Covid ad Avellino, il Moscati vaccina
i pazienti fragili: «Non abbiate paura»

Covid ad Avellino, il Moscati vaccina i pazienti fragili: «Non abbiate paura»
Martedì 30 Marzo 2021, 08:41 - Ultimo agg. 20:36
5 Minuti di Lettura

L'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino somministra il vaccino Pfizer-BionTech ai pazienti fragili. Ieri mattina, convocate le prime 150 persone delle circa 4mila in carico alla struttura di Contrada Amoretta.

«Non abbiate alcun timore: venite a vaccinarvi in ospedale», è l'appello del direttore generale Renato Pizzuti. «Abbiamo cominciato spiega il manager con un alcuni dei pazienti di tre categorie indicate nel Piano regionale: oncologici, affetti da malattie autoimmuni e con immunodeficienze primitive». Alla città ospedaliera, si sta lavorando su più fronti. Infatti, mentre si procede con le somministrazioni, si contattano le altre persone a elevata fragilità e si fissa il giorno e l'ora per la vaccinazione. L'agenda degli appuntamenti è molto flessibile, in quanto alcuni pazienti potrebbero risultare impossibilitati perché, per esempio, in convalescenza per un recente intervento: «L'auspicio continua Pizzuti è che i fragili aderiscano nel maggiore numero possibile rassicurati dall'efficacia e dalla sicurezza del vaccino Pfizer, ma soprattutto affidandosi ai professionisti che li hanno in cura e che li affiancheranno nel migliore dei modi. Per l'Azienda andare incontro alle esigenze dei più deboli non solo rappresenta un concreto contributo alla campagna vaccinale, ma anche una presa in carico più completa».

Più in generale, il diggì fa il punto della situazione: «I casi di contagio afferma si stanno stabilizzando, ma i ricoveri ancora non diminuiscono: per questo c'è bisogno di tempo. Anche a livello regionale, la situazione è stabile». Altro dato condiviso su base regionale è quello della diffusione delle variazioni del virus: «Le varianti stanno trovando terreno fertile tra i più giovani anche perché le persone più anziane hanno già avuto contatto con il virus». Nel punto vaccinale allestito nell'Unità operativa di Medicina preventiva, l'equipe ha lavorato per l'intera giornata.

Da una prima ricognizione effettuata dai direttori di tutte le Unità operative che seguono soggetti molto vulnerabili, sono al momento circa 4mila le persone selezionabili in base a criteri anagrafici e di maggiore rischio. Poi, a seconda della disponibilità di vaccino (una primo vassoio di fiale, per un totale di 1170 dosi, è stato consegnato lunedì scorso e un secondo è atteso per il prossimo 6 aprile) e del numero di pazienti che saranno individuati nel secondo step, le somministrazioni ai fragili potrebbero aumentare. 

Il direttore del dipartimento di Onco-Ematologia del Moscati, Cesare Gridelli, sottolinea: «Il problema che stiamo osservando è che ci sono molte defezioni, dal 30 al 50 per cento: i pazienti fragili, quelli oncologici in particolare, hanno paura di vaccinarsi». Bisogna fare chiarezza: «I vaccini sono sicuri. E non c'è nessuna controindicazioni per questo tipo di pazienti».

Maria Natino, una delle prime, ieri mattina, a fare l'iniezione, dice: «È andato tutto bene, almeno fino ad ora. Adesso sono più serena, anche se prima di farlo avevo un po' di ansia. Per le persone fragili, come me, è importante vaccinarsi».

Video

Intanto, prosegue la campagna vaccinale dell'Asl di Avellino che in questo momento sta interessando gli ultraottantenni (quasi terminato il primo giro di somministrazioni, in diversi centri vaccinali della provincia si stanno già facendo i richiami), i cittadini dai 70 ai 79 anni (per il momento solo nei centri vaccinali di Ariano Irpino, Montella, Lioni e Sant'Angelo dei Lombardi), il personale scolastico (docente e non docente) e i soggetti fragili. Sui 22 centri vaccinali presenti in provincia di Avellino, ne sono operativi 15. Si tratta di quelli di Altavilla Irpina, Ariano Irpino (2 centri), Atripalda, Avellino, Flumeri, Grottaminarda, Mercogliano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Monteforte Irpino, Montella, Montoro, Moschiano, Mugnano del Cardinale e Vallata. Gli altri riprenderanno, in base alla disponibilità delle dosi, per fare i vaccini agli over 70. In questa settimana, inoltre, l'Asl provvederà a eseguire circa 1500 somministrazioni presso le abitazioni di soggetti non deambulanti già presenti nelle liste dell'Assistenza domiciliare integrata (Adi).

Martedì prossimo, inoltre, nel capoluogo dovrebbe essere inaugurato il nuovo centro vaccinale nella caserma Berardi di viale Italia. Qui in modalità Drive Through (ovvero una o più postazioni dove le persone potranno vaccinarsi a bordo dell'auto) saranno fatte le iniezioni agli over 80 registrati sulla piattaforma come «non deambulanti», ma che possono comunque spostarsi accompagnati in auto (si tratta di circa 2mila persone).

Restando in ambito sanitario, resta irrisolta la questione degli anestesisti del Landolfi di Solofra. In tre, gli ultimi rimasti nell'ospedale, hanno fatto ricorso al giudice del lavoro per chiedere l'annullamento di un atto con il quale la direzione strategica del Moscati (che gestisce il plesso) ha soppresso i turni notturni imponendo ai rianimatori una turnazione attiva nelle ore diurne con la pronta disponibilità di notte. Non è andata a buon fine la procedura di conciliazione proposta dal giudice. Difesi dall'avvocato Nadine Sirignano, i medici hanno rifiutato, come proposto dalla controparte, di eseguire la turnazione notturna alla città ospedaliera. Tuttavia, con un ordine di servizio la direzione strategica ha varato un analogo provvedimento. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA