Avellino, diffusero foto hot della 16enne:
sette mesi di volontariato per le 5 amiche

Avellino, diffusero foto hot della 16enne: sette mesi di volontariato per le 5 amiche
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 24 Giugno 2021, 09:16 - Ultimo agg. 25 Giugno, 06:04
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È stato approvato in Tribunale il «programma di recupero» per le cinque ragazze, minorenni all'epoca dei fatti, accusate di divulgazione di materiale pedopornografico e diffamazione ai danni di un'amica.
A partire da oggi e per i prossimi sette mesi, le cinque saranno impegnate in diverse attività di volontariato nelle varie realtà associative operative tra Avellino e provincia. Dunque, dopo l'errore commesso, per loro inizia un percorso di recupero, tutto speso in opere di volontariato e nella dedizione verso l'altro.

I cinque differenti programmi sono stati approvati dal giudice per l'udienza preliminare del tribunale dei minorenni di Napoli, Angela Draetta, davanti al quale ieri mattina sono comparse le cinque ragazze - difese dagli avvocati Innocenzo Massaro, Gerardo Santamaria e Mariagrazia Santosuosso - denunciate due anni fa da una loro amica di classe.

Le studentesse avellinesi, residenti nei comuni di Ospedaletto d'Alpinolo, Serino, Parolise, Forino e Mercogliano una delle quali da poco ha avuto un figlio e dunque per lei il percorso di recupero sarà lievemente più breve al termine dei sette mesi compariranno nuovamente davanti al giudice del tribunale minorile al fine di valutare l'impegno profuso nel periodo di messa alla prova.

Una vicenda che si conclude positivamente per le cinque studentesse finite alla sbarra degli imputati, probabilmente per una leggerezza che comunque ha causato forte sofferenza a una coetanea. Il 24 gennaio prossimo il giudice, qualora fosse riscontrato il buon esito della messa prova concessa alle cinque ragazze irpine, potrà anche emettere la sentenza di non luogo a procedere nei loro confronti. D'altronde già nel corso delle precedenti udienze le giovani imputate si sono dichiarate pentite per l'accaduto e hanno formalizzato unitamente ai loro difensori la richiesta di accedere alla definizione del processo mediante l'istituto della messa alla prova minorile. Ma solo alla conclusione del periodo di recupero, il giudice per l'udienza preliminare del tribunale dei minorenni di Napoli deciderà, sulla scorta di una relazione compiuta dalle assistenti sociali, se il percorso di riabilitazione compiuto dalle giovani avrà avuto un esito positivo.

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Vittima della divulgazione della immagine hot posta in essere dalle ragazzine è una loro coetanea, che ad agosto del 2019 si è trovata a vivere un incubo. La foto passava da un telefonino all'altro attraverso whatsapp. Era l'immagine della ragazza all'epoca di 16 anni, appartenente a una famiglia residente a Santa Paolina. Secondo la 16enne, qualcuna di loro avrebbe tradito la sua fiducia passando la foto bollente sulla chat della classe. Foto che, invece, ad avviso delle difese, sarebbe stata rimossa dopo dieci minuti dalla pubblicazione, scongiurando la divulgazione in rete dello scatto «hard». Ma ci fu l'effetto domino con la trasmissione dell'immagine a diversi altri coetanei ed in altre chat. Alla fine, stando all'ipotesi accusatoria, erano stati diversi ragazzi a guardare la foto della giovane. Solo a quel punto la 16enne ha avuto il coraggio di raccontare tutto ai genitori. A seguito della denuncia dei familiari iniziarono le indagini per risalire a chi avesse messo in circolazione quelle immagini, con l'apertura di un fascicolo trasmesso per competenza alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli. A coordinare l'inchiesta, il pubblico ministero presso il tribunale dei minorenni di Napoli, Francesco Cerullo, che provvide ad inviare l'avviso della conclusione indagini, per poi chiederne il rinvio a giudizio. Ora la conclusione.
 

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