Avellino, folla a Campo Genova
per l'apertura del mercato 2.0

Avellino, folla a Campo Genova per l'apertura del mercato 2.0
di Flavio Coppola
Mercoledì 12 Maggio 2021, 08:36
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Avellino si presenta al rendez vous e si riappropria del mercato bisettimanale. La prima a Campo Genova, 18 mesi dopo, può considerarsi un successo. Commercianti e avventori scelgono di fidarsi dell'amministrazione comunale. E calcano in massa dopo i primi e scontati ritardi mattutini la nuova area mercatale, che il sindaco Festa ha ricominciato a chiamare Smile Arena. Poco importa se quel sito risulta potenzialmente contaminato e dovrà subire un piano di caratterizzazione ambientale. Né se le merci anche alimentari messe in vendita sui banchi, si trovano su un'area che l'Asl ha dichiarato non provvista del nulla osta igienico sanitario che serve per legge a chiunque faccia altrettanto nella propria bottega. Il sindaco raggiunge Campo Genova all'alba, dopo una notte di confronti operativi con la sua amministrazione. Come noto, manca anche una graduatoria definitiva dei posteggi. Così, alle 8, quando i commercianti arrivano in massa alla fine risulterà assente solo un 30 per cento dei 220 totali non mancano i problemi per l'assegnazione provvisoria in ordine alfabetico. Festa dirige l'orchestra e indirizza gli esercenti. C'è qualche incomprensione, qualche malumore. Ma intorno alle 9.30 gli stand sono aperti. E a partire dalle 10, sotto un gran sole, gli avventori sono sul campo e danno inizio al rito di folkloristica compravendita che Avellino ha conosciuto e amato per 40 anni, fino alla sospensione del mercato sullo stadio.

L'amministrazione sonda gli umori. Si vedono sul posto il vicesindaco, Laura Nargi, e gli assessori Genovese, Giacobbe e Negrone.

Gli alimentaristi qui le defezioni sono più numerose sono posti sul lato sinistro in alto. Vicino ai lavandini. E qualcuno si lamenta di una posizione troppo distante dall'ingresso. Man mano, la gente comincia ad affluire numerosa e salta immediatamente il dogma della corsia interna a senso unico. La normativa Covid va farsi benedire. È un mercato di grandi dimensioni, e ciascuno va dove gli pare. C'è chi preferiva la vecchia location, chi si sente spaesato, ma anche chi apprezza Campo Genova e ammette che i disagi paventati non ci sono stati. Tutti convengono sul fatto che la riapertura sia una bella notizia per la città. Alle 10.30, Festa si concede un giro tra gli stand, in una vera e propria passeggiata trionfale. Gli stessi ambulanti con cui è in guerra al Tar in attesa di una sentenza che sembra sparita nel nulla lo osannano. Strette di mano, ringraziamenti, qualcuno ammette di aver sbagliato ad opporsi alla soluzione Campo Genova. Verrebbe da chiedersi perché si sia aspettato un anno e mezzo per riaprire. Anche la viabilità non dà particolari problemi. Le scuole superiori sono chiuse, via Annarumma si intasa sin dalle 8.30 ma comunque si cammina. I vigili presidiano il varco pedonale di accesso aperto sulla parte bassa di Campo Genova, favorendo l'afflusso delle persone sulle strisce bianche e bloccando continuamente ed opportunamente il traffico. Sull'ingresso principale, non si formano ingorghi. Anche le aree di sosta si rivelano - almeno per ora - sufficienti allo scopo. Le due zone interne a Campo Genova, sul lato dell'ex isola ecologica, ancora chiuso, non si riempiono nemmeno completamente. Non c'è il temuto caos.

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Alcuni limiti sono comunque evidenti. Fanno parte di quelle prescrizioni che l'Asl aveva chiesto al Comune, per rilasciare il suo nulla osta igienico sanitario. E che non sono ancora arrivate. Non ci sono corsie o posti per i diversamente abili. Non c'è alcuna segnaletica. Da questo punto di vista è tutto molto approssimativo. Il sindaco si impegna a provvedere entro sabato, quando il test si preannuncia ancor più impegnativo. Buona la prima, si dice in questi casi. Ed è vero. Le incognite che pesano sul futuro del mercato sono pesantissime: il Tar, l'inquinamento, l'assenza di un parere igienico sanitario. Ma non sembra importare a nessuno. La città vuole acquistare a prezzi di favore, i commercianti hanno bisogno di lavorare. Sui social, si leva qualche voce ostile dall'opposizione. Obiezioni di merito e di metodo su un'operazione che ha lasciato per un anno e mezzo Avellino senza mercato e che ha visto l'amministrazione ridursi all'ultimo secondo anche per assegnare provvisoriamente i posteggi. È vero, manca tutto. È tutto provvisorio o carente. Ma il mercato è ripartito.
 

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