Avellino, la notte brava di Festa:
si indaga anche per diffamazione

Avellino, la notte brava di Festa: si indaga anche per diffamazione
di Gianni Colucci
Sabato 6 Giugno 2020, 09:32 - Ultimo agg. 09:53
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Si indaga anche per diffamazione in riferimento all'assembramento di sabato 30 maggio a via De Conciliis.
Nel corso della serata sono state pronunciate frasi pesantissime nei confronti del governatore Vincenzo De Luca, e la Procura è impegnata nell'indagine, il fascicolo è nelle mani del pm Paola Galdo.
Intanto il sindaco di Avellino, Gianluca Festam ha deciso di prendere tempo rispetto al pagamento della contravvenzione che, con i suoi piedi, è andato in Questura a ritirare.
Ritiene che sia necessario attendere le decisioni della Procura che sta indagando, prima di effettuare il versamento che, nei cinque giorni, comporterebbe anche una riduzione della sanzione. Festa, insomma, si accollerebbe le maggiorazioni per chi paga in ritardo pur di essere certo che una multa pagata non significhi ammissione di responsabilità.
Il sindaco non è stato tuttavia chiamato a fornire notizie all'autorità come persona informata dei fatti, almeno per il momento.
 



Tra i reati che potrebbero essere contestati la Procura sta verificando l'eventualità di applicare (valutata per l'emergenza Covid-19 anche dalla procura di Milano) una norma più dura dell'articolo 650 del codice penale, ossia l'articolo 260 del testo unico delle leggi sanitarie. La norma punisce chi non osserva un ordine «legalmente dato per impedire l'invasione o la diffusione di una malattia infettiva». Un reato che prevede la pena congiunta dell'arresto «fino a 6 mesi» e dell'ammenda fino a 400 euro. E che non è oblabile, come invece l'articolo 650, ossia non si può pagare per cancellarlo.
L'articolo 650 sanziona chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dalle autorità per ragione di sicurezza pubblica di ordine pubblico o di igiene.
LA TESTIMONIANZA
Infine c'è anche una testimonianza che, a parte quelle raccolte dalla Digos, ricostruisce la serata di follia a via De Conciliis. L'ha raccolta il sito di informazione Avellino Click. Un ragazzo presente ha raccontato che non c'era assembramento fino all'arrivo del sindaco che, tuttavia, all'invito dei presenti a offrirgli da bere, ha interloquito anche chiedendo con forza che venissero fermati i cori contro Salerno. Il testimone dice anche che il sindaco si sia però intrattenuto a dirigere i cori e a cantare con i ragazzi. In sostanza sembrerebbe che la molla dell'assembramento sia stata proprio la presenza del sindaco. All'arrivo del primo cittadino alcuni dei ragazzi presenti gli si sono rivolti scherzosamente chiedendogli di offrire da bere.
Festa con esuberanza si è avvicinato e ha avviato il dialogo. La sua versione è stata quella di chi prova a mettere un po' di tranquillità in una situazione che stava degenerando; dal punto di vista di chi sta svolgendo l'inchiesta, si prova a valutare l'effetto della sua presenza sugli animi dei ragazzi in strada. Ha catalizzato l'attenzione e creato l'assembramento ed è venuto meno ai suoi doveri di pubblico ufficiale e di autorità sanitaria? Per ora c'è la sanzione del questore: assembramento e assenza di mascherina: 400 euro e passa, da pagare subito.
La denuncia penale è ancora tutta da verificare.
Infine, c'è la questione aperta su chi abbia chiamato le forze dell'ordine. Il sindaco insiste che è stato lui direttamente. Potrebbe essere dirimente la richiesta fatta alla Telecom dei tabulati relativi al traffico telefonico di quella sera. Testimonierebbero della richiesta di aiuto prima ai vigili urbani poi alla questura.
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