Avellino, opposizione contro il bilancio
M5S mette alla gogna i consiglieri

Avellino, opposizione contro il bilancio M5S mette alla gogna i consiglieri
Lunedì 13 Agosto 2018, 20:24 - Ultimo agg. 14 Agosto, 00:02
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Clima avvelenato al Comune di Avellino per la decisione del Movimento 5 Stelle, di cui è espressione il neo sindaco Vincenzo Ciampi, di mettere alla gogna mediatica i consiglieri comunali d'opposizione - cinque Popolari demitiani, Nadia Arace (Si Può), Dino Preziosi (La Svolta) e Stefano La Verde (Pd) - che con il loro voto contrario hanno bocciato la proposta di revisione di bilancio per finanziare le iniziative previste per il Ferragosto avellinese. Dal primo pomeriggio di oggi, una «vela» (gli automezzi utilizzati per la pubblicità, ndr), gira per le strade di Avellino con le fotografie e i nomi degli otto consiglieri, su cui campeggia la scritta: «Ecco chi è stato». L'iniziativa, annunciata giovedì scorso dal sindaco, era rientrata dopo che lo stesso sindaco, di fronte alle proteste delle opposizioni che avevano chiesto anche l'intervento del Prefetto, Maria Tirone, aveva chiesto scusa «per l'uscita infelice» motivandola con lo stress di giorni convulsi per organizzare il cartellone delle manifestazioni e per la vicenda dell'affidamento della squadra di calcio dell' Avellino, esclusa dal campionato di Serie B. Sta di fatto che l'iniziativa è stata invece ripresa e concretizzata dai vertici politici locali del M5s, a cominciare dal parlamentare e sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia, uno dei committenti assieme all'altro parlamentare del Movimento, Michele Gubitosa. Il voto contrario alla variazione di bilancio era stato motivato con il fatto che la delibera, prima di passare al voto del Consiglio, avrebbe dovuto essere approvata da una precedente delibera della giunta comunale. I consiglieri comunali accusati di essere i responsabili della bocciatura del programma presentato dalla giunta Ciampi, annunciano iniziative legali nei confronti di chi ha commissionato l'iniziativa, ipotizzando l'istigazione a delinquere e all'odio, oltre che il reato di falso.
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