Avellino: Aste ok, il processo non cambia giudici

Il tribunale di Avellino
Il tribunale di Avellino
di Alessandra Montalbetti
Sabato 25 Marzo 2023, 09:10
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Processo Aste Ok, si prosegue. Respinta la richiesta di astensione dal presidente del tribunale di Avellino, Vincenzo Beatrice. Il processo relativo alle aste giudiziarie condizionate dai presunti sodali dell'organizzazione criminale Partenio 2.0, continua davanti agli stessi giudici che nella scorsa udienza avevano chiesto di astenersi. A decretarlo il presidente Vincenzo Beatrice che nel respingere la richiesta ha così precisato «la dichiarazione di astensione, si collega a un momento della dialettica processuale nel quale hanno trovato posto argomenti basati, piuttosto che su specifici eventi definibili come avvenuti per oggettiva e materiale evidenza, su supposizioni, opinioni e congetture in ordine alla condotta del collegio e che, anche il medesimo autore di quegli argomenti ha soggettivamente reputato come meramente presumibili. Non si ravvisano, quindi, concreti elementi attestanti ragionevole dubbio sull'oggettiva imparzialità del giudizio».


La richiesta di astensione era stata inoltrata al presidente del tribunale Vincenzo Beatrice il 10 marzo scorso dal presidente Melone, a latere Vincenza Cozzino e Gilda Zarrella, al termine di una lunghissima camera di consiglio, durata per circa tre ore. Nell'ordinanza di astensione, emessa il 10 marzo scorso il presidente del collegio aveva motivato la decisione con l'espressione «gravi ragioni di convenienza». Decisione presa dopo alcune eccezioni sollevate dal collegio difensivo. Alla base delle decisioni assunte dal collegio, la vicenda relativa all'inchiesta che vede coinvolti i tre carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Avellino (indagati per falso ideologico in atto pubblico, corruzione, abuso d'ufficio e violenza privata) che hanno effettuato le indagini sul sodalizio criminale e per i quali il pubblico ministero Cecilia Annecchini ha già provveduto a formulare richiesta di archiviazione.

Indagine sulla scorta della quale il Tribunale nella scorsa udienza, dopo una camera di consiglio, aveva deciso di sentire uno dei militari con l'assistenza di un legale aggiungendo - ad avviso dell'avvocato Gaetano Aufiero - delle informazioni mai emerse prima che ha chiesto chiarimenti al collegio, su eventuali informazioni acquisite sul procedimento specifico in camera di consiglio. «Una modalità secondo l'avvocato non corretta poiché ogni attività del Tribunale dovrebbe essere riportata in un'ordinanza». Dunque dopo l'eccezione sollevata dall'avvocato Gaetano Aufiero, che difende Nicola Galdieri, il collegio si ritirò nuovamente in camera di consiglio, decidendo di inviare gli atti al presidente Beatrice e contestualmente gli atti alla procura di Roma, per valutare eventuali irregolarità nelle condotte del collegio giudicante. Il procedimento penale a carico dei militari è stato aperto dopo l'escussione in aula di un teste Ciriaco De Nardo che riferì di aver dapprima firmato un verbale di sommarie informazioni e di essere stato successivamente richiamato per firmarne un altro ex novo.

 

Il tribunale di Avellino in quella sede si chiedeva dove fosse finito il primo verbale. Al termine dell'escussione di De Nardo e di sua figlia Caterina, furono trasmessi gli atti alla procura della repubblica di Avellino, con il sospetto che un atto fosse stato soppresso e che la testimonianza della donna fosse stata estorta. Un terzo militare è stato iscritto nel registro degli indagati in quanto in una relazione del febbraio 2021 a sua firma avrebbe sostenuto che una videoregistrazione prodotta da Gianluca Formisano (difeso dall'avvocato Carlo Taormina) fosse stata falsificata.

Vicenda sulla quale si attende la fissazione dell'udienza camerale. Opposizione nella quale Taormina ha inoltre fornito ulteriori spunti investigativi, indicando anche dei nuovi testimoni da escutere, in grado di riferire circostanze utili. Tra i nuovi testi anche il pubblico ministero Henry John Woodcock.

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