Avellino, Festa non proroga l'ordinanza:
torna il rischio inquinamento

Avellino, Festa non proroga l'ordinanza: torna il rischio inquinamento
di Flavio Coppola
Lunedì 2 Maggio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 3 Maggio, 07:21
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Stop all'ordinanza antismog, liberi tutti nel capoluogo. Il Comune di Avellino arriva al Primo maggio senza alcuna misura per il contenimento delle polveri sottili. Unico comune nella Valle del Sabato.

L'ordinanza emanata dal sindaco Festa lo scorso 4 febbraio, su forte input della Prefettura, è scaduta infatti ieri. E la fascia tricolore, al netto dei rumors che davano per scontata la proroga del provvedimento, è rimasta ferma. Almeno per ora.

Da oggi, dunque, sul territorio comunale cade il divieto di bruciare residui vegetali e in generale di accendere roghi di ogni tipo.

Vengono meno pure tutte quelle misure che seppur senza la possibilità di un controllo effettivo avevano riguardato il controllo delle temperature all'interno delle abitazioni e gli impianti di riscaldamento a biomasse.

Che si tratti di una clamorosa dimenticanza la proroga potrebbe comunque arrivare nei prossimi giorni o di una precisa volontà politica, anche perché sul punto il malcontento degli agricoltori era forte, il capoluogo decide di abbassare la guardia proprio mentre la Procura alza l'asticella dell'attenzione. Rispetto all'inquinamento cronico di Avellino ed alle indagini in corso, con nuove centraline posizionate a via Dante. Del resto, aprile si chiude con 13 superamenti dei livelli massimi di Pm10 consentiti dalla legge, censiti dai dispositivi Arpac di via Oscar D'Agostino. Un trend migliore dell'anno scorso, segno che le ordinanze servono, ma comunque tale da far prefigurare, ancora una volta, lo sfondamento (pure di pochissimo) della soglia massima dei 35 superamenti in un anno solare, cioè al prossimo 31 dicembre. Dunque è vietato rilassarsi. 

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Il fatto ancor più clamoroso è che Avellino resta indietro, vedremo per quanto, proprio mentre tutti i comuni dell'hinterland, sotto il coordinamento della Provincia, hanno adottato ordinanze uguali e una strategia condivisa. Non si conosce la strategia dell'amministrazione, né sono noti i dati sulle multe realmente elevate nell'ultimo trimestre (erano previste da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro), anche se, rispetto ai roghi, i controlli dei vigili ci sono stati. Anche sulla campagna di verifica degli impianti termici, partita solo a fine 2021, dunque in pieno inverno, non ci sono stati riscontri. Del resto, il provvedimento scaduto ieri era solo il minimo sindacale. Così, «Legambiente», che ogni fotografa nel report «Mal'aria» il primato del capoluogo irpino per l'inquinamento dell'aria al Centro-Sud, lo sottolinea: «Visto che è scaduta l'ordinanza dice il referente di Avellino, Antonio Di Gisi il Comune deve inserirsi quanto meno nel calendario della Provincia, con un'ordinanza che sia in linea con gli altri Comuni. Ma manca del tutto la programmazione delle altre misure». Anche rispetto agli attuali dati, infatti, Di Gisi evidenzia che «la media di concentrazione delle polveri sottili nell'aria non è rassicurante».

Di qui il messaggio chiaro all'amministrazione Festa. «Il liberi tutti non può essere consentito. Anche se è cambiata la stagione, l'amministrazione deve almeno immaginare di contrastare i roghi e di agire sul fronte della mobilità sostenibile. Perchè anche se si vuol negarlo, il traffico resta parte del problema». 

Intanto, anche il decoro urbano resta un tema delicato. Ieri mattina, mentre l'impresa ingaggiata dal Comune recuperava i ritardi sullo sfalcio dell'erba accumulati nella vasta periferia di San Tommaso, l'associazione ambientalista ha riunito studenti e studentesse del Liceo classico europeo di Avellino, per ripulire e tirare al lucido un'area provinciale a ridosso del parcheggio del Provveditorato agli studi. L' iniziativa, denominata «Guerrilla Gardening» procederà nelle prossime settimane in nuove zone della città». 

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