Avellino, centinaia in coda
per l'abbonamento al bus

Avellino, centinaia in coda per l'abbonamento al bus
di Antonello Plati
Giovedì 29 Agosto 2019, 11:00
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Fino a tre ore di attesa per ritirare l'abbonamento annuale ai bus del trasporto pubblico locale. Con una trentina di tessere consegnate ogni 60 minuti, si sono create lunghe file per l'intera mattinata in via Del Balzo, dove il botteghino dell'Air è stato preso d'assalto dagli utenti.

Di buon'ora, attorno alle 6.15, sotto i portici c'era già gente che ha preferito anticiparsi (lo sportello ha aperto alle 9 ed è stato operativo fino alle 15) pur di evitare la ressa. Che s'è materializzata dalle 9,30 in poi.
 
«Quando sono arrivato mi sono messo in coda nei pressi di Parco Kennedy», racconta Ugo, studente di Ingegneria all'Università di Salerno. «È stata davvero dura», commenta. «Ho fatto quasi tre ore di fila delle quali almeno la metà sotto un sole che già scottava: certe scelte dell'Azienda sono incomprensibili». Il riferimento dello studente è al fatto di concentrare in soli tre giorni (da ieri a domani) la distribuzione degli abbonamenti annuali gratuiti e a pagamento e di quelli mensili elettronici. «Non riusciamo a comprendere le ragioni di una simile scelta», osserva Paolo, iscritto alla quinta superiore del Liceo scientifico «Mancini» che ha sottoscritto un annuale per percorrere la tratta Pratola Serra-Avellino. «Perché domanda non è possibile farlo, non so, dal primo al 31 agosto? È così difficile mettere un paio di impiegati qui e rendere il botteghino funzionante tutta la settimana?».

Interrogativi che resteranno senza risposta per tutta la mattinata nonostante i ripetuti reclami. «Quello che sta accadendo è l'esatta replica di quanto successo l'anno scorso», ricorda Filomena. «L'unica magra consolazione è che quest'anno non ci hanno costretto ad andare a Pianodardine». In effetti, ad agosto 2018 andò proprio così con l'Air che effettuò la distribuzione delle tessere negli uffici che si trovano nell'area industriale. «Ma prima non era così», tiene a sottolineare Giorgio, in fila per il figlio che frequenta la «Federico II» a Napoli. «Quando il concessionario era l'agenzia De Rosa non c'erano disagi di questo tipo: se l'Air non è capace di gestire questo servizio, lo faccia fare ad altri».

Insomma, lamentele a non finire, broncio stampato sul muso e sudore sulla fronte. «Sono qui per un semplice abbonamento da Atripalda ad Avellino», dice Marco. «Ed è assurdo che stia aspettando da quasi due ore e davanti a me ci siano ancora decine di persone. La disorganizzazione di questa azienda è impressionante: anziché andare avanti, riescono a fare sempre peggio».

La pensa così anche Mattia, che da Avellino raggiunge Fisciano quattro o cinque volte a settimana. «Non capisco perché non si attrezzano: ogni anno è la stessa storia. Fanno venire la voglia di camminare a piedi altro che, come recitava un loro slogan, lascia l'auto a casa e al resto pensiamo noi». Ha il fazzoletto in mano la signora Carmela. Si asciuga il sudore dopo un'attesa estenuante. Finalmente è sulla soglia. Il prossimo sarà il suo turno. Racconta: «Ho pensato più volte di andarmene, ma poi ho resistito. Devo comprare l'abbonamento ai miei due figli sennò da Serino chi li porta a scuola?». E per farlo, ha preso pure mezza giornata di permesso: «Mio marito proprio non poteva e considerando la fascia oraria per il ritiro non c'era altra alternativa. Ma vi sembra normale che si apre uno sportello del genere solo per tre giorni dalle 9 alle 15? Sono cose dell'altro mondo».

Non le sole. Infatti, in appendice alle polemiche quotidiane, c'è chi ricorda gli atavici problemi dell'Air: «Chi viaggia arringa Luigi sa che i pullman che partono da Avellino tante volte non arrivano a destinazione e sa anche in che condizione sono ridotti tra sediolini rotti, aria condizionata che non funziona e pioggia che entra nell'abitacolo. Non sono cose dell'altro mondo, ma da Terzo mondo».
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