Avellino, Petecca avverte Festa:
«Sulla Dogana sta violando il codice»

Avellino, Petecca avverte Festa: «Sulla Dogana sta violando il codice»
Venerdì 14 Maggio 2021, 09:20
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«Il percorso avviato dal sindaco Festa doveva rappresentare una scorciatoia. Ma così diventerà la strada più lunga e tortuosa, pregiudicando il finanziamento per la Dogana e generando un caso nazionale che, tra l'altro, configurerebbe un danno erariale per il Comune». Gli architetti di Avellino avvertono il capo dell'amministrazione di Piazza del Popolo e confermano quanto anticipato ieri da «Il Mattino». L'Ordine, presieduto da Erminio Petecca, ha diffidato l'amministrazione e gli uffici a bloccare l'affidamento diretto all'architetto di fama internazionale, Massimiliano Fuksas.

«Nulla contro di lui precisa Petecca e saremmo onorati di ospitarlo ad Avellino. Soprattutto, non siamo noi a voler bloccare la procedura.

Altrimenti, avremmo fatto ricorso al Tar, che ci avrebbe impiegato anni a decidere. Abbiamo invece avvisato il Comune, perché queste procedure non sono previste dal Codice. E se Festa non si fermerà, partirà l'esposto all'Autorità nazionale anticorruzione che abbiamo già preparato».

Il messaggio è chiaro: «Sindaco, torna indietro». Il presupposto sul quale il Comune basa l'affidamento diretto senza gara, per 290.000 euro, è la norma che consente di farlo quando si tratti di creare un'opera d'arte che rappresenti un unicum. Ma con il parere in mano dell'avvocato, Francesco Armenante, Petecca spiega perché in questo caso l'escamotage non regge. «Un unicum può essere considerato, ad esempio, un quadro di Fontana. Ma non un progetto di restauro che potrebbe essere realizzato da qualsiasi altro architetto, per un edificio storico che ha parti vincolate».

Il legale Armenante è, ovviamente, più tecnico: «Un'opera d'arte, quale rappresentazione personale unica e personale dell'autore, presenta elementi di creatività e novità, che conferisce alla prestazione, tali a farle acquisite un carattere e valori unici. -scrive - E che non sussistono in questo caso, perché si tratta di affidare l'incarico di progettazione per il restauro di un immobile e per la conservazione dell'organismo edilizio». Per l'Ordine di Avellino, «si tratta di una battaglia di legalità per tutti e 1.300 gli iscritti irpini». «E a questo punto - continua Petecca - anche per tutti gli architetti nazionali. Perché così si creerebbe un precedente preoccupante a livello generale». Il presidente spiega anche che, procedendo senza «un negozio tra più operatori, in ragione di un affidamento diretto ad una sola persona con soldi pubblici, il Comune danneggia se stesso».

«Anche ipotizzando la procedibilità del modello di affidamento in questione argomenta il parere occorreva invitare almeno 5 operatori economici presenti sul mercato». «In questo modo riprende il presidente Petecca il Comune avrebbe risparmiato, secondo la giurisprudenza, fino al 10 per cento dei 290.000 euro». Per finire, «l'operato dell'amministrazione presta il fianco anche a possibili poste risarcitorie».

La proposta dell'Ordine per uscire dall'impasse, dunque, non cambia: «Concorso in due fasi o altra procedura pubblica prevista dalla legge. Non vogliamo l'architetto irpino, solo che si agisca come si deve. Il Codice è uno e all'articolo 63 parla chiaro. Non si può far passare un incarico sopra soglia per prestazione di un'opera d'arte con una procedura anomala». La diffida a Piazza del Popolo ha subito agitato le acque. L'amministrazione, giocoforza, dovrà prendere del tempo. Anche se appare decisamente poco probabile che il sindaco Festa, che già ospitato Fuksas ad Avellino e gli ha anche mostrato la Dogana, cambi idea. Il primo cittadino, in occasione di quella visita, aveva annunciato la volontà di condividere con la città il progetto. E potrebbe chiedere la convocazione di un Consiglio comunale aperto alla partecipazione del grande artista. Ma il monito degli architetti è chiaro. «L'amministrazione si assume grandi responsabilità».

Lo scenario più probabile, quindi, resta la presentazione dell'esposto all'Anac nelle prossime settimane. E le verifiche del caso prenderebbero altro tempo. Il progetto esecutivo è ancora una chimera. E l'opera, finanziata per 3,5 milioni nell'ambito del Pics, dovrebbe essere addirittura rendicontata per i primi mesi del 2022».


fla.co.

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