Avellino, i liceali scrivono al prefetto:
«Noi in classe non torniamo»

Avellino, i liceali scrivono al prefetto: «Noi in classe non torniamo»
di Alessandro Calabrese
Giovedì 13 Maggio 2021, 08:38 - Ultimo agg. 14 Maggio, 21:37
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«Vogliamo restare in Dad fino alla fine dell'anno scolastico. Le istituzioni preposte avranno ulteriore tempo nei mesi estivi per organizzare la riapertura a settembre in totale sicurezza, puntando anche e soprattutto sul numero di persone vaccinate. Questa lettera non nasce con l'intenzione di scioperare, né tantomeno per contrastare le decisioni prese dalle autorità, ma con l'obiettivo comune di tornare in presenza per restarci».

Si conclude così la lettera che 37 rappresentanti degli studenti degli istituti superiori di Avellino, a nome dei loro compagni, hanno inviato al prefetto Paola Spena, al dirigente scolastico provinciale Rosa Grano e al sindaco Gianluca Festa. Una richiesta chiara che fa seguito al confronto già avuto con il primo cittadino e s'inserisce nella nuova diatriba sorta con il Codacons e alcuni genitori che hanno presentato in Procura un esposto per interruzione di pubblico servizio, contro la fascia tricolore e le sue ordinanze di prolungamento della didattica a distanza.

Per suffragare l'iniziativa intrapresa, i delegati degli alunni hanno allegato anche il sondaggio anonimo condotto nelle singole scuole, da cui emerge che, su 4.852 ragazzi interpellati, solo 168 si sono detti favorevoli al rientro in classe.

Ben 4.684, campione che rappresenta il 96,5% degli studenti consultati e oltre la metà sul totale degli iscritti alle secondarie superiori del capoluogo irpino, hanno chiesto di continuare con la Dad.

«È stato detto che il sindaco ha tenuto in ostaggio gli studenti e che ci ha umiliati - dice Antonio Piscopo, del Liceo Classico Colletta - ma è proprio a nome della maggior parte degli studenti che ci sentiamo di dissentire. Fino ad oggi Festa ha tenuto in considerazione proprio i diretti interessati. Ha ritenuto che, dati alla mano, la situazione non fosse delle migliori per tornare a scuola in sicurezza. In pratica, ha fatto ciò che un sindaco che ha a cuore la salute dei propri cittadini dovrebbe fare. Non capiamo il senso di tutto ciò a pochi giorni dalla fine dell'anno scolastico. Il ritorno adesso, inoltre, metterebbe a rischio specialmente i ragazzi di quinta, i quali sono prossimi ad affrontare l'esame di maturità. Riteniamo sia meglio concentrarsi su un ritorno in sicurezza a settembre, piuttosto che rischiare ora».

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Nel testo della missiva, poi, l'istanza avanzata dai ragazzi è illustrata e articolata in 7 punti. Il primo riguarda l'utenza eterogenea degli istituti scolastici. «Parte degli alunni delle superiori, in particolar modo quelli frequentanti gli istituti tecnici e professionali, provengono dalla provincia per circa il 90%. In molti di questi sono emersi cluster di Covid per cui tanti alunni sarebbero impossibilitati alla frequenza in presenza».
C'è poi la questione dei trasporti pubblici. «Gran parte degli studenti utilizza i trasporti pubblici per raggiungere il proprio istituto. Data la corposa utenza scolastica locale, l'utilizzo in massa dei mezzi, carenti da anni e non potenziati sufficientemente e proporzionalmente a quest'ultima sarebbe viatico di possibili infezioni con conseguente innalzamento della curva epidemiologica». E ancora, vengono menzionati: la didattica digitale integrata poco efficiente per i ragazzi collegati da casa perché durante le spiegazioni dei docenti il pc è lontano dalla cattedra e la lavagna è poco visibile; la presenza di familiari del personale e degli stessi studenti a rischio; e insegnanti e dipendenti scolastici non completamente vaccinati. Inoltre, si sottolinea come gli studenti delle classi quinte sono particolarmente allarmati circa il rischio di contagio che correranno una volta tornati in presenza. Ognuno di loro dal 16 giugno sarà chiamato a sostenere l'esame di stato e un possibile contagio, suscettibile di quarantena, potrebbe generare non pochi problemi all'intera classe». E, infine, riflettori puntati sulla ripresa dei campionati sportivi di interesse nazionale. «Per alcuni studenti impegnati in trasferte sul territorio regionale, pur applicando tutti protocolli di sicurezza previsti, si potrebbe palesare un ulteriore veicolo di contagio». Ecco, dunque, le 7 ragioni per le quali secondo gli studenti delle superiori di Avellino è meglio completare l'anno in Dad

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