Avellino, D'Agostino vota Festa:
«Sarà un buon sindaco»

Avellino, D'Agostino vota Festa: «Sarà un buon sindaco»
di Edoardo Sirignano
Lunedì 11 Marzo 2019, 13:00
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«Festa può essere un buon sindaco per la città di Avellino. Ritengo sia la persona giusta per amministrare il capoluogo e quindi lo appoggeremo in modo aperto e limpido». L'ex deputato Angelo Antonio D'Agostino, a margine del gazebo installato su Corso Vittorio Emanuele nella giornata di ieri e organizzato da +Europa contro la chiusura domenicale dei negozi, scioglie ogni dubbio rispetto alle prossime elezioni. «La città sostiene non ha bisogno di un grande stratega, ma semplicemente di una persona che conosca bene la macchina amministrativa e il territorio. I cittadini, questa volta, non baderanno molto alla connotazione politica, ma sceglieranno le persone oltre le appartenenze. Non serve inventare nomi diversi, che non si sa neppure da dove provengano e che non hanno mai vissuto le difficoltà della città. Qualcuno vuole utilizzare la prossima tornata elettorale per risalire la china. Io sicuramente non sono tra questi. La priorità è risolvere una serie di criticità. Rispetto a questo punto, ritengo sia utile aprire un dialogo con chiunque abbia voglia di dare un contributo, basato sulla proposta e incentrato su un progetto».
 
A sostegno di Festa, però, non ci sarà alcun simbolo. A sottolinearlo è Bruno Gambardella, componente dell'assemblea nazionale di +Europa: «E' prematuro calare un progetto politico nazionale in una realtà come quella irpina. Non ci sarà una lista di partito, bensì un gruppo di persone che sosterrà la lista ispirata da Angelo Antonio D'Agostino». L'imprenditore di Montefalcione, comunque, questa volta, dovrebbe essere solo dietro le quinte anche per quanto riguarda le europee rispetto alle quali c'è stata più di una voce a parlare di candidatura. «In questo giro dichiara D'Agostino - preferisco stare fuori. Aspetto le prossime politiche. Ciò non significa, però, che come gruppo non saremo della partita. Ci sarà una nostra lista con un rappresentante locale».

L' occhiolino è rivolto soprattutto a Gambardella, che comunque resta prudente: «Vediamo come si andranno a collocare le pedine sullo scacchiere nazionale. C'è un discorso aperto con Calenda, Pizzarotti, i Verdi e i ragazzi di Volt. Quando tutti i tasselli del mosaico saranno al proprio posto il partito chiederà una disponibilità e dovendoci essere più candidati campani faremo la nostra parte». Un forte sostegno dovrebbe esserci da parte di D'Agostino, che almeno per adesso, però non sottoscrive adesioni: «Non ho la tessera di nessun partito conferma l'ex deputato. Sono una persona civica, come lo sono sempre stato. Resto coerente con la mia posizione. Detto ciò, proprio perché non mi riconosco nell'estrema destra e nel Movimento, vado verso un progetto nuovo e moderno e quindi guardo con simpatia a + Europa». Adesso in provincia bisognerà comprendere dove il partito della Bonino intenderà collocarsi e soprattutto quali saranno i rapporti con il Partito Democratico.

«Quando avranno una proposta unitaria su una qualsiasi cosa sottolinea Gambardella ci potremo sempre confrontare. +Europa, però, non appartiene né al centrodestra, né al centrosinistra, ma resta alternativa a Lega e 5 Stelle. Vogliamo, recuperare tutto quel campo che non si riconosce in un Pd, che con il neo segretario Zingaretti, ormai è sempre più orientato a sinistra. Un'interlocuzione più facile, comunque, resta con quei partiti che riconoscono una comune identità europeista e un progetto riformista. Essendo federalisti europei, la nostra posizione è più radicale rispetto a quella di altre forze politiche. Non ci muoviamo, in ogni caso, in un recinto prestabilito». Il fine, quindi, sarà recuperare una fetta ampia di consenso che non per forza è quella degli ex radicali. Anche per tale ragione, infatti, lo stesso Gambardella conferma come, almeno per il momento, il partito non organizzerà le proprie sezioni sui Comuni. «Ci saranno simpatizzanti e attivisti in campo alle prossime amministrative. Pper Avellino, comunque, non intendiamo correre con liste di partito, ma al contrario vogliamo restare inclusivi. In Irpinia non solo c'è da recuperare il mondo radicale, ma in questo progetto c'è dentro Centro Democratico, Gli spazi sono molti, considerando che con l'uscita di Renzi, il Pd è sempre più lontano da una grande fetta di elettorato che attualmente è alla ricerca di nuova casa. Possiamo crescere e siamo certi di essere protagonisti».
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