Accusato di violenza su minorenne:
assolto dopo tre anni di processo

Accusato di violenza su minorenne: assolto dopo tre anni di processo
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 12:00
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MONTELLA - Assolto perché il fatto non sussiste. Era stato accusato di aver compiuto atti sessuali con una minorenne di un paese limitrofo, dopo che i genitori della presunta vittima avevano presentato una querela nei suoi confronti. Vincenzo Di Santo, di Montella, 27 anni all'epoca dei fatti risalenti al 2015, difeso dall'avvocato Felice Pizza, ieri mattina - dopo 3 anni di processo - è stato assolto con formula piena dal tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduto dal giudice Luigi Buono, a latere Giulio Argenio e Lorenzo Corona. Lo stesso pm al termine della sua requisitoria aveva invocato l'assoluzione per l'imputato, per un'incongruenza emersa nella ricostruzione fatta dalla presunta vittima. La minore era caduta in contraddizione sulla data in cui si sarebbero compiuti gli atti sessuali. Infine, ad avviso del consulente del pubblico ministero, era emerso che la giovane fosse anche consenziente al momento del rapporto e che l'imputato avesse una personalità meno forte rispetto alla sua. La minorenne, infatti, era caduta in contraddizione, in aula, sul giorno in cui si sarebbe consumato il rapporto sessuale, quando fu ascoltata dal tribunale. Circostanza fondamentale ai fini della difesa dell'imputato, in quanto la presunta vittima, nella ricostruzione resa durante le sommarie informazioni, aveva detto che il rapporto era avvenuto ad aprile, mentre in aula aveva asserito che la l'episodio si era consumato il 7 marzo, prima che compisse i 14 anni d'età.
 
Contraddizione che non è sfuggita al pubblico ministero che ha chiesto l'assoluzione, sebbene con formula dubitativa, a causa dell'assoluta incertezza circa il verificarsi dell'episodio contestato all'imputato. Assoluzione chiesta anche dal legale dell'imputato che durante l'udienza di ieri mattina aveva chiesto anche l'acquisizione delle sommarie informazioni rese durante la fase delle indagini dalla minore, al fine di evidenziare l'evidente discrasia in cui era caduta la giovane rappresentata dall'avvocato Giovanni Battista De Simone.

Alla fine il tribunale, pur rigettando la richiesta di acquisizione delle informazioni, ha assolto l'imputato, tenuto conto anche di una consulenza richiesta dalla pubblica accusa, dalla quale sarebbe emerso che la giovane fosse consenziente al momento dei fatti.
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