Dogana Avellino, incarico a Fuksas:
il Comune risponde ai dubbi dell'Anac

Dogana Avellino, incarico a Fuksas: il Comune risponde ai dubbi dell'Anac
di Flavio Coppola
Lunedì 7 Giugno 2021, 08:31
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Tempo scaduto per rispondere all'Anticorruzione sull'affidamento della Dogana all'archistar, Massimiliano Fuksas. I chiarimenti richiesti dall'Anac lo scorso 25 maggio, infatti, vanno consegnati al massimo per domani, cioè entro 15 giorni dalla ricezione della prima comunicazione. La missiva, che porta la firma del responsabile unico del procedimento, Gaetano D'Agostino, e del dirigente del settore Urbanistica, Vincenzo Lissa, sarebbe pronta. L'amministrazione non intende arrendersi. Gli uffici baseranno la loro difesa rispetto ai dubbi di «non conformità» espressi dall'Anac sull'affidamento diretto sopra soglia, del valore di 290.000 euro sulla tesi già messa nero su bianco dall'avvocato romano, Mario Sanino.

La nuova Dogana di Fuksas questo l'assunto sarà un'opera nuova e unica. Non un semplice restauro. E proprio il nome di Fuksas rappresenterebbe la garanzia di tutto questo. Emma Buondonno, assessore all'Urbanistica di Piazza del Popolo, lo spiega dal punto di vista dell'approccio politico, ma anche culturale: «Il sindaco vuole sperare che Fuksas ci ripensi e noi risponderemo all'Anac, augurandoci fiduciosi che queste pur giuste norme abbiano un margine di elasticità nella loro applicazione.

Non tutte le opere - afferma - possono essere allineate alle stesse procedure, perchè hanno anche significati e percorsi storici diversi». Nel caso della Dogana, l'unicum a cui tende l'amministrazione è - chiarisce Biondonno anche nel «nuovo significato che si vuole dare a un'opera che risale ai periodi finanzieri, di cui esistono molti esempi, tutti ruderizzati, anche a Napoli». Rispetto alla funzione che la Dogana svolgeva nei secoli scorsi tra il Tirreno e l'Adriatico, dunque, «con l'opera di Fuksas potrà essere riscoperta e reinventata anche come documento significativo dell'evoluzione di un intero territorio». Anche così insomma si realizzerebbe quell'unicum che poi è la condicio sine qua non per poter affidare senza gara e senza procedura negoziata un progetto da 290.000 euro.

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Inutile dire che per gli oppositori della procedura, ringalluzziti dai dubbi espressi a prima vista dall'Anticorruzione, tutto questo non basta per derogare al Codice degli appalti. Ma Buondonno non ci sta: «Ci si scandalizza continua l'assessore - perché il sindaco Festa ha forzato il terrorismo burocratico in cui viviamo e operiamo e poi, a livello nazionale, vogliamo tutti, architetti compresi, la semplificazione?». Chiaramente, al di là di ciò che pensa l'amministrazione, solo l'Anac potrà dire se si può andare avanti o no. E allora c'è bisogno anche di un piano B. O Fuksas o nulla? Buondonno dice di no: «Il problema per ora non ce lo siamo posti. Ovviamente, a mio modesto avviso, la cosa più importante è recuperare l'edificio più significativo della città. Per questo, ci adegueremo a quello che dirà l'Anticorruzione e vedremo come andare avanti in ogni caso».

Il punto è solo questo. Al di là dei quasi 6.000 «like» che una pagina «Facebook» pro Fuksas, non si sa amministrata da chi, ma con contenuti «sponsorizzati» e quindi a pagamento. Fuksas - non appare semplice - potrà anche ripensarci. Ma l'ostacolo da superare non riguarda le sue volontà. Intanto, il dibattito sul destino del monumento divide persino sul social network. Il comitato «Salviamo la Dogana» si è subito chiamato fuori. Nel mondo reale, resta in una posizione attendista l'intera opposizione consiliare. Mentre l'Ordine provinciale degli architetti ha sospeso l'annunciato ricorso all'Anac proprio perché l'Anticorruzione si è mossa un attimo prima, sollecitata dal capogruppo di «Laboratorio Avellino», Nicola Giordano. Il cammino che porta alla riqualificazione del bene, pure finanziato dalla Regione con 3,5 milioni di euro, grazie al preliminare realizzato dall'amministrazione Foti, è dunque irto di ostacoli. Secondo molti, più che attendere Fuksas e lanciarsi in una lunga corrispondenza epistolare con l'anticorruzione, l'amministrazione dovrebbe pensare ad una procedura alternativa per non rischiare di perdere tutto. Ma per ora di tutto questo non c'è traccia. E mentre si litiga su tutto, di concreto non c'è ancora nulla.
 

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