Avellino, malumori nel M5S:
verso la resa dei conti definitiva

Avellino, malumori nel M5S: verso la resa dei conti definitiva
di Edoardo Sirignano
Lunedì 26 Novembre 2018, 11:30
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Il dopo Ciampi riaccende i malumori e i veleni all'interno del Movimento 5 Stelle. Il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, però, tranquillizza: «Non esistono divisioni. Ci sono diversi modi di pensare, ma proprio perché siamo una forza aperta al dialogo è normale che ci siano differenti punti di vista». Il primo, intanto, a essere scaricato dal deputato che lo ha definito «statista» è il consigliere comunale Alfonso Laudonia, astenutosi sulla mozione di sfiducia, che deluso risponde all'esponente di governo: «Nell'attesa che i posteri giudichino le sue grandi opere politiche, un ex umilissimo portavoce al Comune, professionista nella vita prestato alla politica e non viceversa, non può che dirle di non giocare troppo con Avellino». L'ormai ex esponente della compagine pentastellata accusa pure il sottosegretario su meriti che non gli appartengono: «Le manifestazioni a Borgo Ferrovia e a Picarelli non hanno nulla a che fare con il Movimento». In bilico anche la consigliera del capoluogo Elsa D'Aliasi, fedele in Comune, ma tra coloro che hanno votato in Provincia baypassando i diktat di Rousseau. Stesso discorso per i consiglieri ribelli di Monteforte.
 
«Chi si prende la responsabilità sostiene Sibilia - di andare contro la linea nazionale dettata dal Movimento chiaramente deve confrontarsi con un processo in corso ai probiviri». Il sottosegretario, però, se da un lato mette alla porta chi con i propri consensi ha lottato per il radicamento dei 5 Stelle, dall'altro difende l'assessore ai fondi europei dell'esecutivo Ciampi Carmine De Angelis, seduto nell'incontro post-sfiducia al fianco di Sibilia e secondo le ultime indiscrezioni già in campagna elettorale per un posto alle regionali, nonostante nell'ultima competizione per Palazzo Caracciolo abbia fatto campagna elettorale per la lista allestita dal consigliere deluchiano Enzo Alaia. «Le giunte di un sindaco del Movimento chiarisce il parlamentare possono essere composte anche da esponenti che non per forza devono essere iscritti al Movimento. Chi non è stato eletto, quindi, tra le nostre fila non ha obblighi da dover rispettare. Gli altri, essendo iscritti, invece, devono seguire un iter diverso». La divergenza di vedute regna anche tra i parlamentari. Se ormai Gigi Maraia fa partito a sé in quel di Ariano Irpino, la deputata Maria Pallini, tramite facebook, a seguito della mozione di sfiducia fa capire di essere delusa da coloro che hanno mandato a casa il sindaco: «Per la mia città: più umiltà e meno arroganza da parte di tutti». Secondo i rumors, non tutta la deputazione avrebbe condiviso la scelta di Sibilia di interessarsi troppo delle vicende di Palazzo di Città. Le divisioni non mancano neanche tra i fedelissimi di Ciampi e tra gli stessi assessori. Per il sottosegretario, nella prossima lista, potrebbe saltare pure qualche esponente della giunta: «Si riparte da questa formazione sottolinea - È chiaro, però, che tutto può cambiare perché si parla di persone e tra l'altro che svolgono diverse professioni. Non è facile affrontare sfide importanti, come si è verificato negli ultimi mesi. Nessuno di questi, non avendo effettuato prima un giorno da assessore del capoluogo, ha rinunciato a dare il massimo. Da qui a dire che sarà confermata tutta la lista, comunque, c'è da andare cauti. Posso solo ribadire che siamo una squadra e andremo avanti compatti tutti verso la stessa direzione. Abbiamo già un gruppo coeso e siamo pronti a effettuare un'altra campagna elettorale, dove i cittadini certamente ci premieranno perché siamo stati bocciati dal sistema e non dal popolo. Le divisioni sono altrove». Il primo ostacolo da affrontare, però, per Sibilia è proprio quello all'interno del Movimento, che oltre ai malumori legati proprio alla formazione della giunta, che ha premiato esterni e non militanti, vedrebbe nuovi dissapori tra gli stessi meet-up.
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