza nella quale verrà discussa la richiesta di fallimento da parte della Procura della Repubblica, per una cifra che supera i 60 milioni di euro, e poi entro il week end dovrà comunicare ai tifosi se ha trovato acquirenti appetibili e dunque se l'Us ha un nuovo proprietario oppure tutto resta esattamente come è.
 
Il silenzio rumoroso di questi giorni, la totale assenza di comunicazione al di là di una scarnissima nota stampa in cui veniva detto tutto e l'esatto contrario hanno avuto come una unica giustificazione l'intenso lavoro nel quale sarebbe impegnato tutto l'entourage Sidigas. Difficile cercare di capire cosa succederà venerdì alla sezione fallimentare del tribunale di Avellino, di certo gli avvocati che difenderanno Gianadrea De Cesare hanno pronto un piano curato nei minimi particolari. Ci sono i debiti nei confronti dell'Eni e dello Stato, ma ci sono anche i crediti (la cifra è alta ma top secret) che l'azienda di gas vanta. Una partita che andrà giocata senza trascurare niente. Una partita nella quale oltre alla Scandone e all'Avellino ci sono in campo anche duecento posti di lavoro. Se dunque l'udienza dovesse scongiurare il pericolo del fallimento, l'Us Avellino rimarrà nelle mani della Sidigas? La risposta potrebbe essere sì e le mosse sotto traccia che Claudio Mauriello starebbe facendo, come la ricerca di un diesse e di un allenatore, lasciano pensare a questo. Intanto ufficialmente da oggi proprio il presidente biancoverde continuerà ad analizzare le richieste che gli sono arrivate via pec ( apere quante sono e da chi arrivano è una impresa titanica visto il muro di silenzio che contraddistingue il mondo Sidigas), anche se sembra che alcune siano state già bocciate perché non ritenute congrue. Tra queste dovrebbe essercene una siciliana, una che farebbe riferimento a Giovanni Lombardi, ex presidente della Casertana e una romana. Il condizionale è d'obbligo più che mai in una vicenda in cui i punti di luce sono davvero pochissimi. Nella giornata di oggi si saprà anche se l'imprenditore del Nord, che fa riferimento alla famiglia Iacovacci, presenterà o meno la sua proposta per acquisire il club biancoverde. Mister X sta esaminando la relazione che gli ha presentato l'avvocato Sergio Capograssi, dopo aver incontrato Mauriello, e nelle prossime ore scioglierà definitivamente le riserve. La offerta si aggirerebbe intorno al milione, milione e duecentomila euro. Perché quanto vale l'Avellino e quale è il suo prezzo base resta un altro enigma, anche se la base di partenza potrebbe essere da un milione a salire.

Lo ha detto qualche giorno fa e il suo pensiero non è cambiato oggi. Angelo d'Agostino aspetta di capire cosa succederà il prossimo 12 luglio prima di muoversi: «ma resto pronto», ha sottolineato l'imprenditore di Montefalcione. Come lui altri gruppi irpini che non hanno colto, almeno al momento, l'appello lanciato da Mario dell'Anno, presidente della Associazione per la Storia. «Resto convinto di quello che ho detto e lo ribadisco dice Dell'Anno e cioè che non bisogna perdere tempo: chi vuole l'Avellino si faccia avanti e lo faccia subito. In questa vicenda continua a non esserci chiarezza e per questo i miei dubbi non si sono sciolti. Per niente. De Cesare per me non vuole vendere. In questo caso spieghi come ha intenzione di andare avanti. Non gli permetteremo di usare calcio e basket per i fatti suoi». Franco Iannuzzi della Curva Sud è sulla stessa lunghezza d'onda: «Non c'è un minimo di chiarezza, non c'è comunicazione e si va avanti solo per ipotesi. È stato distrutto in un attimo tutto l'entusiasmo che si era ricreato e al quale abbiamo lavorato tra mille difficoltà, dopo il fallimento e l'addio alla B. L'ambiente è di nuovo spaccato, la delusione altissima. Siamo all'8 luglio e non abbiamo un allenatore, un diesse, un calciatore, una sede ed un ritiro. E' tutto incredibile».
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