Avellino, emergenza smog appello
al prefetto «Salute a rischio»

Avellino, emergenza smog appello al prefetto «Salute a rischio»
di Maria Stanco
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 08:08 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 11:34
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È l'ora degli appelli alla Prefettura. Il messaggio, per il rappresentante di Governo Paola Spena, è duplice e quasi speculare: una richiesta di intervento affinché il Comune di Avellino batta un colpo sullo smog, applicando il protocollo di intesa firmato, proprio in Prefettura, a giugno scorso.
A lanciare l'Sos, non soltanto le associazioni ambientaliste. C'è anche chi, alle scorse elezioni, era stato a sostegno della coalizione che ha portato alla vittoria di Gianluca Festa, sponda D'Agostino, e che oggi è consigliere di fiducia del sindaco di Mercogliano, Vittorio D'Alessio. Si tratta dell'ex assessore alla Cultura dell'amministrazione Foti, Bruno Gambardella, che non usa giri di parole: «Le istituzioni dice il riferimento di PiùEuropa non nascondano la testa sotto alla sabbia». Il dito è puntato, in primis, contro il capoluogo. «Il Sindaco Festa - riflette - ha ragione: c'è un' emergenza inquinamento in tutta Italia. Avellino è una conca e il solo traffico veicolare non è l'unica fonte di inquinamento. Tutto vero. Proprio per questo, chi guida una città con tali caratteristiche dovrebbe adottare dei provvedimenti doppiamente efficaci rispetto a quelli degli altri».

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Gambardella si fa protagonista di una vera e propria presa di posizione: «Egli - continua rivolgendosi al sindaco - rappresenta la massima autorità sanitaria sul territorio e, di fronte ad un' emergenza sanitaria in atto, dovrebbe adottare tutti i provvedimenti possibili. Non assoggettare alle proprie emozioni e sentimenti la salute dei suoi concittadini». Un j'accuse durissimo: «Chiediamo al sindaco Festa di rivedere immediatamente le sue posizioni ed intervenire tempestivamente. Prima di raggiungere i 35 sforamenti annuali consentiti e che dalle ordinanze si passi a parlare dei problemi di salute». E qui c'è una stoccata pure alla Prefettura. Gambardella, infatti, chiede al primo cittadino di «riprendere in considerazione il protocollo di intesa voluto dal commissario Priolo». «A tal proposito - chiosa - ci interroghiamo anche sul silenzio della Prefettura, istituzione presso la quale il protocollo di cui sopra è stato adottato».
Parole di fuoco, insomma, che arrivano alla soglia del diciannovesimo superamento da Pm10. Siamo oltre la metà dei 35 consentiti dalla legge in un anno. Un'escalation. Per queste stesse ragioni, le associazioni «Salviamo la Valle del Sabato» e «Pensiamo alla Salute», attraverso il referente, Franco Mazza, indirizzano al prefetto Spena un'accorata e vibrante missiva. Mazza ricorda «il perdurante inquinamento, che avrebbe richiesto da tempo incisivi interventi da parte dei Comuni». E denuncia «un diffuso atteggiamento di inerzia e di sottovalutazione del grave fenomeno, nonostante l'intera area urbana cittadina ne sia visibilmente colpita, mettendo a rischio la salute dei cittadini». L'affondo è rivolto soprattutto a Festa. Ha dichiarato che, fino a quando le condizioni meteorologiche che interessano tutta l'Italia non cambieranno, non ci saranno ordinanze: «Sono motivazioni inesatte e fuorvianti - sentenzia Mazza - in quanto Avellino è da tempo posizionata ai primi posti della classifica delle città maggiormente interessate dall'inquinamento da polveri sottili, ma anche perché, lo ribadiamo per l'ennesima volta, questa area urbana presenta una conformazione geo-territoriale che impedisce la dispersione degli inquinanti». Dunque «è maggiormente esposta».
Ecco allora la richiesta a Spena: «Proprio per iniziativa dell'ex Prefetto Tirone e del commissari Priolo ricorda Mazza 12 comuni hanno sottoscritto un Protocollo che, in 7 articoli, contemplava la regolamentazione del traffico veicolare e l'utilizzo dei riscaldamenti. Richiamandoci alla sua alta funzione istituzionale e al meritorio ruolo di coordinamento che ha avuto la Prefettura di Avellino, la invitiamo a valutare, con l' urgenza del caso, l'opportunità di favorire l'attuazione, nell'esclusivo interesse delle popolazioni e dell'ambiente in cui viviamo tutti».
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