Rifiuti, il sindaco Festa si schiera
​con IrpiniAmbiente: «Sta operando bene»

Rifiuti, il sindaco Festa si schiera con IrpiniAmbiente: «Sta operando bene»
di Flavio Coppola
Martedì 26 Aprile 2022, 08:20
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Il sindaco Festa prende atto del mutato scenario economico e dell'impossibilità di sostenere la ripartenza delle attività economiche nel post pandemia. Ma blinda la società dei rifiuti «IrpiniAmbiente» e si dice «soddisfatto del servizio che svolge, anche rispetto ai costi». Da una parte, la fine dei ristori che farà sentire ai commercianti tutti i rincari degli ultimi due anni sulla tassa dei rifiuti; dall'altra, l'impossibilità di confermare l'esenzione del pagamento del suo pubblico per chi utilizza tavolini e dehors, proprio mentre si va incontro all'estate. Sullo sfondo, la vicenda anche politica che riguarda il futuro della società interamente pubblica che gestisce il servizio rifiuti. La fascia tricolore di Avellino non si sottrare ad un approfondimento nel merito. Lo fa a margine della solenne celebrazione della giornata della Liberazione, nel corso della quale sottolinea positivamente anche la ritrovata voglia di partecipazione degli avellinesi dopo due anni di pandemia. La ripartenza delle attività, come detto, sarà frenata dalle tasse locali, che il Comune non può ridurre. Ma a chi chiede una verifica dei costi di «IrpiniAmbiente», soprattutto l'opposizione, Festa risponde così: «In Consiglio comunale, ho ricordato che per contratto abbiamo circa 7,5 milioni di canone annuo, e poi ci sono gli smaltimenti, che non dipendono dal Comune o dalla azienda. Qui i costi derivano anche dal fatto che gli impianti sono carenti». I costi che ricadono sui cittadini, per il sindaco, non sono alti: «Avendo il 70% di differenziata, con l'eliminazione dei cassonetti in strada che evita ricettacoli di rifiuti, il porta a porta con due carrellati e 5-6 giorni giorni di ritiro a settimana, più la raccolta notturna, ho difficoltà a pensare che i costi siano esorbitanti. Un sevizio puntuale costa dice - ma la città ha fatto un grande passo avanti. Poi si può migliorare sullo spazzamento, e l'abbiamo richiesto, ma chiunque viene da fuori trova una città pulita. Quindi io sono soddisfatto del servizio, nel complesso. Rispetto ai costi, non c'è molto da lamentarsi». afferma Se «IrpiniAmbiente» funziona, almeno per il sindaco, tocca «all'ente d'ambito Ato preoccuparsi delle eventuali procedure di affidamento del servizio in futuro».

Il Comune sembra schierato a favore della società provinciale. Quest'anno, però, ci sono 200.000 euro di costi in più rispetto al 2021, e 880.000 euro ristori in meno. Più di un milione di euro ricadrà, per ragioni diverse, sulle bollette degli avellinesi. Soprattutto dei commercianti. «Duecentomila euro in più rispetto allo scorso anno non mi sembrano un valore da stangata. insiste la fascia tricolore - E se lo Stato ha concesso lo scorso anno circa un milione di euro di ristori e quest'anno non l'ha fatto, non c'è nessuna responsabilità né da parte di chi ha dovuto definire la tariffa, né di chi la deve applicare. Se avessimo un milione di euro non avremmo il rincaro sulla bolletta del singolo esercente». Pesa anche la mancata riscossione. Qui il Comune non riesce a fare il salto di qualità: «La tariffa, oggettivamente, paga anche lo scotto della mancata riscossione dei due anni di pandemia. aggiunge - La gente ha avuto oggettive difficoltà nei pagamenti dei tributi e questo incide nel calcolo della tariffa. Con la ripresa economica nel post pandemia magari migliorerà. Simile il caso Tosap. Addio allo sgravio per lo spazio pubblico rimasto in figure fino al 31 marzo scorso. E non c'è alternativa: «Il governo ci ha consentito di mantenere la possibilità di autorizzare l'occupazione di suolo pubblico, ma non di renderla gratuita. Non possiamo fare altrimenti, dovremmo impegnare soldi comunali e ci sono altre priorità». - ammette il sindaco - Intanto gli avellinesi differenziano oltre il 70 per cento dei rifiuti e continuano a registrare aumenti. Anche qui, oltre il 65 per cento, dovevano essere previsti sgravi. Dove sono? Finalmente un chiarimento: «I ristori per la differenziata sopra il 65 per cento si aggirano intorno a 100.000-200.000 euro all'anno e vengono divisi tra IrpiniAmbiente e il Comune. Parliamo di piccoli importi», chiosa la fascia tricolore.
 

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