Fabbrica di plastica in fiamme,
l'Arpac rileva presenza di diossina

Fabbrica di plastica in fiamme, l'Arpac rileva presenza di diossina
di Antonello Plati
Martedì 17 Settembre 2019, 12:30
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La diossina c'è, ma non preoccupa. Soltanto un lieve sforamento, ma nulla a che vedere con quanto registrato in altri recenti incendi divampati in insediamenti industriali campani. Dunque, nessun pericolo per la salute. I primi dati diffusi dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpac) confermano le previsioni di giorni scorsi ribadite pure nel vertice istituzionale di domenica mattina in prefettura: dopo il rogo che ha distrutto lo stabilimento Ics di Pianodardine non c'è nessuna emergenza ambientale. Il vento che soffiava mentre le fiamme bruciavano tonnellate di plastica ha favorito la dispersione degli inquinanti.
 
I valori sono stati sempre al di sotto della soglia di rischio nel centro urbano di Avellino (coperto per l'intera giornata di venerdì da un'impressionante nube nera), come l'Arpac aveva tempestivamente comunicato analizzando le rilevazioni delle centraline fisse di via Piave e via D'Agostino. Nel pomeriggio di ieri, i risultati (ancora parziali) delle analisi del campionamento dell'aria effettuato sul luogo dai tecnici dell'Agenzia regionale e anche quelli (completi) della stazione mobile installata all'esterno della città ospedaliera. «Non sono presenti limiti di riferimento imposti dalla legislazione nazionale ed europea per la concentrazione di diossine in aria», tiene a precisare il dirigente dell'Unità Reti di monitoraggio Arpac, Giuseppe Onorati. «Tuttavia un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è quello proposto dal Lai della Germania». E nel caso dell'Ics questo valore è stato lievemente superato dalle concentrazioni riscontrate nel corso del primo campionamento relativo alle ore di spegnimento dell'incendio. La concentrazione di diossine, ma anche di furani, risulta comunque essere molto bassa in relazione ad altri incendi verificatisi recentemente in Campania. «Atteso che la fonte primaria di diossine è stata estinta già nella serata dello stesso giorno dell'incidente, i risultati relativi al secondo campionamento costituiranno un dato più significativo e organico per valutare la portata del valore di diossine nell'aria ambiente». I rapporti di prova relativi al successivo campionamento saranno resi noti nelle prossime ore. Quindi, mentre la vita dei cittadini torna alla normalità (riaperte le scuole, ripresa la raccolta dei rifiuti, oggi si terrà regolarmente il mercato), continua il monitoraggio della qualità dell'aria. «I parametri inquinanti spiega ancora Onorati - monitorati dall'insieme delle centraline fisse installate in città, di quella afferente all'impianto Stir di Pianodardine e dal laboratorio mobile installato a contrada Amoretta non presentano superamenti dei valori limite fissati dalla normativa vigente relativa alle concentrazioni orarie e giornaliere di inquinanti e ai superamenti registrati a seguito del monitoraggio nei giorni 13, 14 e 15 settembre 2019. In termini assoluti, si registra un incremento generalizzato delle concentrazioni medie orarie degli inquinanti correlabili alle emissioni provenienti dall'incendio ossidi di azoto e idrocarburi aromatici nella fascia oraria 18-22 del giorno 13 per la centralina di Pianodardine, ubicata rispetto alle altre 3 postazioni in immediata prossimità del sito incendiato ma in posizione sopravento. Un incremento delle concentrazioni di ossidi di azoto e idrocarburi aromatici è registrato dalle 20 alle 23 di domenica in modo generalizzato per tutti i siti monitorati, in corrispondenza di un probabile incremento delle emissioni nelle ore serali in concomitanza con condizioni meteoambientali a scala locale che hanno sfavorito la dispersione degli inquinanti». Non destano preoccupazione nemmeno le polveri sottili. Infatti, per il Pm10 e per il Pm2.5 le concentrazioni medie giornaliere più elevate, comunque nettamente inferiori ai limiti normativi, si sono registrate il giorno del rogo con tendenza alla diminuzione in quelli successivi. «Solo l'andamento delle concentrazioni medie di polveri sottili rilevate dalla centralina di via D'Agostino conclude il dirigente Arpac - mostrano un moderato incremento nella fascia oraria 15-21 di venerdì, con una marcata tendenza alla diminuzione nelle ore notturne».
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