Avellino, al Moscati c'è il concorsone:
in arrivo 160 nuovi infermieri

Avellino, al Moscati c'è il concorsone: in arrivo 160 nuovi infermieri
di Antonello Plati
Martedì 11 Agosto 2020, 10:10 - Ultimo agg. 15:51
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Un concorsone per risollevare le sorti dell'Azienda ospedaliera Moscati. Via libera al bando (di prossima pubblicazione) per l'assunzione a tempo indeterminato di ben 160 infermieri che andrebbero a colmare le ataviche lacune di personale diffuse un po' in tutti i reparti con particolare attenzione al pronto soccorso. La situazione di difficoltà, che ha assunto connotati ancora più preoccupanti da qualche settimana anche a causa dell'assenza di una programmazione estiva, è ribadita pure nella delibera, sottoscritta l'altro giorno dalla triade dirigenziale, con la quale si concede il via libera all'indizione della selezione: «Presso questa Azienda ospedaliera si legge nel documento sussiste una grava carenza di personale che compromette il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza (Lea)», dunque «risulta necessario e indifferibile procedere al reclutamento di 160 unità del profilo Collaboratore professionale sanitario Infermiere». La procedura è resa possibile, informano da Contrada Amoretta, in considerazione «del Piano triennale aziendale del fabbisogno di personale e dell'autorizzazione, in via anticipata, della copertura dei posti vacanti nel 2020».

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Inoltre, il concorso darà pure l'opportunità ai precari in scadenza - «attesa la presenza di contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza» - di ottenere un posto fisso. La domanda di partecipazione dovrà essere prodotta esclusivamente tramite la procedura telematica (collegandosi al sito https://aornoscati.iscrizioneconcorsi.it). Il sistema informatico per la presentazione delle domande sarà attivo a partire dal primo giorno successivo alla pubblicazione del bando sulla Gazzetta ufficiale e verrà automaticamente disattivata 30 giorni dopo. Quindi ancora qualche giorno prima di poter inoltrare la richiesta per prendere parte alla selezione. I tempi, tuttavia, non dovrebbero essere lunghi e almeno questa prima fase dovrebbe concludersi entro la fine di settembre. E se non ci saranno intoppi per l'inizio dell'anno prossimo i 160 infermieri dovrebbero varcare la soglia della cittadella ospedaliera. Innesti importanti (al netto dei precari che già ci lavorano e che saranno o confermati o sostituti) che andranno a dare man forte, restituendo linfa quasi vitale, in diverse Unità operative. Le stesse che da qualche settimana sono in estrema sofferenza per l'assenza di medici e infermieri (in ferie). Per questo hanno sospeso (fino alla fine del mese) gli interventi chirurgici in elezione (assicurando solo le urgenze) i reparti di Cardiologia, Ginecologia, Neurochirurgia e Urologia. Inoltre, dimezzati i posti letto in Neurochirurgia (da 15 a 8) e Urologia (da 24 a 12), mentre Ginecologia ha interrotto l'attività ambulatoriale e ha chiesto supporto all'Unità di Fisiopatologia della riproduzione per riuscire a coprire i turni. Problemi anche a Ortopedia, con camici bianchi e infermieri sottoposti a turni massacranti (compresi quelli di notte), dove sono stati sospesi, sine die, il Fast Track e la guardia attiva che consentivano al pronto soccorso di smaltire velocemente i traumatizzati lievi, i quali dal triage passavano direttamente all'ambulatorio dedicato.

Una circostanza che sta determinando il congestionamento dell'Emergenza già alla prese con altri problemi. Come quelli immortalati da un utente in alcune foto (pubblicate sabato scorso dal Mattino) che hanno a che fare con la penuria di lettini e l'uso di barelle del 118 nei corridoi della struttura. Succede, ogni giorno, da almeno una settimana esponendo al rischio contagio sia i pazienti sia il personale: infatti, la distanza minima indicata dal ministero quale misura anti-covid non può essere assicurata in un simile contesto. Inoltre, le ambulanze senza le barelle non posso ripartire: le chiamate, quindi, restano inevase e i tempi di attesa si dilatano ulteriormente.
 
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