Il Comune lancia ufficialmente la Metropolitana leggera da Atripalda a Mercogliano. Dopo l'annuncio del sindaco Festa, stoppato però dai colleghi dei comuni limitrofi, la giunta di Palazzo di Città ha inserito il progetto nel capitolo della Rigenerazione Urbana. Piazza del Popolo ci crede. E ha approvato, ieri, due delibere che vanno proprio in questa direzione. «Da una parte spiega l'assessore all'Urbanistica e alla Mobilità, Emma Buondonno diamo mandato agli uffici di predisporre uno studio di fattibilità che individui il migliore sistema possibile; dall'altra, chiediamo risorse nel Bando per la Rigenerazione, per la progettazione esecutiva e la realizzazione concreta dei due bracci che collegheranno l'infrastruttura avellinese a quella che dovrebbe sorgere nei due comuni». In tutto, Piazza del Popolo vuole investire sul progetto 3 milioni. L'obiezione mossa sin dall'inizio era stata la seguente: pali della discordia anche a Mercogliano e Atripalda? Buondono la mette così: «Non è detto, il congiungimento va valutato nello studio di fattibilità. Intanto, coinvolgeremo i sindaci nel processo, e nella progettazione. Non potrebbe essere altrimenti».
Ma a cosa serve la Metro leggera da Atripalda a Mercogliano? Buondonno non ci gira intorno: «A creare un sistema di connessione che renda più utile un'infrastruttura un po' obsoleta.
Avellino è in alto mare. Mentre il parco viene preso d'assalto, con ciclica frequenza, da privati ed abusivi. Borgo Ferrovia, dunque il lato est di Avellino, è il fulcro di questa programmazione. Che non è finita. «Altri tre milioni di euro sono stati richiesti per lo Studentato da realizzare nell'area della Stazione». Il progetto era stato presentato in apertura di consiliatura, in tandem con l'assessore alle Politiche giovanili, Stefano Luongo. E non se ne era saputo più niente. Ecco la candidatura del Comune per passare dalle parole ai fatti. Il terzo asse è quello dell'ambiente. La giunta ieri ha approvato la realizzazione del «Polo di monitoraggio e ricerca» della Valle del Sabato. Un'opera da oltre 10 milioni di euro di cui si parla dall'amministrazione Foti. Un vero e proprio presidio ambientale, per la ricerca e lo studio dell'inquinamento, nella sesta città d'Italia più inquinata per smog. «Il centro dovrà sorgere ricorda Buondonno nell'ex Macello di Avellino». Agli uffici è stato da mandato di predisporre gli atti per mandare finalmente in gara il progetto. «Queste misure - commenta l'esponente dell'esecutivo di Palazzo di Città - appartengono tutte allo stesso comparto e sono articolate su livelli di intervento che convergono in una riqualificazione non solo fisica, ma anche sociale dei luoghi».