Avellino, M5S riprova la scalata:
spunta a sorpresa Forgione

Avellino, M5S riprova la scalata: spunta a sorpresa Forgione
di Flavio Coppola
Sabato 1 Dicembre 2018, 12:30
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Nel Movimento Cinque Stelle spunta a sorpresa l'ipotesi Forgione. L'ex assessore al Bilancio, alla fine, potrebbe essere il candidato sindaco dei grillini in primavera. Un'ipotesi che spiazza. Ma che lui stesso non smentisce. Anzi: «È assolutamente prematuro evidenzia ma di certo io sposerò pienamente la linea del M5s in cui credo ed alla quale mi atterrò». Se i vertici pentastellati dovessero chiedergli un impegno, insomma, non si tirerebbe indietro. Del resto, il sottosegretario Carlo Sibilia ha già detto che la squadra sarà riconfermata: «In tal caso conferma Forgione vorrà dire che ci sarò». Intanto, l'assessore dell'operazione verità sui conti del Comune aspetta di conoscere le risultanze della relazione del Collegio dei revisori contabili sul dissesto deliberato in giunta. Arriverà sicuramente tra lunedì e martedì. Quindi sarà nelle mani del commissario Giuseppe Priolo, che deciderà anche avvalendosi delle competenze del sub commissario Mario Tommasino, il tecnico che ha redatto ed approvato il Consuntivo 2017 dopo la bocciatura del documento disposto dalla giunta Foti. Per Forgione, ovviamente, «i numeri dicono chiaramente che non c'è alternativa al default»: «È tutto riportato negli atti ricorda - Il nostro lavoro è racchiuso nella delibera. Approvando il dissesto, Avellino potrebbe ripartire nel breve termine. Diversamente avverte un pre-dissesto in 15 anni scaricherebbe i guasti sulle future generazioni». Al commissario Priolo, però, l'ex assessore non raccomanda nulla: «Qualsiasi cosa deciderà, saremo dalla sua parte. Perché la sua sarà una decisione imparziale, nell'interesse dei cittadini». Ma rivendica la portata dell'operazione avviata dall'esecutivo Ciampi: «Se oggi stiamo parlando di dissesto o pre-dissesto, è grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato a giugno. Una svolta che nasce dal nostro impegno».
 
Quanto alle criticità emerse nella lunga ricognizione operata in 4 mesi, Forgione auspica invece che Priolo possa continuare su questo solco e «tirare fuori dalle stanze di Palazzo di Città tutto quello che non funziona». «La carente riscossione dei tributi locali ricorda -, l'assenza di numeri certi sul patrimonio comunale, la piscina, i rapporti con le partecipate e con «Assoservizi». Tutte questioni che stavamo portando a galla dice e che non sono potute emergere in pieno. Per il bene della città, dovranno venir fuori». Se la mozione di sfiducia votata da ben 23 consiglieri ha portato prematuramente alla fine dell' amministrazione pentastellata, l'ex assessore alle Finanze non rinuncia ad evidenziare il chiaro tentativo di sfilarsi dal dissesto da parte di molte forze che l'hanno votato. A cominciare dal Pd: «Ma il dissesto evidenzia è solo la punta dell'iceberg di quello che non funziona al Comune. Del resto, hanno tentato di ostacolarci sin dall'inizio. Come aveva dimostrato la battaglia contro la variazione di bilancio del Ferragosto, nonostante per l'allora segretario Riccardo Feola fosse legittima. Noi conclude stavamo realizzando tutto quello che avevamo promesso, compreso il taglio delle nostre indennità. Ma siamo stati fermati».
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