Avellino, l'euforia del neo sindaco:
«Adesso comincia la liberazione»

Avellino, l'euforia del neo sindaco: «Adesso comincia la liberazione»
di Edoardo Sirignano
Lunedì 10 Giugno 2019, 09:57
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«Comincia la liberazione di Avellino. Il sistema perde le elezioni, mentre vince il popolo. Il capoluogo sceglie un figlio di questa terra, non il migliore, non il più rappresentativo, ma quello che ha deciso di fare politica solo per la sua gente e per nessun altro».

Sono le prime parole del neo sindaco Gianluca Festa, in una piazza di Libertà che prende le sembianze dello stadio Partenio. Caroselli e cori accolgono la nuova fascia tricolore, che prima di scendere in strada ha atteso, fino all'ultima sezione, il risultato definitivo. «Al primo turno - dichiara - ci sono i consiglieri a tirare, al secondo la città sceglie la persona di cui si fida di più e a cui intende affidare il proprio futuro». Allo stesso tempo, però, tranquillizza tutti, anche i simpatizzanti del proprio competitor: «Sarò il sindaco di tutti. Adesso c'è una sola comunità. Non esistono più centro e periferie. Nonostante spesso si siano alzati i toni, in modo sbagliato, rispetto la campagna elettorale del mio avversario. È soltanto un caso che ci siamo trovati a brindare sotto il suo comitato. Adesso la priorità è lavorare per il capoluogo».

 
Festa, dunque, indica le priorità per la prossima Amministrazione. «Quotidiano, servizi e sociale saranno le parole d'ordine per i primi 100 giorni di governo. Nominerò subito la giunta. Dall'insediamento passeranno solo 7 giorni, perché c'è tanto da fare e non abbiamo intenzione di perdere altro tempo. Un progetto, che per molti sembrava un sogno nel cassetto, adesso, diventerà realtà». Davanti alle nuove ali installate nel salotto cittadino e sotto lo striscione che invita «Cipriano ad andare a scherzi a parte», Festa, quindi, non rinuncia a ringraziare la propria squadra, che lo ha accompagnato in campagna elettorale. «Livio Petitto, Angelo Antonio D'Agostino, Stefano Luongo, tutti gli eletti e non eletti e soprattutto la gente, sono i veri protagonisti di questa vittoria. Non ci sono prime donne. Ci sono solo tanti cittadini liberi che hanno voglia di fare la propria parte».
In piazza Libertà, intanto, non passano inosservati a festeggiare il deputato Umberto Del Basso De Caro, l'ex parlamentare Giuseppe De Mita (tra i primi ad arrivare), il consigliere regionale Enzo Alaia, Francesco Todisco, l'ex vice sindaco Stefano La Verde e tanti esponenti della sinistra cittadina. «Adesso il segretario dem Di Gugliemo chiarisce De Caro dovrebbe fare le proprie conclusioni e capire di non essere più rappresentativo». Alaia, invece, esorta tutti a «rivedere l'intero centrosinistra. Esistono non pochi problemi a quelle latitudini e il risultato di Avellino lo dimostra». Il neo sindaco, però, dedica il successo al popolo biancoverde. «Sono un avellinese vero, puro sangue canta in coro davanti ai suoi fans - Sono figlio delle periferie del popolo, che non avranno più tuguri come alloggi popolari. Sono il rappresentante della povera gente, che non sarà più sfruttata. Sono contento, comunque, di aver avuto la fiducia di tutta Avellino, anche di quel centro, dove in molti mi indicavano, prima di oggi, come minoranza».
Festa, però, si rimbocca subito le maniche e dice: «In 5 anni offriremo alla città una prospettiva diversa. Saremo un centro che guarda al futuro. Adesso non ci sono alibi, non ci sono anatre zoppe. Dobbiamo solo rispettare gli impegni e andare avanti con una visione. I primi risultati si vedranno sin da subito. Interverremo immediatamente sul decoro urbano, sulla manutenzione e sull'ordinarietà. Mi concentrerò, però, soprattutto su chi ha più bisogno. Avellino deve tornare a essere una comunità, dove non si può lasciare nessuno indietro. Non ci saranno persone sole. Garantirò la mia presenza sul Comune tutti i giorni e in qualsiasi ora della giornata per ascoltare ognuno».
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