Il passaggio dal Governo giallo-verde al governo giallo-rosso rallenta i prepensionamenti degli ex operai Isochimica. Scaduti i sessanta giorni per l'emanazione, non c'è ancora traccia dei decreti attuativi del Decreto Crescita entrato in vigore il 30 giugno. A fare l'amara scoperta sono gli stessi lavoratori che, certi di aver ormai in tasca la soluzione alla loro vertenza, si sono recati presso gli uffici Inps per chiedere informazioni sulla documentazione da presentare. Richieste che, in assenza di direttive ministeriali, sono chiaramente cadute nel vuoto. Una scoperta che inevitabilmente ha fatto allarmare gli ex operai che tanto hanno atteso l'approvazione dell'emendamento che prevede la messa in quiescenza entro il 2028 degli ultimi 40 lavoratori rimasti fuori dai precedenti provvedimenti.
A tranquillizzare gli ex «amiantini» è la parlamentare avellinese del Movimento Cinque Stelle Maria Pallini, prima firmataria dell'emendamento che ha sancito il riconoscimento dell'inabilità al lavoro quale principio unico per permettere ai lavoratori contaminati dall'asbesto di lasciare anticipatamente il mondo del lavoro. «Sono in costante contatto con gli operai che mi hanno chiamato in queste settimane allarmati per le sorti del Governo. Li ho rassicurati sul fatto che sto continuando a seguire la loro vicenda sia presso il Ministero del Lavoro sia presso l'Inps. Il nuovo esecutivo si è insediato da poco, ma è già a conoscenza della questione che abbiamo seguito passo passo nelle varie fasi che ci hanno portato all'emendamento inserito in legge di bilancio. Credo- spiega la deputata- si debba dare qualche giorno di tempo per riprendere in mano quelle cose che si devono portare a compimento esclusivamente da un punto di vista formale, ma da parte mia assicuro, come sempre, il massimo impegno nell'incalzare chi di competenza a fare presto». La preoccupazione però è tanta, anche alla luce di quanto accaduto nel 2016, quando i decreti attuativi della Legge di Bilancio del Governo Renzi, che pure prevedeva il diritto alla pensione per quanti avevano ottenuto il riconoscimento di malattia professionale dall'Inail, modificarono di fatto la norma inserendo una serie di requisiti restrittivi della platea. Trovata la copertura economica per l'operazione, circa 100 milioni di euro, percorso non semplice e che ha visto impegnata la deputazione irpina in azione di pressing presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, ora c'è ancora da attendere che il nuovo Governo, in particolare la neo Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, riprenda il filo da dove era stato interrotto. Un'ulteriore dose di pazienza che gli ex operai dovranno avere nella speranza di non rivivere un film già visto tre anni fa. Non solo. I lavoratori continuano a chiedere una diversa applicazione della sorveglianza sanitaria prevista dall'Asl. Le visite mediche a cui gli ex scoibentatori devono essere periodicamente sottoposti, con tanto di esame Tac e spirometria, continuano a svolgersi all'ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi. Un disagio che gli ex operai, tramite il loro legale Brigida Cesta, avevano già evidenziato ai vertici dell'azienda sanitaria. A sollevare nuovamente la vicenda è Nicola Abrate: «è una decisione inspiegabile soprattutto quando, nelle altre città dove si sono verificate tragedie simili sempre legate all'amianto, le Asl e gli ospedali hanno fatto passi da gigante sulla ricerca. Qui invece veniamo sbattuti prima a Solofra ora in Alta Irpinia, non facilmente raggiungibile, e spesso per effettuare un esame bisogna tornare più di una volta, perché i macchinari sono obsoleti e non sempre funzionano».
Ex Isochimica, il cambio di governo
frena prepensionamenti operai
di Rossella Fierro
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Venerdì 20 Settembre 2019, 12:00
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