Politica e veleni, D'Amelio querela
il candidato cinquestelle ad Avellino

Politica e veleni, D'Amelio querela il candidato cinquestelle ad Avellino
di Luigi Basile
Domenica 19 Maggio 2019, 14:00
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La campagna elettorale per le amministrative di Avellino si infiamma e fioccano le querele. Il candidato sindaco dei Cinque Stelle, Ferdinando Picariello, ha attaccato sulla sua pagina ufficiale di Facebook, la presidente dell'assemblea regionale, Rosetta D'Amelio, il consigliere regionale, Carlo Iannace, ed il candidato del centrosinistra, Luca Cipriano, tirando in ballo indagini giudiziarie e condanne (vere o presunte) a carico dei tre esponenti politici, che ieri mattina hanno partecipato, insieme al segretario provinciale dei Democratici, Giuseppe Di Guglielmo, e al consigliere regionale, Maurizio Petracca, ad un'iniziativa sul ruolo del capoluogo e sullo sviluppo delle aree interne.

Immediata la replica di D'Amelio, che ha annunciato una querela per diffamazione nei confronti di Picariello.

«Questo è il nuovo Pd»: si legge nel post dei grillini incriminato, che sovrasta una foto di gruppo con i rappresentanti del centrosinistra, con tanto di didascalie: «Carlo Iannace, tentata truffa e falso, condannato a 6 anni; Luca Cipriano, indagato per peculato nell'inchiesta sulla gestione finanziaria del Gesualdo; Rosetta D'Amelio, condannata nell'inchiesta sui rimborsi ai consiglieri regionali».

Un siluro che non è passato inosservato. La presidente del consiglio regionale ha subito chiarito, tramite il social network, la sua vicenda personale: «Ho dato mandato ai miei legali di querelare per diffamazione Ferdinando Picariello. Quanto afferma è falso e gravemente lesivo della mia onorabilità. È di pochi giorni fa la sentenza, emessa dalla III Sezione Giurisdizionale centrale d'appello della Corte dei Conti, che mi vede completamente assolta e che dispone il risarcimento in mio favore delle spese legali in una delle inchieste sui rimborsi ai consiglieri regionali. Il candidato del M5S, e chi lo informa male, dovrebbero sapere che le fake news non sono un buon biglietto da visita per chi vuole essere credibile e si candida ad amministrare una città come Avellino».
 
Durante il convegno D'Amelio ha evidenziato le difficoltà che il capoluogo irpino sta vivendo ormai da diversi anni: «In passato era realmente un riferimento per l'intera provincia, che guardava con attenzione alla città. Dopo il terremoto purtroppo ha perso questo ruolo. E', dunque, il momento di invertire la tendenza e far diventare nuovamente Avellino la guida dell'intero hinterland e, grazie alla sua posizione strategica, il centro dei capoluoghi campani, in termini di programmazione degli interventi per lo sviluppo».

La presidente del consiglio regionale ha poi illustrato i principali progetti finanziati da Palazzo Santa Lucia, dall'elettrificazione delle linee ferroviarie, alla bonifica del sito dell'ex Isochimica, ai Pics, i progetti di riqualificazione urbana.

Il consigliere Maurizio Petracca, invece, ha sottolineato l'importanza del rapporto diretto che il Comune saprà instaurare con la Regione: «L'ultima programmazione dell'ente risale al primo mandato di Di Nunno e l'esecuzione degli interventi alla seconda giunta Galasso. Dopo si è registrato il vuoto. Addirittura sono stati bloccati servizi essenziali come l'assistenza sociale». Un tema ripreso anche da Luca Cipriano: «Avellino capoluogo non è un auspicio, ma un obbligo. Una necessità inderogabile, che trasformeremo in realtà grazie al nostro programma. Ma Avellino senza il sostegno della Regione non va da nessuna parte. Chi si candida contro la Regione e contro la presidenza, senza il rapporto con i consiglieri, sta condannando la città ad un suicidio politico, perché i rubinetti saranno chiusi».

Un'affermazione che ha determinato la reazione di Francesco Todisco, delegato alle Aree interne del governatore De Luca: «Sono state dette cose di inaudita gravità e di nessuna cultura democratica e istituzionale. La Regione farà il suo dovere, ciò che le compete, ben a prescindere da chi governerà la città. Questa giunta regionale è stata vicina ad Avellino, con Foti, con Ciampi, con il commissario prefettizio. Fate le vostre campagne elettorali, fatevi valere per le vostre proposte e per i vostri programmi e non utilizzate queste indecenze. Perché di indecenze si tratta».
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