Il primo giorno del prefetto Priolo:
«Gli avellinesi prima di tutto»

Il primo giorno del prefetto Priolo: «Gli avellinesi prima di tutto»
di Flavio Coppola
Mercoledì 28 Novembre 2018, 16:30
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Il commissario Giuseppe Priolo è già operativo. La Prefettura di Avellino ha sospeso il Consiglio comunale e, su indicazione del ministero dell'Interno, lo ha nominato «a seguito dell'approvazione della mozione di sfiducia contro il sindaco». Al suo fianco, i due sub-commissari, Silvana D'Agostino, vice prefetto vicario di Avellino, e Mario Tommasino, dirigente di seconda fascia presso il Viminale e già autore del bilancio consuntivo 2017, dopo che lo schema del documento approvato dall'amministrazione Foti era stato bocciato dai revisori. Manca solo il decreto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la ratifica dello scioglimento del Consiglio comunale. Prefetto in quiescenza, 66 anni, originario di Messina, Priolo vanta un curriculum ricchissimo, frutto di un impegno svolto in 42 anni e 10 mesi di servizio. Commissario in diversi comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, quali San Luca a Rosarno, Bovalino, Melito Porto Salvo, Molochio, Rizziconi e Caulonia, e nell'azienda sanitaria di Reggio Calabria, per le stesse motivazioni, vicario nella Prefettura di Milano nei delicati giorni dell'Expo 2015, nel 2016 è stato prefetto di Trapani. Alle 16.15 di ieri pomeriggio, era già al Comune di Avellino, per il passaggio di consegne con il sindaco sfiduciato Vincenzo Ciampi.
 
«Amministrare scevro da condizionamenti, nell'esclusivo interesse degli avellinesi. In questa prima fase, intendiamo ascoltare, come fosse un periodo di apprendistato spiega - Poi, naturalmente assumeremo tutte le determinazioni necessarie, ma liberi da considerazioni di parte». Quanto al metodo, ritiene suo «dovere ascoltare i dirigenti e i tecnici dell'ente. È giusto che la politica abbia le sue prerogative e le sue aspettative osserva - ma è parimenti corretto che la nostra amministrazione tenga conto solo dell'interesse dei cittadini. E in questo senso svolgeremo il nostro mandato». Ovviamente, la prima e più importante decisione che il commissario e il suo team dovranno assumere riguarderà il crinale delicatissimo dei conti. Dissesto o predissesto? Priolo la mette così: «Non nascondo che, prima ancora di arrivare, ho appreso di questa problematica. Sentiremo i soggetti interessati e leggeremo attentamente le carte. La decisione poggerà solo sulla base di criteri tecnici ed obiettivi».

A una città disorientata dalla sfiducia del sindaco che aveva eletto solo 5 mesi fa, spiega che «si tratta di un fatto fisiologico». Le amministrazioni possono cadere per sfiducia o dimissioni. Altre volte, per fatti più gravi. Il nostro compito è gestire al meglio questo periodo di transizione, perché qualsiasi comunità ha diritto di es-sere amministrata dai propri rappresentanti democraticamente eletti». Prefetto antimafia, Priolo non minimizza il caso Avellino: «L'amministrazione di un Comune non è mai agevole. Non lo è per me e per i colleghi, né per i sindaci eletti. È sempre impegnativa, a tutte le latitudini, dal Sud al Nord al Centro. Io ho avuto esperienze dovunque e so che non esistono isole felici». Ma sottolinea l'importanza di poter contare sui sub commissari D'Agostino e Tommasino. La prima conosce bene il territorio, il secondo sa tutto dei numeri dell'ente: «Sono onorato di essere qui e ringrazio per questo il ministro Salvini e il prefetto Tirone. Avrò dalla mia conclude - il supporto del prefetto D'Agostino e di un dirigente che già conosce la situazione di Avellino».
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