Incidente sul raccordo Avellino-Salerno,
Maria perde il controllo della moto e muore

Incidente sul raccordo Avellino-Salerno, Maria perde il controllo della moto e muore
di Katiuscia Guarino
Lunedì 19 Ottobre 2020, 08:30 - Ultimo agg. 11:50
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La morte corre ancora sul raccordo Avellino-Salerno. Qui ha perso la vita una stimata professionista irpina, appassionata di moto e mamma di un ragazzino. Vittima una donna di 52 anni originaria di Ariano Irpino e residente ad Avellino. Si tratta di Maria Sicuranza, appassionata di moto, che era in sella alla sua due ruote. È finita con la sua Ducati Monster di colore rosso contro il muro all'ingresso della galleria Montepergola di Solofra in direzione Salerno. Poco prima delle 18.

Uno schianto violento che non le ha lasciato scampo. La donna sarebbe morta sul colpo. Da ricostruire la dinamica del terribile sinistro. Nessun altro veicolo è rimasto coinvolto. Secondo una prima ricostruzione, la 52enne avrebbe perso il controllo della sua motocicletta, per poi schiantarsi contro il muro in cemento.

I soccorsi sono stati tempestivi.

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I sanitari del 118, purtroppo, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La salma della donna è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale Moscati di Avellino in attesa di disposizioni da parte della Procura della Repubblica del capoluogo che dovrà decidere sull'eventuale esame autoptico. Ad eseguire i rilievi gli agenti della Polizia Stradale di Avellino, coordinati dal vicequestore Alfredo Petriccione, che è intervenuto in prima persona sul luogo del sinistro. Tre le pattuglie impegnate che hanno dovuto anche occuparsi della viabilità.

Il traffico ha subito pesanti rallentamenti. La corsia di sorpasso in prossimità dell'incidente è stata interdetta alla viabilità per alcune ore. Diverse le autovetture che da Serino hanno imboccato percorsi alternativi per poi riprendere il raccordo dallo svincolo di Solofra. L'incidente è avvenuto intorno alle 18 di ieri. Sul posto è intervenuta una squadra di Vigili del Fuoco del Comando provinciale. I caschi rossi si sono occupati di recuperare il mezzo e al termine delle operazioni di soccorso, a mettere in sicurezza l'area interessata dal sinistro. La motocicletta è stata sottoposta a sequestro. Maria Sicuranza era da sola a bordo della sua Ducati Monster. Appassionata di moto, era sempre prudente alla guida del mezzo. Conosceva i rischi e indossava sempre casco e tuta con relative protezioni. Così come ieri.

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Ma il giro domenicale, questa volta le è stato fatale. L'impatto contro quel muro di cemento è stato violentissimo. Dagli elementi raccolti sul luogo dell'incidente, gli agenti della Polstrada stanno cercando di capire come abbia perso il controllo della moto. Nel sinistro non sono rimasti coinvolti altri veicoli. Al momento non si esclude nulla. Si valutano diverse ipotesi. I poliziotti non si sbilanciano sulla dinamica. Un'altra tragedia che si registra sul raccordo. Ventidue giorni fa il sinistro mortale sulla stessa tratta nei pressi di Montoro in direzione Salerno. A perdere la vita un giovane di 25 anni, Emanuele Altavilla che a bordo della sua Skoda Fabia si è schiantato contro il new jersey che divide le due carreggiate. La notizia del decesso di Maria Sicuranza ha fatto subito il giro della città e di tutta l'Irpinia. Sotto choc in tanti. Parenti, amici e colleghi di lavoro sono increduli per quanto accaduto. Maria lascia un figlio adolescente.

La 52enne era un'esperta motociclista. Da anni coltivava questa sua passione. Adorava la sua Ducati Monster di colore rosso dalla quale non si separava mai. Tantissimi i raduni ai quali aveva partecipato. Maria lavorava come tecnologa alimentare presso l'oleificio del Gruppo Basso. Nota anche per le sue attività di beneficenza. Nel periodo del lockdown, in piena emergenza Covid, si era resa promotrice di una raccolta fondi per l'acquisto di 125 tute in tyvex classe 3 impermeabili al virus destinate agli operatori delle ambulanze dell'associazione Vita. In tre giorni era riuscita a raccogliere diverse centinaia di euro grazie alle donazioni fatte dai suoi colleghi di lavoro dell'oleificio Basso.

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